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Monday 16 June 2025
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Falso medico promette cure per l’autismo: truffa smascherata a Roma

Un nuovo caso di truffa ai danni di famiglie vulnerabili ha scosso Roma: un finto medico si è spacciato per specialista in neuropsichiatria infantile, promettendo a un padre disperato la possibilità di guarire il figlio affetto da autismo. Dietro la maschera di un professionista della salute si celava un impostore senza alcun titolo valido, che ha approfittato della fragilità emotiva di un genitore per ottenere denaro in cambio di cure inesistenti.

La truffa del falso medico: come è stata scoperta

La vicenda è emersa dopo la denuncia del padre del bambino, un uomo residente nella zona sud di Roma. L’uomo si era rivolto al presunto medico nella speranza di trovare una soluzione per migliorare la condizione del figlio, diagnosticato con disturbo dello spettro autistico. Il truffatore, che si presentava con un nome falso e mostrava documenti contraffatti, aveva convinto il genitore di poter intervenire con una cura sperimentale in grado di migliorare significativamente i sintomi dell’autismo.

Il finto specialista ha effettuato una serie di visite domiciliari, durante le quali ha somministrato al bambino delle sostanze non meglio identificate, spacciandole per farmaci innovativi. In realtà, si trattava di composti privi di qualsiasi validità terapeutica, e in alcuni casi potenzialmente pericolosi per la salute del minore.

Autismo e cure miracolose: un pericolo per le famiglie

Il caso solleva ancora una volta il delicato tema delle false cure per l’autismo, un fenomeno purtroppo diffuso in Italia e nel mondo. Molti genitori, di fronte alla diagnosi di autismo nei propri figli, si trovano in una condizione di vulnerabilità che li rende prede facili per ciarlatani pronti a promettere guarigioni miracolose. È fondamentale ricordare che, ad oggi, non esiste una cura definitiva per l’autismo, ma solo interventi terapeutici validati che possono migliorare la qualità della vita del bambino e della famiglia.

Le autorità sanitarie e le associazioni di categoria sottolineano l’importanza di affidarsi esclusivamente a professionisti iscritti agli albi ufficiali e a strutture riconosciute, evitando percorsi alternativi non supportati da evidenze scientifiche.

Le indagini: documenti falsi e visite a pagamento

Le indagini condotte dai Carabinieri del NAS (Nucleo Antisofisticazioni e Sanità) hanno permesso di smascherare il finto medico, che operava senza alcuna abilitazione. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per precedenti legati a truffe simili, aveva messo in piedi un sistema ben organizzato: utilizzava un sito internet con riferimenti a fantomatiche cliniche private, mostrava certificati contraffatti e richiedeva pagamenti in contanti per ogni visita.

Secondo quanto emerso, il truffatore si era costruito una rete di contatti, presentandosi come esperto di psichiatria infantile e vantando collaborazioni con centri medici inesistenti. I pagamenti richiesti variavano dai 150 ai 300 euro a visita, con la promessa di un trattamento personalizzato e progressivo.

Il ruolo delle istituzioni nella tutela delle famiglie

Questo episodio ha evidenziato la necessità di un maggiore controllo sulla pratica medica e sulla diffusione di informazioni sanitarie online. Le istituzioni, in particolare il Ministero della Salute e l’Ordine dei Medici, stanno lavorando per rafforzare i meccanismi di verifica e contrastare il fenomeno dei falsi professionisti.

È importante che i cittadini sappiano come verificare l’identità e le competenze di un medico. Il portale Cerca Medico della FNOMCeO consente di controllare in tempo reale se un professionista è regolarmente iscritto all’Albo. Inoltre, è consigliabile diffidare di chi propone soluzioni miracolose, cure costose non validate o trattamenti fuori dalle linee guida ufficiali.

Come difendersi dalle truffe sanitarie

Per evitare di cadere vittima di truffe come quella del finto medico a Roma, è utile seguire alcune semplici regole:

  • Verificare sempre l’iscrizione all’Albo dei Medici del professionista.
  • Diffidare di chi propone cure miracolose per patologie complesse come l’autismo.
  • Richiedere sempre ricevute fiscali per ogni pagamento.
  • Informarsi attraverso canali ufficiali come il sito del Ministero della Salute o le ASL locali.
  • Segnalare alle autorità qualsiasi comportamento sospetto.

