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Monday 29 April 2024
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Qual è la storia del water? Chi l’ha inventato?

Nel 21º secolo la questione riguardante l’invenzione del wc è ancora motivo di dibattito.

Non c’è una storia sicura e chiara in merito e si fa fatica quindi a stabilire con certezza le sue origini, da chi fu inventato e in quale anno.

In migliaia di anni, l’invenzione del wc sembra essere stata l’invenzione di molti popoli, ognuno dei quali ha contribuito in maniera personale a creare questo fondamentale arredo per il bagno.

 

La storia del wc nel corso dei secoli

 

Secondo quanto riportato da una scoperta archeologica svolta di recente, 2000 anni indietro nel territorio cinese venivano usate delle toilette similari a quelle odierne.

Più precisamente, nel periodo compreso tra il 206 a.C. e il 24 d.C. è stato ritrovato in una tomba appartenente alla dinastia Han, un bagno con un apposito sistema per la seduta e per poter raccogliere l’acqua.

 

Dalla Cina si passa all’Occidente

 

Un sistema perfettamente uguale a quello usato in Cina veniva impiegato nella Roma Imperiale, dove erano presenti oltre 150 latrine pubbliche, per riuscire a rispondere alle necessità delle classi sociali che non potevano possedere un bagno personale.

Generalmente la collocazione delle latrine era sotto un portico, per avere riparo dalle intemperie ed essere ben arieggiato, mentre il loro sistema di scarico usava cisterne destinate alla raccolta dell’acqua piovana.

Il popolo romano era molto civile e attento alla cura della propria igiene, questo contribuì a dare al wc un’importanza fondamentale nella loro quotidianità.

Fino a quando, a causa delle invasioni barbariche e all’ascesa del Cristianesimo, la pulizia del corpo passò in secondo piano, infatti, secondo la mentalità cattolica rappresentava addirittura un peccato.

A causa di questa visione, lo sviluppò del wc è avvenuta più lentamente e solo in seguito, merito all’iniziativa della popolazione britannica, si è avuto un risvolto della sua diffusione.

 

Gli sviluppi nel Regno Unito

 

Fu lo scrittore John Harington, nonché figlioccio della regina Elisabetta d’Inghilterra, ad inventare il primo prototipo di wc o water closet, che tradotto in italiano significa ripostiglio per l’acqua.

Era il lontano 1956, quando Harington progettò un marchingegno dotato di una torre-serbatoio d’acqua.

Il suo funzionamento avveniva mediante un rubinetto manuale per fare affluire l’acqua in un serbatoio di piccole dimensioni, mentre per fare defluire l’acqua di scolo era posta una botola a valvola che la conduceva in un pozzo nero.

Anche se con un design elementare e basilare, la sua funzionalità riuscì a scuotere tanto interesse, il nobile inventore ebbe la cattiva idea di scrivere un libro e parlarne, dando libero sfogo anche a delle allusioni ritenute pesanti.

La mancanza di gusto riportata nel libro infastidì la regina Elisabetta che non approvò il progetto e decise di porre fine a qualsiasi rapporto con suo figlioccio.

 

Nel 1775, il wc ebbe finalmente una nuova possibilità, grazie ad Alexander Cummings, orologiaio inglese, a cui si deve la creazione definitiva del wc.

Il suo fondamentale contributo al vaso sanitario fu l’invenzione e l’aggiunta del sifone, ovvero un valido sistema idraulico a forma di U, con la capacità di formare all’interno del tubo di scarico un tappo di acqua.

A differenza di tutte le precedenti latrine, questo wc si presentava più innovativo e funzionale, poiché era possibile chiudere bloccare il collegamento tra il vaso e lo scarico che emanava oltretutto anche dei cattivi odori, anche quest’ultimo aspetto, non di poca importanza, contribuì a fargli ottenere un grande successo.

 

L’inglese Thomas Crapper, nel 1886, ideò lo sciacquone sopra la tazza, che consisteva in un serbatoio di 10 litri, funzionante mediante delle apposite leve e un tirante realizzato con una catenella realizzata in ferro che permetteva di poter scaricare l’acqua pulendo allo stesso tempo il wc.

 

L’invenzione del water e il suo progressivo perfezionamento diede un importante contributo al progresso igienico, perché consentì di dire addio ai materiali con un alto contenuto di batteri, che potevano essere causa dell’insorgere di infezioni e malattie, come pure la proliferazione di insetti e topi.