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Wednesday 7 May 2025
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Bracciano e Civitavecchia: protesta degli operatori socio sanitari per il nuovo appalto

La situazione degli operatori socio sanitari (OSS) negli ospedali di Bracciano e Civitavecchia è diventata sempre più critica a seguito del nuovo appalto per i servizi socio-assistenziali. I lavoratori, supportati dai sindacati, hanno espresso forte preoccupazione per il futuro occupazionale e la qualità del servizio offerto ai pazienti. La protesta, che ha coinvolto oltre 100 operatori, si è concentrata su una serie di criticità legate alla nuova assegnazione dell’appalto da parte della ASL Roma 4.

Il nuovo appalto e le sue conseguenze

Nel mese di giugno 2024 è stato affidato un nuovo appalto per la gestione dei servizi socio-sanitari negli ospedali di Bracciano e Civitavecchia. La gara, vinta da un nuovo consorzio, ha introdotto modifiche significative che stanno avendo ripercussioni dirette sia sui lavoratori che sull’efficienza del servizio. In particolare, i sindacati denunciano:

  • Riduzione del numero di operatori socio sanitari impiegati nelle strutture;
  • Condizioni contrattuali peggiorative rispetto al precedente appalto;
  • Tagli alle ore lavorative e ai turni, con conseguente riduzione dello stipendio;
  • Incertezza sulla continuità occupazionale per molti lavoratori storici del settore.

La voce dei lavoratori: “Non siamo numeri, siamo persone”

Durante il presidio organizzato davanti all’ospedale San Paolo di Civitavecchia, numerosi operatori socio sanitari hanno preso la parola per raccontare la loro esperienza. Molti di loro lavorano da oltre dieci anni all’interno delle strutture sanitarie locali, garantendo assistenza quotidiana a pazienti fragili e non autosufficienti. Con il nuovo appalto, però, temono di perdere il lavoro o di dover accettare condizioni contrattuali insostenibili.

«Non siamo numeri, siamo persone che ogni giorno garantiscono un servizio essenziale alla comunità», ha dichiarato una delle lavoratrici presenti al presidio. «Con questi tagli, non solo si mette a rischio il nostro futuro, ma anche la qualità dell’assistenza ai pazienti».

Il ruolo della ASL Roma 4 e le critiche dei sindacati

La ASL Roma 4 è finita al centro delle polemiche per le modalità con cui è stata gestita la nuova gara d’appalto. Secondo le sigle sindacali, l’azienda sanitaria non avrebbe tenuto conto della salvaguardia occupazionale e della continuità del servizio. Inoltre, mancherebbero garanzie concrete per il mantenimento dei livelli occupazionali e retributivi precedenti.

I rappresentanti sindacali di FP CGIL, CISL FP e UIL FPL hanno chiesto un incontro urgente con la direzione della ASL per discutere delle criticità emerse. Le richieste principali sono:

  • Reintegro di tutti gli operatori socio sanitari attualmente esclusi;
  • Garanzie sulla stabilità occupazionale per i lavoratori coinvolti;
  • Ripristino delle condizioni economiche e contrattuali precedenti;
  • Trasparenza nella gestione degli appalti pubblici nel settore sanitario.

Solidarietà dal territorio e dalle istituzioni locali

La mobilitazione degli operatori socio sanitari ha ricevuto il sostegno di numerosi cittadini e delle istituzioni locali. Diversi sindaci del comprensorio, tra cui quelli di Bracciano, Ladispoli e Cerveteri, hanno espresso solidarietà ai lavoratori, chiedendo alla Regione Lazio di intervenire per trovare una soluzione condivisa.

Il consigliere regionale Marco Vincenzi ha presentato un’interrogazione in Consiglio per chiedere chiarimenti sull’assegnazione del nuovo appalto e sulle misure adottate per tutelare i lavoratori. «Non possiamo permettere che servizi essenziali come quelli socio-sanitari vengano gestiti con logiche di risparmio a discapito dei diritti dei lavoratori e della qualità dell’assistenza», ha dichiarato Vincenzi.