La trasparenza e la corretta informazione sono strumenti fondamentali per proteggere le famiglie e garantire un accesso sicuro e consapevole alle cure mediche.

Il dramma delle famiglie con figli autistici

La storia del padre truffato a Roma mette in luce il dolore e la solitudine che spesso accompagnano le famiglie con bambini affetti da autismo. Il desiderio di migliorare la vita dei propri figli può spingere i genitori a cercare soluzioni disperate, soprattutto quando si sentono abbandonati dal sistema sanitario o ricevono diagnosi tardive e supporto insufficiente.

È fondamentale che le istituzioni rafforzino i servizi di supporto psicologico, educativo e medico per queste famiglie, offrendo percorsi chiari, accessibili e scientificamente validati. Solo così si potrà contrastare la diffusione di truffe e pratiche pericolose.

Il rischio delle cure alternative non certificate

Il fenomeno delle cure alternative per l’autismo è in costante crescita, alimentato da una vasta disinformazione online. Dalle terapie con integratori non autorizzati ai trattamenti invasivi e costosi, molti di questi metodi non solo sono inefficaci, ma possono causare danni gravi alla salute dei bambini.

Le organizzazioni scientifiche, come l’Istituto Superiore di Sanità, raccomandano di attenersi alle linee guida internazionali, che includono interventi comportamentali, logopedici e farmacologici solo quando strettamente necessari e sotto controllo medico. Qualsiasi trattamento non approvato può rappresentare un rischio, soprattutto se somministrato da persone prive di competenze specifiche.

La testimonianza del padre: “Mi sono fidato, volevo solo aiutare mio figlio”

In un’intervista rilasciata alle autorità, il padre del bambino ha raccontato il suo stato d’animo: “Mi sono fidato perché sembrava un professionista esperto. Aveva modi rassicuranti, parlava con termini medici e mostrava documenti. Non avrei mai immaginato che fosse tutto falso. Volevo solo aiutare mio figlio e ci sono cascato”.

Il suo racconto è un monito per tutte le famiglie: la disperazione non deve mai tradursi in fiducia cieca. È necessario mantenere un approccio critico e razionale, anche nei momenti più difficili.

Un problema sociale da affrontare con urgenza

Il caso del finto medico a Roma non è un episodio isolato. Episodi simili si sono verificati in passato in diverse città italiane, segno che il fenomeno delle truffe sanitarie è più diffuso di quanto si pensi. È urgente un intervento coordinato tra istituzioni sanitarie, forze dell’ordine e associazioni di tutela dei diritti dei pazienti per prevenire ulteriori abusi.

La sensibilizzazione dell’opinione pubblica, unita a una maggiore vigilanza, può contribuire a ridurre il numero di vittime e a proteggere i soggetti più fragili, come i minori con disabilità e le loro famiglie.

Prevenzione e consapevolezza: le chiavi per proteggere le famiglie

Affrontare il problema dei falsi medici e delle cure truffaldine richiede un cambiamento culturale. È necessario promuovere una cultura della prevenzione, dell’informazione corretta e della consapevolezza. Le famiglie devono essere supportate con strumenti adeguati per riconoscere le truffe e per accedere a servizi sanitari affidabili.

Solo attraverso un impegno collettivo sarà possibile garantire che episodi come quello accaduto a Roma non si ripetano e che ogni bambino riceva il trattamento più adeguato, sicuro e rispettoso della sua dignità.

Finto medico truffa cure autismo Roma
Truffa a Roma: finto medico prometteva cure miracolose per l’autismo


Per ulteriori informazioni sull’autismo e sui trattamenti riconosciuti, è possibile consultare il sito ufficiale dell’Istituto Superiore di Sanità.



Giornalista, appassionato di marketing e vero e proprio "Tecnico Umanista", Simone Durante naviga nel mondo digitale fin dai tempi del modem a 56k.


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