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Wednesday 18 June 2025
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Stabilimenti balneari a Roma: il bando Raggi resta inapplicato tra ricorsi e proroghe

Il futuro degli stabilimenti balneari a Roma, in particolare quelli situati lungo il litorale di Ostia, continua a essere incerto. Nonostante il bando promosso dall’ex sindaca Virginia Raggi nel 2021 per il rinnovo delle concessioni demaniali, ad oggi nessuna delle gare previste è stata effettivamente svolta. La questione si inserisce in un contesto nazionale segnato da ricorsi amministrativi, proroghe e un quadro normativo in continua evoluzione che complica l’applicazione della direttiva Bolkestein.

Il bando Raggi e le sue finalità

Nel 2021, l’amministrazione guidata da Virginia Raggi ha avviato un bando per l’assegnazione delle concessioni demaniali marittime relative agli stabilimenti balneari di Ostia. L’obiettivo era quello di garantire maggiore trasparenza e concorrenza, in linea con quanto previsto dalla direttiva Bolkestein dell’Unione Europea. Il bando prevedeva la messa a gara di 37 concessioni, ma a distanza di tre anni nessuna procedura è stata completata.

Il progetto dell’allora sindaca si proponeva di superare la prassi delle proroghe automatiche, introducendo criteri di selezione basati su competenze, investimenti e sostenibilità ambientale. Tuttavia, la sua applicazione si è arenata, lasciando spazio a una serie di problematiche amministrative e legali.

Perché il bando è rimasto inapplicato

Il mancato avvio delle gare previste dal bando Raggi è riconducibile a una molteplicità di fattori:

  • Ricorsi amministrativi: diversi concessionari storici hanno impugnato il bando, sostenendo che le proroghe concesse in precedenza fossero ancora valide.
  • Incertezza normativa: il quadro legislativo nazionale non ha fornito indicazioni chiare sull’applicazione della direttiva Bolkestein, creando un vuoto normativo che ha paralizzato le amministrazioni locali.
  • Proroghe automatiche: nonostante le sentenze del Consiglio di Stato che dichiarano illegittime le proroghe oltre il 2023, il Governo ha più volte esteso la validità delle concessioni esistenti.
  • Transizione amministrativa: il cambio di amministrazione ha influito negativamente sulla continuità del progetto, con la giunta Gualtieri che ha preferito attendere chiarimenti normativi prima di procedere.

Il ruolo della direttiva Bolkestein

La direttiva Bolkestein, approvata nel 2006, impone agli Stati membri dell’UE di garantire la libera concorrenza nel settore dei servizi, inclusi quelli balneari. In Italia, la sua applicazione è stata oggetto di accesi dibattiti politici e giuridici. La Corte di Giustizia Europea ha più volte ribadito l’obbligo di mettere a gara le concessioni demaniali, ma la sua attuazione è stata rallentata da resistenze locali e interessi consolidati.

Nel caso di Roma, la direttiva avrebbe dovuto rappresentare lo strumento per rinnovare il sistema delle concessioni in maniera trasparente. Tuttavia, la mancata armonizzazione tra norme europee e italiane ha generato incertezza e favorito lo stallo.

La posizione del Comune di Roma

Attualmente, il Comune di Roma non ha ancora avviato nessuna delle gare previste. L’assessore al Patrimonio Tobia Zevi ha dichiarato che l’amministrazione è in attesa di indicazioni definitive da parte del Governo, che dovrebbe emanare un decreto attuativo per chiarire le modalità di applicazione della direttiva Bolkestein.

Nel frattempo, sono state avviate delle interlocuzioni con l’Avvocatura Capitolina per valutare la legittimità delle eventuali proroghe e predisporre gli atti necessari in vista di una futura pubblicazione dei bandi. Tuttavia, senza una normativa chiara a livello nazionale, il rischio di nuovi ricorsi e contenziosi rimane elevato.

Le reazioni degli operatori balneari

Molti concessionari storici degli stabilimenti balneari di Ostia hanno accolto con favore le proroghe, vedendole come una tutela dei propri investimenti. Tuttavia, non mancano le critiche da parte di associazioni e cittadini che chiedono maggiore trasparenza nella gestione del demanio marittimo.

Le associazioni di categoria sostengono che l’incertezza normativa penalizza gli operatori, impedendo loro di pianificare investimenti a lungo termine. Alcuni imprenditori lamentano la mancanza di dialogo con l’amministrazione e chiedono un percorso condiviso per la riforma del settore.

Le implicazioni legali e amministrative

Il mancato avvio delle gare comporta una serie di implicazioni legali significative. In primo luogo, si rischia una procedura d’infrazione da parte dell’Unione Europea per mancato rispetto della direttiva Bolkestein. In secondo luogo, si apre la possibilità per nuovi operatori di fare ricorso contro le proroghe concesse senza gara pubblica.

Dal punto di vista amministrativo, il Comune di Roma si trova in una situazione di impasse: da un lato, deve garantire la continuità dei servizi balneari; dall’altro, deve rispettare i principi di concorrenza e trasparenza imposti dalle normative europee.

Prospettive future: cosa aspettarsi

Il futuro delle concessioni balneari a Roma dipenderà in larga parte dalle decisioni del Governo e dalla capacità dell’amministrazione comunale di attuare le riforme necessarie. Tra le ipotesi in campo:

  • L’emanazione di un decreto attuativo che disciplini in modo chiaro le gare per le concessioni demaniali.
  • La creazione di un piano regolatore del litorale che definisca i criteri per l’assegnazione e la gestione degli stabilimenti balneari.
  • L’introduzione di meccanismi di premialità per i concessionari che investono in sostenibilità, accessibilità e innovazione.

In attesa di sviluppi concreti, resta fondamentale il monitoraggio da parte dei cittadini, delle associazioni ambientaliste e degli organi di controllo, per garantire che le future assegnazioni avvengano in modo equo e trasparente.

Link utili per approfondire

Una riforma necessaria per il rilancio del litorale romano

Il caso del bando Raggi e degli stabilimenti balneari a Roma rappresenta un esempio emblematico delle difficoltà che le amministrazioni locali incontrano nell’attuare le normative europee in un contesto nazionale frammentato. Per garantire un futuro sostenibile e competitivo al litorale romano, è indispensabile un intervento legislativo chiaro, accompagnato da una volontà politica decisa a superare le logiche del passato.

Solo così sarà possibile trasformare il litorale di Ostia in un modello di gestione trasparente, rispettosa dell’ambiente e aperta all’innovazione, in grado di valorizzare uno dei patrimoni naturali più importanti della Capitale.



Giornalista, appassionato di marketing e vero e proprio "Tecnico Umanista", Simone Durante naviga nel mondo digitale fin dai tempi del modem a 56k.


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