Una vasta operazione antidroga ha colpito il cuore della criminalità organizzata romana. Nella mattinata del 10 giugno 2025, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno eseguito 13 arresti tra le zone di San Basilio, Tor Bella Monaca e Torre Angela. L’operazione, frutto di indagini complesse e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA), ha permesso di smantellare un’organizzazione dedita al traffico di droga, con ramificazioni in diverse aree della Capitale.
Operazione antidroga a Roma: i dettagli dell’intervento
L’operazione è scattata all’alba, coinvolgendo decine di militari e unità cinofile. I 13 arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi e spaccio. Le indagini, avviate nel 2023, hanno documentato un’intensa attività criminale che coinvolgeva numerosi soggetti, alcuni dei quali già noti alle forze dell’ordine.
Zone coinvolte: San Basilio, Tor Bella Monaca e Torre Angela
Le aree coinvolte nell’operazione, tra cui San Basilio, Tor Bella Monaca e Torre Angela, sono da tempo considerate zone sensibili per il traffico di droga a Roma. In particolare, Tor Bella Monaca è spesso al centro di inchieste per spaccio e criminalità organizzata. I Carabinieri hanno effettuato perquisizioni in diversi appartamenti, sequestrando cocaina, hashish, marijuana, armi da fuoco e denaro contante.
Il ruolo della Direzione Distrettuale Antimafia
La DDA di Roma ha avuto un ruolo centrale nell’indagine, coordinando le attività investigative e raccogliendo prove decisive per l’emissione delle misure cautelari. Le accuse mosse agli arrestati sono gravi: oltre allo spaccio di droga, alcuni membri del gruppo erano coinvolti nella gestione logistica del traffico, occupandosi di approvvigionamento, stoccaggio e distribuzione delle sostanze stupefacenti.
Traffico di cocaina e armi illegali: un’organizzazione strutturata
Secondo gli inquirenti, l’organizzazione criminale aveva una struttura gerarchica ben definita. Al vertice vi era un soggetto con precedenti per reati simili, che coordinava le attività degli altri membri, suddivisi in ruoli operativi. Durante le intercettazioni telefoniche e ambientali, sono emersi dettagli inquietanti sul modus operandi del gruppo: la droga veniva nascosta in doppi fondi di auto, appartamenti e box auto, mentre le armi servivano a difendere il territorio e intimidire i rivali.
Le intercettazioni: un elemento chiave nelle indagini
Le intercettazioni sono state fondamentali per ricostruire i movimenti del gruppo e raccogliere elementi probatori. Grazie a microspie e telecamere nascoste, i Carabinieri hanno potuto documentare numerosi episodi di spaccio e incontri tra i membri dell’organizzazione. Alcuni dialoghi intercettati hanno rivelato anche i legami con altri gruppi criminali attivi nella periferia est di Roma.
Il profilo degli arrestati
Tra i 13 arrestati figurano uomini di età compresa tra i 25 e i 55 anni, molti dei quali con precedenti penali. Alcuni di loro erano già sottoposti a misure restrittive, come gli arresti domiciliari, ma continuavano a gestire l’attività illecita grazie alla complicità di familiari e conoscenti. Uno degli arrestati è stato trovato in possesso di una pistola calibro 9 con matricola abrasa, nascosta in un’intercapedine del muro di casa.
Reazioni delle istituzioni e delle forze dell’ordine
Il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Roma ha dichiarato che l’operazione rappresenta un duro colpo alla criminalità organizzata nella Capitale. “Abbiamo smantellato un’organizzazione pericolosa, che gestiva un vasto traffico di droga e disponeva di armi da fuoco. L’intervento di oggi dimostra l’efficacia del lavoro sinergico tra le forze dell’ordine e la magistratura”, ha affermato.
Impatto sul territorio e percezione dei cittadini
L’operazione ha avuto un forte impatto mediatico e sociale. I residenti delle zone coinvolte, spesso costretti a convivere con il degrado e la paura, hanno accolto con favore l’intervento delle forze dell’ordine. Molti cittadini hanno espresso la speranza che azioni simili possano contribuire a restituire sicurezza e legalità a quartieri da troppo tempo abbandonati.
Operazione antidroga a Roma: i numeri
- 13 arresti eseguiti
- Oltre 5 kg di cocaina sequestrati
- 3 armi da fuoco ritrovate
- Più di 50.000 euro in contanti recuperati
- Numerose perquisizioni domiciliari
Collegamenti con la criminalità organizzata
Gli investigatori non escludono che l’organizzazione smantellata abbia legami con clan mafiosi attivi nella Capitale. Alcuni movimenti di denaro e contatti telefonici con soggetti già noti per affiliazione a gruppi mafiosi suggeriscono un intreccio pericoloso tra il traffico di droga e la criminalità organizzata. La DDA sta approfondendo questi aspetti per valutare eventuali aggravanti di stampo mafioso.
Precedenti operazioni simili a Roma
Negli ultimi anni, Roma è stata teatro di numerose operazioni antidroga. Solo nel 2024, le forze dell’ordine hanno eseguito oltre 200 arresti legati allo spaccio, con sequestri record di cocaina e hashish. Le zone più colpite restano quelle della periferia est, dove la presenza di organizzazioni criminali è particolarmente radicata.
Il futuro della lotta al narcotraffico nella Capitale
Le autorità ribadiscono l’impegno a contrastare il traffico di droga con operazioni mirate e costanti. L’obiettivo è quello di colpire non solo i pusher di strada, ma anche le strutture organizzative che gestiscono i traffici su larga scala. La collaborazione con la Direzione Distrettuale Antimafia e l’uso di tecnologie investigative avanzate rappresentano strumenti fondamentali per ottenere risultati concreti.
Approfondimenti e fonti
Una risposta decisa alla criminalità romana
La maxi operazione antidroga condotta a Roma il 10 giugno 2025 rappresenta un segnale forte e chiaro contro la criminalità organizzata. I 13 arresti effettuati tra San Basilio, Tor Bella Monaca e Torre Angela testimoniano l’impegno delle istituzioni nel garantire sicurezza e legalità ai cittadini. Ma la lotta è ancora lunga: solo con un’azione continua e coordinata si potrà davvero contrastare il radicamento della criminalità nei quartieri più difficili della Capitale.
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