Impatto sulla qualità dell’assistenza sanitaria

Uno degli aspetti più preoccupanti riguarda il possibile impatto sulla qualità dell’assistenza sanitaria offerta ai pazienti. Con la riduzione del personale OSS, cresce il rischio di sovraccarico di lavoro per gli operatori rimasti e conseguente peggioramento del servizio. In particolare, i reparti più colpiti sarebbero quelli di geriatria, lungodegenza e medicina generale, dove la presenza costante degli OSS è fondamentale.

Secondo un report interno, la nuova organizzazione del lavoro comporterebbe una riduzione del 25% delle ore di assistenza diretta ai pazienti. Questo potrebbe tradursi in tempi di risposta più lunghi, minore attenzione ai bisogni individuali e un aumento dello stress lavorativo per gli operatori.

La normativa sugli appalti e la clausola sociale

La vicenda solleva anche interrogativi sulla corretta applicazione della clausola sociale, prevista dalla normativa italiana sugli appalti pubblici. Tale clausola impone, in caso di cambio di appalto, la salvaguardia dei livelli occupazionali esistenti. Tuttavia, secondo i sindacati, la ASL Roma 4 non avrebbe garantito l’applicazione effettiva di questa norma, lasciando molti lavoratori senza certezze.

Inoltre, la mancanza di un confronto preventivo con le rappresentanze sindacali avrebbe aggravato la situazione, impedendo una transizione fluida e condivisa tra il vecchio e il nuovo gestore.

Le richieste dei sindacati per una soluzione immediata

Alla luce delle criticità emerse, le sigle sindacali hanno avanzato una piattaforma rivendicativa che include:

  • Applicazione immediata della clausola sociale per tutti i lavoratori coinvolti;
  • Convocazione di un tavolo tecnico con ASL Roma 4, Regione Lazio e parti sociali;
  • Monitoraggio costante delle condizioni di lavoro e del rispetto dei contratti collettivi;
  • Interventi urgenti per garantire la qualità dell’assistenza sanitaria nei presidi ospedalieri di Bracciano e Civitavecchia.

Possibili sviluppi e scenari futuri

La vertenza degli operatori socio sanitari di Bracciano e Civitavecchia potrebbe avere sviluppi significativi nelle prossime settimane. I sindacati hanno annunciato nuove mobilitazioni e non escludono il ricorso a scioperi se non verranno fornite risposte concrete. La Regione Lazio, dal canto suo, ha dichiarato di voler approfondire la questione e di voler garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori coinvolti.

Nel frattempo, la cittadinanza continua a manifestare sostegno agli OSS, riconoscendo il ruolo fondamentale che questi professionisti svolgono all’interno del sistema sanitario locale. La speranza è che si possa giungere a una soluzione condivisa, che tuteli i lavoratori e assicuri un servizio di qualità ai cittadini.

Un appalto che mette a rischio diritti e salute

La vicenda degli operatori socio sanitari negli ospedali di Bracciano e Civitavecchia rappresenta un esempio emblematico delle criticità legate alla gestione degli appalti pubblici nel settore della sanità. Quando il risparmio economico diventa l’unico criterio per l’assegnazione dei servizi, a farne le spese sono i lavoratori e i pazienti. È fondamentale che le istituzioni, a tutti i livelli, intervengano per garantire trasparenza, equità e rispetto dei diritti.

Per approfondire il tema degli appalti nella sanità pubblica e delle tutele per gli operatori socio sanitari, consigliamo la lettura di questo approfondimento della CGIL e di consultare il portale Normattiva per conoscere la normativa vigente.

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Parole chiave secondarie: protesta OSS, tagli personale sanitario, assistenza sanitaria, clausola sociale, sindacati sanità



Giornalista, appassionato di marketing e vero e proprio "Tecnico Umanista", Simone Durante naviga nel mondo digitale fin dai tempi del modem a 56k.