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Friday 2 May 2025
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Processo a 31 militanti di Casapound per saluti romani a Acca Larentia: tutti i dettagli

Il 7 gennaio 2023, durante la commemorazione dei tre giovani militanti del Fronte della Gioventù uccisi nel 1978 in via Acca Larentia, a Roma, si è verificato un episodio che ha sollevato un acceso dibattito politico e giudiziario. Trentuno persone, appartenenti o vicine all’organizzazione neofascista Casapound, sono state riprese mentre effettuavano il saluto romano, gesto considerato apologia del fascismo secondo la legge italiana. Dopo una lunga indagine, la procura di Roma ha deciso di rinviarli a giudizio. Il processo inizierà il 20 novembre 2024. Questo evento ha riportato al centro dell’attenzione pubblica il tema della commemorazione neofascista di Acca Larentia e il ruolo delle organizzazioni di estrema destra nella società italiana contemporanea.

Acca Larentia: il contesto storico e simbolico

La commemorazione di Acca Larentia è un appuntamento fisso per molte organizzazioni neofasciste italiane. Ogni anno, il 7 gennaio, centinaia di militanti si riuniscono per ricordare l’uccisione di Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni, giovani appartenenti al Fronte della Gioventù, l’organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano. I tre furono uccisi in circostanze diverse ma collegate, in un clima di altissima tensione politica durante gli anni di piombo.

Nel corso degli anni, questa commemorazione ha assunto una forte valenza simbolica per l’estrema destra italiana, diventando un momento di aggregazione e identità. Tuttavia, è anche diventata oggetto di attenzione da parte delle autorità per i comportamenti e i simboli esibiti, spesso in contrasto con la Costituzione italiana e la legge Scelba, che vieta la ricostituzione del partito fascista.

Saluti romani e apologia del fascismo: cosa dice la legge

Il saluto romano è un gesto che richiama esplicitamente l’ideologia fascista. In Italia, la sua esibizione pubblica può configurarsi come reato ai sensi della legge n. 645 del 1952, nota come legge Scelba, che punisce l’apologia del fascismo. Inoltre, la legge Mancino del 1993 prevede sanzioni per chi compie gesti, atti o espressioni che incitano all’odio razziale o etnico, o che fanno riferimento a ideologie totalitarie.

Nel caso specifico di Acca Larentia, i 31 militanti di Casapound sono accusati di aver effettuato il saluto romano in un contesto pubblico e organizzato, durante una manifestazione commemorativa. Le immagini, riprese da diversi video pubblicati anche sui social, sono state utilizzate come prova dalla procura per procedere con l’imputazione.

Chi sono i 31 imputati: profili e appartenenze

Secondo quanto emerso dalle indagini, i 31 imputati fanno parte o sono legati a Casapound, movimento politico di estrema destra noto per le sue posizioni radicali e per l’occupazione di uno stabile in via Napoleone III, a Roma. Tra gli imputati ci sono anche figure storiche del movimento e militanti attivi in altre realtà neofasciste romane. Le accuse nei loro confronti si basano sulla partecipazione attiva alla cerimonia e sull’esecuzione del saluto romano, documentata da numerosi video.

Il processo si preannuncia complesso, anche per il valore simbolico e politico che riveste. La difesa degli imputati ha già annunciato che contesterà l’impianto accusatorio, sostenendo che la commemorazione è un atto di memoria storica e non una manifestazione di apologia del fascismo.

Il ruolo di Casapound e le reazioni politiche

Casapound ha sempre rivendicato la commemorazione di Acca Larentia come un momento di raccoglimento e identità politica. L’organizzazione ha definito il rinvio a giudizio come un attacco alla libertà di espressione e alla memoria storica. In una nota ufficiale, i portavoce del movimento hanno dichiarato che “ricordare i caduti non è reato” e che il saluto romano, nel contesto della cerimonia, sarebbe stato un gesto simbolico e non politico.

Le reazioni del mondo politico non si sono fatte attendere. Esponenti del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle e di altri partiti di centrosinistra hanno condannato l’episodio, chiedendo maggiore attenzione nei confronti delle manifestazioni neofasciste. Dall’altro lato, alcuni rappresentanti del centrodestra hanno invitato a non strumentalizzare l’evento, sottolineando la necessità di distinguere tra commemorazione e apologia.

