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Saturday 20 April 2024
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Vincere la diffidenza verso la cartomanzia

Rivolgersi alla cartomanzia senza scetticismo ma cercando di immagazzinare più energia possibile

Se ci si rivolge ad un cartomante è perché si crede fermamente in questa pratica che non è magia come molti tendono a credere ma semplicemente fonte immane di energia.
Un cartomante non va consultato perché si intende cambiare il percorso della propria esistenza perché ciò è impossibile, ma solo per saper se ci sono negatività, se quel periodo di forte stress che si sta attraversando passerà presto, se si può incappare in cose che non si sono preventivate o se la strada che abbiamo intenzione di percorrere sia quella giusta.
Il cartomante non è un semplice individuo ma un professionista che agisce per opera della sua sensitività, tanto è vero che i tarocchi rappresentano solo un tramite ed un bravo cartomante, capta le negatività del richiedente ancor prima che egli proferisca parola e persino telefonicamente.

Chi si rivolge alla cartomanzia con scetticismo è meglio che non alzi nemmeno la cornetta del telefono o non varchi la soglia di uno studio, perché tra il professionista ed il richiedente deve esserci empatia e non diffidenza.
Pensare ad un operatore dell’occulto come una persona che opera solo per far soldi è sicuramente sbagliato anche se è doveroso sottolineare che ci sono individui che approfittano della credulità altrui.
Eppure, un cartomante dalle buone qualità e dai valori umani si riconosce all’istante perché i sentimenti sono qualcosa di superiore dalla ragione.
Chi legge i tarocchi, prima ancora di farlo, legge già nella mente del suo interlocutore e comprende bene se ha a che fare con una persona che sta attraversando un brutto periodo della vita o con un soggetto confuso e che crede poco in colui che ha di fronte fisicamente o virtualmente.

Il primo concetto da prendere seriamente in considerazione è che un operatore dell’occulto con i suoi tarocchi non può cambiare il percorso dell’esistenza e se dicesse di poterlo fare, sarebbe semplicemente un impostore.

Chi legge i tarocchi è una sorta di amico che prevede ciò che avverrà e potrà avvisare il consultante di non essere così testardo da voler per forza arrivare a quella meta, se non fa per lui.

Ricorrere ai tarocchi potrebbe essere un vero e proprio metodo di ‘autoterapia e autocoscienza’ e non bisogna cercare nel consulto una risoluzione definitiva ai propri problemi perché non si sta effettuando un rito magico ma ci si trova semplicemente di fronte ad una grande fonte di energia che il cartomante emette affrontando con immenso rispetto le problematiche di chi ha di fronte a lui.

Nel momento del consulto i tarocchi sono solo un mezzo dell’antico sapere ma è la persona che sta parlando che è basilare ed è l’unica che può dare un varco di speranza, esprimendo appieno la sua capacità nell’ascolto.

Essere diffidenti e richiedere un consulto solamente per avere una ‘prova’ non è un buon approccio ma un metodo poco opportuno per rivelare la propria diffidenza quasi a deridere quel sensitivo con il quale si sta interagendo.

Se si consulta un cartomante con questo stato d’animo è meglio desistere perché non ci saranno risposte da quelle carte che leggono il cuore divino ma se lo fanno, è solo opera di chi le sta utilizzando e saranno capaci anche di ingannare, se il consultante mostra diffidenza e ostilità.

Chi vuole una risposta dai tarocchi sente l’assoluto bisogno di cercare una verità sulle situazioni che lo perseguitano e vuole eliminare quello stato emotivo che lo attanaglia e che gli toglie la lucidità per far chiarezza sui misteri della propria esistenza.

La visione dei tarocchi è fondamentale ma è la purezza del cuore di chi li legge che ha un valore ben più importante, che ha una specie di responsabilità psicologica nei confronti di chi desidera ‘farsi leggere le carte’ come si dice in gergo.

E’ facile incappare in qualche fantomatico operatore dell’occulto che manipola abilmente chi si rivolge a lui ma un bravo cartomante trova altre strade per manifestarsi e non abusa della credulità delle persone in difficoltà, ma le aiuta con saggezza ad approfittare dell’incredibile energia che i tarocchi sanno donare.

I pregi di un buon cartomante sono quelli di aiutare ad uscire dal tunnel delle malattie, degli affanni, dei dolori e di tutte le difficoltà che la vita presenta, prima che la forza d’animo venga a mancare.

Il cartomante è un veggente che conosce bene la disperazione della vita perché egli stesso avrà subito situazioni dolorose a cui nessuno si può sottrarre.

Consultare le cosiddette ‘Sibille’ significa aiutare in perfetta combinazione con la veggenza, chi ha problemi d’amore, di denaro o salute e le carte, in quelle mani abili e sapienti, rispondono sempre e donano spiragli di luce a chi si trova nel dolore più profondo per qualsiasi evento esistenziale.

Chi consulta sa che il bene vince sempre sul male e le negatività non rimangono se si agisce con tempestività e le parole del cartomante si concretizzeranno nei fatti con estremo piacere di chi desidera vincere la battaglia che la vita gli ha dato da combattere.

Il cartomante è un amico che aiuta senza giudicare e senza riserve, a ritrovare se stessi e a trasformare situazioni sterili in realtà bellissime che trasmettono gioia e benessere.
La veggenza di chi pratica cartomanzia arriva anche se non vengono proferite parole perché sente anche quello che non si dice.
Lo si evince dalla cartomanzia online quando attraverso un semplice strumento informatico si comprende l’arte della divinazione e non solo con i tarocchi ma anche con altre tipologie di carte ed altre metodiche, che sono frutto della sapienza e di antiche tradizioni rimaste inalterate negli anni ma che hanno sempre quel sapore di misterioso ed arcano di un tesoro antichissimo e prezioso che non potrebbe essere più veritiero.
Persino le comuni ‘carte napoletane’ hanno il pregio di indicare situazioni angosciose e di predire se sul percorso di vita si troveranno ulteriori ostacoli o persone che intendono creare separazioni o distacchi netti e dolorosi.

Il mondo affascinante della cartomanzia non deve intimorire come qualcuno vorrebbe far credere ma deve avere lo scopo di permettere di interagire con persone che vedono la vita sotto una visione diversa e che possono aiutare a reagire anche quando si ha timore di non riuscire a superare momenti di pura angoscia.