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Friday 3 May 2024
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Israele, Pipes: “Tensioni con Usa la norma, ma Netanyahu è andato oltre”

In seguito all’avvio del processo politico in Israele, il partito governativo Likud con a capo il primo ministro Benjamin Netanyahu, la situazione tra Israele e Stati Uniti è più tesa del previsto. A quanto pare, la linea politica di Netanyahu e il suo governo stanno andando ben oltre quello che ci si poteva aspettare in una situazione già delicata. In questo articolo guarderemo più da vicino la complessa relazione tra Israele e gli Stati Uniti d’America, dove una volta così intima è diventata più tesa e imprevedibile.

1. Israele, tensioni con Usa: le parole di Netanyahu

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha espresso preoccupazione per l’accordo nucleare raggiunto tra USA e Iran.
Il premier ha infatti dichiarato che l’intesa è “un grave errore storico” che metterà a repentaglio la sicurezza del Paese ed espone Israele all’atrocità del regime iraniano, che ha promesso di distruggere lo Stato ebraico.

A tal proposito, Netanyahu ha dichiarato: “Sulla questione nucleare, Israele non è vincolato da questo trattato. Israele ha come primo e dovere supremo la protezione della propria vita. Per questo, manteneremo la nostra giusta e fondamentale autonomia in tema di sicurezza”.

  • Le parole di Netanyahu: “Israele non è vincolato da questo trattato”
  • Preoccupazione: grave errore storico che mette a repentaglio la sicurezza del Paese
  • Autonomia: fondamentale per la sicurezza di Israele

2. La presa di posizione di Netanyahu sui rapporti con l’America

Il Primo Ministro Benyamin Netanyahu ha chiarito la sua posizione sulle relazioni con l’America. Egli ha affermato che lui e il Presidente Trump tuteleranno sempre gli interessi dello stato di Israele e che eseguiranno tutte le azioni necessarie per mantenere la sicurezza dello stato.

Netanyahu ha anche fornito le seguenti garanzie:

  • Israele prenderà tutte le misure necessarie per porre fine all’occupazione araba persistende in alcune aree della Cisgiordania.
  • Gli accordi di Oslo non verranno più menzionati e verranno sostituiti da un nuovo accordo.
  • Al fine di preservare la sicurezza nazionale, Israele si doterà di un programma di controllo militare in alcune aree.
  • Verrano previsti stringenti controlli su qualsiasi milizia armata opera nel paese, per assicurarsi che non mettano a repentaglio l’integrità territoriale e l’ordine pubblico.

Netanyahu ha concluso la sua dichiarazione ricordando che Israele è un paese democratico, dove esistono leggi che tutelano i diritti di tutti i suoi cittadini; un paese che si impegna a mantenere anche le relazioni con i suoi alleati internazionali.

3. L’impatto delle dichiarazioni di Netanyahu sull’equilibrio tra i due paesi

L’ultimo discorso di Benjamin Netanyahu ha sollevato di nuovo la questione della supremazia militare ottenuta dalla leadership israeliana negli ultimi anni. Sebbene non sia esplicito, questo discorso è stato interpretato da molti come una provocazione al Libano, in particolare alla sua formidabile milizia Hezbollah. Di conseguenza, le dichiarazioni di Netanyahu hanno contribuito a minare ulteriormente l’equilibrio tra Israele e Libano:

  • Stability Shaky: L’instabilità già presente nel Libano moderno è stata intensificata dalle dichiarazioni del primo ministro israeliano. Poiché la possibilità di un conflitto è aumentata, anche i timori per una escalation della situazione si sono intensificati.
  • Effetto Disarmamento: Di conseguenza, il governo libanese ha deciso di accelerare il disarmo delle milizie Hezbollah nel tentativo di ridurre in modo significativo le tensioni tra i due paesi. Le autorità libanesi si stanno sforzando di aumentare la presenza dello Stato nelle responsabilità di sicurezza per cercare di ristabilire la fiducia tra Israele e Libano.

Tuttavia, la possibilità di un conflitto diretto tra le due nazioni è aumentata, con entrambe le parti che si stanno preparando ad attuare le proprie difese e misure di sicurezza. Date le circostanze, rimangono da vedere quali saranno le conseguenze a lungo termine delle dichiarazioni di Netanyahu.

4. Uno sguardo al futuro: la relazione tra Israele e gli Stati Uniti

La relazione tra Israele e gli Stati Uniti è stata una costante nei decenni che sono seguiti dopo che Israele è stato fondato come stato nel 1948. Oggi, poiché entrambi gli stati si schierano su opzioni politiche opposte, questa relazione è diventata una forza importante da considerare in Medio Oriente.

Le opinioni future sulla relazione tra gli Stati Uniti e Israele sono tristemente incerte al momento. Ma ci sono alcuni motivi per sperare che le prossime elezioni negli Stati Uniti possano portare a una maggiore concentrazione degli sforzi sul dialogo creative fra le due nazioni:

  • In primo luogo, molti candidati stanno dicendo che hanno l’intenzione di costruire relazioni più forti con Israele. Questo può comportare maggiori opportunità di negoziato, con un campagne diplomatiche più attive e aperte.
  • In secondo luogo, c’è un forte desiderio di collaborazione a livello internazionale su questioni di sicurezza e limiti diplomatici. È possibile prevedere un incremento nella cooperazione apparso su questioni regionali e internazionali nei prossimi anni.
  • In terzo luogo, c’è un aumento della consapevolezza delle questioni di Israele in tutto il mondo. Ciò può significare che c’è una domanda crescente per maggiori negoziati tra Israele e gli Stati Uniti in futuro.

Naturalmente, ci sono anche molti motivi di preoccupazione, soprattutto con Israele che sembra esitare ad accettare la possibilità di una pace duratura. Tuttavia, la relazione tra Israele e gli Stati Uniti rimane una delle più importanti e influenti della storia degli ultimi decenni.

È evidente che l’ostilità tra Israele e i suoi principali alleati, in particolare gli Stati Uniti, è destinata a rimanere per un po’ di tempo, con un impasse su vari temi politici e istituzionali. La posizione di Netanyahu ha portato a un aumento delle tensioni, che nei mesi a venire potrebbero avere pesantissime conseguenze sullo sviluppo del Medio Oriente.