Il processo del 20 novembre 2024: cosa aspettarsi

Il processo ai 31 militanti di Casapound per i saluti romani durante la commemorazione di Acca Larentia inizierà il 20 novembre 2024 presso il tribunale di Roma. L’accusa è di apologia del fascismo, un reato che, se confermato, potrebbe comportare pene fino a due anni di reclusione. Tuttavia, la giurisprudenza italiana in materia è complessa e spesso soggetta a interpretazioni divergenti.

Il dibattimento sarà seguito con attenzione da osservatori politici, giuridici e dai media, poiché potrebbe rappresentare un precedente importante per la regolamentazione delle manifestazioni pubbliche legate all’estrema destra. Inoltre, il caso ha riacceso il dibattito sull’efficacia delle leggi esistenti contro la propaganda fascista e sull’eventuale necessità di un aggiornamento normativo.

Commemorazioni e legalità: un equilibrio difficile

Il caso di Acca Larentia mette in evidenza un conflitto irrisolto nella società italiana: quello tra la libertà di espressione e la tutela dei valori antifascisti sanciti dalla Costituzione. Mentre da un lato c’è chi rivendica il diritto di ricordare eventi storici secondo la propria visione ideologica, dall’altro c’è chi teme che queste commemorazioni possano diventare veicoli per la diffusione di ideologie antidemocratiche.

Organizzazioni come l’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) hanno più volte chiesto l’intervento delle autorità per vietare manifestazioni che, pur travestite da commemorazioni, rappresentano in realtà una forma di propaganda neofascista. Anche Amnesty International ha espresso preoccupazione per la tolleranza nei confronti di certi raduni, chiedendo una maggiore applicazione delle leggi esistenti.

Precedenti e giurisprudenza: casi simili in Italia

Non è la prima volta che la magistratura italiana si confronta con casi di saluti romani durante manifestazioni pubbliche. In passato, ci sono state diverse sentenze che hanno riconosciuto il gesto come apologia del fascismo, ma anche altre che lo hanno interpretato come espressione di pensiero, in assenza di un contesto chiaramente eversivo.

Ad esempio, nel 2013 la Cassazione ha confermato la condanna di alcuni militanti per aver effettuato il saluto romano durante una manifestazione pubblica, sottolineando che il gesto, in quel contesto, aveva una chiara matrice ideologica. Tuttavia, in altri casi, come quello del 2017 a Milano, i giudici hanno assolto gli imputati ritenendo che mancasse l’intento di ricostituzione del partito fascista.

Le implicazioni sociali e culturali del processo

Oltre agli aspetti giuridici, il processo ai 31 militanti di Casapound solleva interrogativi più ampi sul ruolo della memoria storica e sull’uso dei simboli nel dibattito politico contemporaneo. In un’epoca in cui i confini tra commemorazione, provocazione e propaganda sono sempre più sfumati, diventa fondamentale riflettere sul significato dei gesti pubblici e sulla loro influenza nella società.

Le nuove generazioni, spesso distanti dalle dinamiche storiche del Novecento, rischiano di banalizzare simboli e comportamenti che hanno segnato profondamente la storia italiana. In questo senso, il ruolo della scuola, dei media e delle istituzioni è cruciale per promuovere una cultura della memoria consapevole e critica.

Un processo che farà scuola: cosa aspettarsi dal futuro

Il processo che si aprirà a novembre 2024 rappresenta un banco di prova importante per la giustizia italiana e per la società civile. Al di là dell’esito giudiziario, sarà un’occasione per riflettere sul significato delle commemorazioni pubbliche, sul confine tra libertà di espressione e propaganda ideologica, e sulla necessità di strumenti giuridici adeguati per contrastare fenomeni eversivi.

In un momento storico in cui l’estremismo politico sembra riemergere in varie forme, è fondamentale che la democrazia sappia rispondere con fermezza ma anche con equilibrio, garantendo i diritti ma anche tutelando i valori su cui si fonda la Repubblica italiana.


Commemorazione Acca Larentia con saluti romani



Giornalista, appassionato di marketing e vero e proprio "Tecnico Umanista", Simone Durante naviga nel mondo digitale fin dai tempi del modem a 56k.