Momenti di puro terrore si sono verificati a Roma nella tarda mattinata di martedì 14 maggio, quando un uomo ha aggredito passeggeri e autista a bordo del filobus 90, una delle linee più frequentate del trasporto pubblico della capitale. L’episodio si è verificato intorno alle ore 11:00 in via Nomentana, all’altezza di piazza Sempione, lasciando i presenti sconvolti e sollevando nuovi interrogativi sulla sicurezza a bordo dei mezzi pubblici a Roma.
Un’aggressione improvvisa sul filobus 90: cosa è successo
Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine e dai testimoni presenti, l’uomo – un cittadino straniero di 26 anni – è salito sul filobus 90 in direzione centro e, apparentemente senza motivo, ha cominciato a infastidire i passeggeri. L’aggressione è degenerata in pochi minuti: l’uomo ha iniziato a urlare, minacciare e poi colpire alcuni passeggeri, tra cui una donna e un anziano. L’autista ha cercato di intervenire per calmare la situazione ma è stato a sua volta aggredito.
Il panico si è diffuso rapidamente all’interno del mezzo. Alcuni passeggeri hanno cercato di allontanarsi, mentre altri hanno chiamato il numero di emergenza 112. Il filobus si è fermato all’altezza di piazza Sempione, dove sono intervenute le pattuglie della polizia di Stato e gli agenti del III Distretto Fidene-Serpentara.
Intervento della polizia e fermo dell’aggressore
All’arrivo delle forze dell’ordine, l’uomo è stato trovato ancora in stato di agitazione. Gli agenti lo hanno bloccato e condotto in commissariato per l’identificazione. Si tratta di un cittadino senza fissa dimora, già noto alle forze dell’ordine per precedenti episodi di disturbo e violenza. Dopo una breve colluttazione, l’uomo è stato immobilizzato e portato via, mentre i passeggeri venivano assistiti dal personale sanitario del 118 arrivato sul posto.
Fortunatamente non si registrano feriti gravi, ma diverse persone hanno riportato contusioni lievi e un forte stato di shock. L’autista del filobus è stato accompagnato in ospedale per accertamenti, ma le sue condizioni non destano preoccupazione.
Sicurezza sui mezzi pubblici a Roma: un problema crescente
L’aggressione sul filobus 90 riaccende i riflettori sul tema della sicurezza sui mezzi pubblici a Roma. Negli ultimi mesi, infatti, si sono moltiplicati gli episodi di violenza e vandalismo a bordo di autobus, tram e metropolitane. I sindacati dei trasporti e le associazioni di categoria denunciano da tempo la mancanza di personale di sicurezza a bordo e chiedono maggiori controlli, soprattutto nelle ore di punta e nelle linee più affollate come la 90.
Secondo i dati forniti da Atac e dalle forze dell’ordine, nel 2023 si sono verificati oltre 250 episodi di aggressione a bordo dei mezzi pubblici romani. Un numero allarmante che evidenzia la necessità di interventi strutturali e di una maggiore sinergia tra le aziende di trasporto e le autorità competenti.
Reazioni dei passeggeri e dei cittadini
Le testimonianze dei passeggeri presenti al momento dell’aggressione sono concordi nel descrivere una scena di panico e impotenza. “Non sapevamo cosa fare – racconta una donna – l’uomo urlava e colpiva chiunque gli capitasse a tiro. Ho avuto paura per la mia vita”. Un altro passeggero aggiunge: “È inaccettabile che si possa salire su un autobus e vivere un incubo del genere. Servono più controlli e sicurezza”.
Sui social network, la notizia ha rapidamente fatto il giro della rete, suscitando indignazione e preoccupazione. Molti utenti chiedono un intervento immediato da parte del Comune di Roma e dell’Atac per garantire la sicurezza dei cittadini che ogni giorno utilizzano i mezzi pubblici.
Il ruolo dell’Atac e le misure di prevenzione
L’Atac, l’azienda che gestisce il trasporto pubblico a Roma, ha espresso solidarietà ai passeggeri e all’autista coinvolti nell’aggressione. In una nota ufficiale, l’azienda ha ribadito il proprio impegno per migliorare la sicurezza a bordo dei mezzi, annunciando l’installazione di nuove telecamere di sorveglianza e l’aumento della presenza di personale di controllo, in collaborazione con la polizia municipale.
Tra le misure in fase di sperimentazione, vi è anche l’introduzione di pulsanti di emergenza collegati direttamente con le centrali operative delle forze dell’ordine. Un’iniziativa che potrebbe contribuire a ridurre i tempi di intervento in caso di situazioni critiche come quella avvenuta sul filobus 90.
Contesto sociale e problematiche legate al disagio
L’aggressione sul filobus 90 evidenzia anche un problema più ampio legato al disagio sociale e alla presenza di persone in stato di alterazione o con disturbi psichici a bordo dei mezzi pubblici. Gli esperti sottolineano la necessità di un approccio multidisciplinare che coinvolga non solo le forze dell’ordine, ma anche i servizi sociali e sanitari del territorio.
Secondo alcuni psicologi urbani, episodi di questo tipo sono spesso il risultato di una combinazione di fattori: emarginazione, mancanza di supporto psicologico, assenza di politiche di inclusione. Intervenire solo con misure repressive rischia di essere inefficace se non si affrontano le cause profonde del disagio.
Come comportarsi in caso di aggressione sui mezzi pubblici
In situazioni di pericolo come quella vissuta sul filobus 90, è fondamentale mantenere la calma e agire con prontezza. Ecco alcune linee guida suggerite dalle forze dell’ordine:
- Allontanarsi dall’aggressore senza attirare la sua attenzione.
- Chiamare immediatamente il 112 e fornire dettagli precisi sulla posizione e la situazione.
- Non cercare il confronto fisico se non si è in grado di gestirlo.
- Segnalare l’accaduto al conducente, se possibile, o utilizzare i dispositivi di allarme presenti sul mezzo.
Inoltre, è utile conoscere le uscite di emergenza e mantenere sempre un atteggiamento vigile, soprattutto se si viaggia in orari o tratte a rischio.
Link utili e risorse per approfondire
Un campanello d’allarme che non può essere ignorato
L’episodio di violenza sul filobus 90 rappresenta un campanello d’allarme che le istituzioni non possono più ignorare. Garantire la sicurezza dei cittadini sui mezzi pubblici deve diventare una priorità assoluta per l’amministrazione comunale, per l’Atac e per le forze dell’ordine. Solo attraverso una strategia integrata, che unisca prevenzione, controllo e supporto sociale, sarà possibile restituire fiducia ai passeggeri e rendere il trasporto pubblico romano un ambiente sicuro e accogliente per tutti.
Nel frattempo, è fondamentale che ogni cittadino resti vigile e collabori con le autorità segnalando comportamenti sospetti o situazioni di pericolo. La sicurezza è un bene comune e richiede l’impegno di tutti.