Search
Tuesday 16 April 2024
  • :
  • :

Epilessia: che cos’è e come si manifesta?

L’epilessia è una condizione neurologica che si verifica attraverso degli attacchi che sono detti crisi epilettiche, e che possono avere una durata abbastanza breve, fino a passare quasi inosservati, o prolungata, specie nel lungo periodo. Al fine di approfondire che cosa sia l’epilessia e quali siano i segni e le manifestazioni della stessa, bisogna considerare tutta una tipologia di cause e realtà riguardanti questa stessa condizione neurologica, che generalmente viene controllata attraverso l’utilizzo di farmaci, che vengono usati nel 70% dei casi. Tuttavia, si tratta di una condizione sempre più diffusa all’interno della popolazione mondiale, tanto che riguarda ormai l’uno per cento della popolazione mondiale, soprattutto interno dei paesi in via di sviluppo. Secondo dati del 2013, l’epilessia ha causato 116000 decessi, in un sostanziale aumento di 111000 unità rispetto al 1990. Ecco tutto ciò che c’è da sapere a proposito.

 

Che cos’è l’epilessia

 

Quella che in passato veniva riconosciuta come uno dei segni di possessione religiosa o demoniaca è diventata, nel corso degli anni, una condizione neurologica riconosciuta e appurata all’interno delle società che si sono basate su un trascorso medico e neurologico. Oggi, l’epilessia è riconosciuta come uno dei fattori neurologici più gravi di cui si può soffrire all’interno della propria vita, e che interessa circa il 3% delle persone, che riceveranno, almeno una volta nella vita, una diagnosi di epilessia

 

Generalmente, la stessa si presenta attraverso condizioni genetiche o di sviluppo che risultano essere la causa principale dell’insorgere di attacchi e crisi epilettiche, accanto ad altri fattori come traumi cranici e infezioni del sistema nervoso centrale. Nella maggior parte dei casi la crisi epilettica si verifica attraverso episodi una tantum, mentre in situazioni più gravi le crisi epilettiche sono più prolungate e, soprattutto, costanti. Un dato piuttosto preoccupante è quello che riguarda l’insorgere maggiore delle crisi epilettiche all’interno dei paesi in via di sviluppo e maggiormente industrializzati, con un’incidenza maggiore all’interno della popolazione anziana, per quanto i motivi non siano stati del tutto chiariti. In Europa, il numero medio di persone che soffrono di epilessia varia da regione a regione, ma si attesta nella media di circa 8,23.

 

Sintomi dell’epilessia

 

A questo punto, possono essere presi in considerazione tutti i segni e sintomi che riguardano l’insorgere dell’epilessia e di attacchi epilettici. L’attacco epilettico o crisi epilettica è, di sicuro, il sintomo principale dell’epilessia, e si struttura attraverso una scarica improvvisa, eccessiva e rapida di neuroni che fanno parte della sostanza grigia dell’encefalo. La maggior parte degli attacchi epilettici sono di natura convulsiva, e si strutturano, per un terzo, con crisi convulsive che sono originate da entrambi gli emisferi del cervello. Nei casi restanti, gli attacchi sono di tipo non convulsivo, e portano ad una diminuzione del livello di coscienza che ha una durata di circa 20 secondi. 

Esistono anche crisi parziali, che non sono dettate dal insorgere di veri e propri attacchi epilettici ma dalle cosiddette aure, che portano al manifestarsi di esperienze sensoriali, visive, uditive e olfattive, e che possono portare a spasmi improvvisi in un gruppo muscolare specifico o nei muscoli circostanti. In altre situazioni, si potrebbero diffondere dei comportamenti anomali e non consapevolmente eseguiti, come schioccare le labbra o tentare di raccogliere qualcosa ripetutamente. Generalmente, gli attacchi epilettici hanno una durata variabile che va dai 10 ai 30 secondi, e che, ovviamente, si articola in base al tipo di attacco epilettico di cui si sta soffrendo; in condizioni più gravi, si può anche avere una perdita del controllo della propria vescica o dell’intestino, ci si può mordere la lingua o sulla punta o sui lati, mentre più comune è il continuo strizzamento degli occhi. Altri tipi di convulsione possono portare alla perdita dell’attività muscolare per qualche secondo, e ciò si traduce, chiaramente, in una caduta a terra nel soggetto, che non ha più pieno controllo del suo impianto muscolare. 

 

Tra gli altri sintomi ci sono la cosiddetta Sindrome di West, caratterizzata da spasmi in estensione, tra cui ritardo psicomotorio e ipsaritmia; Sindrome di Lennox-Gastaut, che colpisce bambini tra 1 e 7 anni e si associa a ritardo mentale; Sindrome di Landau-Kleffner, che porta a manifestare afasia, agnosia uditiva e altri sintomi caratteristici di una crisi epilettica.