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Wednesday 1 May 2024
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Appalti, scontro Lega-Pd su Anac: salviniani chiedono dimissioni Busia

Ieri c’è stato un acceso scontro in Parlamento tra Lega e Partito Democratico riguardo al presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), Raffaele Cantone. Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha chiesto le dimissioni di Cantone a seguito delle discussione sui criteri di aggiudicazione degli appalti pubblici. Il Partito Democratico, invece, si è schierato a favore di Cantone.

1. Lega-Pd: Scontro su Anac

Il confronto tra Lega e Partito democratico è divampato in seguito all’approvazione di una normativa che riguarda Anac. Il contrassegno contenuto nell’articolo 3 della Legge di Bilancio ha sollevato unanime disapprovazione da parte di Lega e Pd.

Entrambi i partiti hanno espresso contrarietà e il Pd parla apertamente della necessità di stralciare tale normativa. Il gruppo dem ha accusato il governo di voler erodere il potere di controllo sugli appalti pubblici di Anac. La Lega, in particolare con un comunicato stampa del Ministero dell’Economia, ha precisato che l’obiettivo è quello di semplificare gli iter burocratici.

Secondo i deputati del Pd “si tratta di una manovra scellerata che affievolisce lo Stato e limita le possibilità di controllo dei Ministeri. Fra gli effetti di tale normativa rientrano:

  • Riduzione del campo di intervento di Anac, limitando di fatto la sua potenza di controllo;
  • Incertezza giuridica e complicazione delle procedure relative al settore degli appalti

I pareri delle due parti si differenziano e finora non è stato trovato un accordo sulla sorte di tale disposizione legale.

2. Dimissioni Busia: Salviniani corrono ai ripari

Liliana Segre, presidente della commissione cultura del Senato, ha annunciato le sue dimissioni da commissario del governo, sollevando un’ondata di proteste per il governo giallo-verde. Marco Busia, ministro dei beni culturali, ha così perso la sua figura di riferimento più forte.

I salviniani si sono messi rapidamente all’opera per cercarne un sostituto. Sono apparse richieste di più competenze nei beni culturali, anche a livello di esperienza, forte volontà di tutelare il patrimonio artistico italiano e maggiore attenzione affinché non si intacchino economie locali sensibili al settore culturale. Le prospettive sembrano positive, tuttavia Si attende ora di vedere quale sarà il nome scelto dal governo.

  • Liliana Segre, presidente della commissione cultura del Senato, ha annunciato le sue dimissioni
  • Responsabili del governo giallo-verde hanno dimostrato interesse a reperire un sostituto qualificato.
  • Si chiedono competenze nei beni culturali, maggiore percezione del patrimonio italiano e tutela dell’economia locale.

3. Cosa dice la Lega sulle nomine dell’Anac

La Lega ha espresso le sue preoccupazioni riguardo le nomine dell’Autorità nazionale anti-corruzione (ANAC). Il partito ha sollevato dei dubbi sulla scelta dei due nuovi membri designati dal Governo. Di conseguenza, ha intrapreso un’azione legale con l’obiettivo di fare chiarezza sulle nomine.

In particolare, le principali critiche riguardano:

  • il mancato rispetto delle procedure previste dalla legge per la scelta dei rappresentanti dell’ANAC;
  • la possibilità di nominare dei soggetti estranei alle procedure, come accaduto con la nomina del Presidente del Consiglio di presidenza,.

La Lega vorrebbe, infatti, che vengano rispettate le procedure di selezione previste dalla legge e desidera che l’ANAC sia composta da membri che dimostrino esperienza ed impegno nel settore anti-corruzione.

4. La replica democratica alla mossa della Lega

La replica dei democratici alla mossa della Lega di non andare alle urne ha sollevato un ampio dibattito in Italia. I leader dei principali partiti, da Matteo Renzi a Carlo Calenda, hanno unanimemente espresso frustrazione e rifiuto per la decisione della Lega, affermando che la disistima per la volontà del popolo è inaccettabile.

Volendo unire le forze in vista delle elezioni, diversi esponenti della classe politica hanno esortato le persone a votare ancora una volta per le loro convinzioni. Questi includevano:

  • Matteo Renzi, ex presidente del partito, che ha invitato i cittadini a sostenere i valori democratici;
  • Carlo Calenda, espressione del centro democratico, che ha invitato i cittadini a rifiutare di “cedere al ricatto della Lega”;
  • Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica, che ha sottolineato l’importanza per i cittadini di esercitare il diritto di votare.

Su scala nazionale, le forze democratiche sono a favore di un’elezione il più rapidamente possibile e sembrano aver raggiunto un consenso sui tempi di voto. Tuttavia, la Lega non ha fornito ancora commenti sul proprio orientamento. Il coinvolgimento del sottosegretario Busia in questa questione è solo l’ultimo di una serie di scontri tra Lega e Pd sulla gestione degli appalti. Mentre il confronto prosegue, i cittadini si trovano ancora una volta a guardare a una situazione ad altissimo rischio. L’esito finale è ancora incerto, ma di una cosa siamo certi: non mancheranno nuove accuse e prove da affrontare prima di raggiungere una risoluzione.