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Wednesday 18 June 2025
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Francis Kaufmann alias Rexal Ford: il mistero dei corpi abbandonati e il caso che sconvolge Roma

Il caso di Francis Kaufmann, conosciuto anche con l’identità fittizia di Rexal Ford, ha sconvolto l’opinione pubblica romana. L’uomo, al centro di un’indagine che ha portato alla scoperta di due cadaveri abbandonati in modo inquietante, è diventato il fulcro di un’inchiesta giudiziaria e mediatica che intreccia identità false, occultamento di cadaveri e una vita vissuta ai margini della legalità. In questo approfondimento, analizziamo tutti i dettagli emersi finora, ricostruendo i fatti e cercando di comprendere chi sia davvero Francis Kaufmann e cosa lo abbia spinto a compiere azioni tanto estreme.

Chi è Francis Kaufmann, alias Rexal Ford

Francis Kaufmann è un cittadino statunitense di 61 anni, da tempo residente a Roma. Amava presentarsi con il nome di Rexal Ford, un alias che usava per celare la sua vera identità. Secondo quanto emerso dalle indagini, l’uomo conduceva una vita piuttosto riservata e misteriosa, caratterizzata da relazioni ambigue e un passato ancora in parte oscuro.

Il nome “Rexal Ford” compariva anche sui social, dove l’uomo si mostrava come artista e libero pensatore. Tuttavia, dietro questa facciata si celava un’esistenza segnata da eventi tragici, tra cui la morte di due persone a lui molto vicine: una donna e un uomo, entrambi trovati deceduti nella sua abitazione.

Il ritrovamento dei corpi abbandonati

I corpi sono stati scoperti in due momenti diversi, ma entrambi legati a Francis Kaufmann. Il primo ritrovamento è avvenuto in via del Casale di San Basilio, dove il corpo di una donna è stato abbandonato all’interno di un carrello della spesa, avvolto in teli di plastica. Il secondo cadavere, quello di un uomo, è stato rinvenuto in un cassonetto dell’immondizia in via Nomentana, sempre a Roma.

Entrambi i corpi erano in avanzato stato di decomposizione, il che ha reso inizialmente difficile l’identificazione. Gli inquirenti, grazie a una serie di indagini incrociate, sono riusciti a risalire a Kaufmann, che ha ammesso di essere coinvolto nella vicenda, pur sostenendo di non aver ucciso nessuno.

La versione di Francis Kaufmann: «Non li ho uccisi»

Durante gli interrogatori, Francis Kaufmann ha dichiarato che le due persone erano morte per cause naturali all’interno della sua abitazione. L’uomo ha spiegato di non aver denunciato i decessi per paura, decidendo invece di sbarazzarsi dei corpi nel tentativo di evitare conseguenze legali.

Secondo quanto riferito, la donna sarebbe morta nel 2022, mentre l’uomo sarebbe deceduto circa un anno dopo. Kaufmann ha raccontato di aver vissuto con i loro corpi per mesi, prima di decidere di liberarsene. Un comportamento che ha scioccato anche gli inquirenti, i quali stanno cercando di verificare la veridicità delle sue affermazioni attraverso esami medico-legali e accertamenti investigativi.

Le indagini: identità, movente e dinamica

Le indagini sul caso Francis Kaufmann si concentrano su più fronti:

  • Verifica delle cause di morte: Gli esami autoptici sono fondamentali per determinare se le due vittime siano effettivamente decedute per cause naturali, come sostiene l’indagato, o se vi sia stato un intervento esterno.
  • Accertamento dell’identità delle vittime: Al momento non sono stati diffusi i nomi ufficiali dei due deceduti, ma gli inquirenti stanno lavorando per ricostruire i loro legami con Kaufmann.
  • Analisi dello stile di vita dell’indagato: Gli investigatori stanno cercando di capire se l’uomo avesse precedenti o fosse coinvolto in altre attività illecite.

Chi erano le vittime: i dettagli ancora oscuri

Nonostante l’identificazione dei corpi sia in corso, emergono alcuni dettagli sulle vittime. La donna sarebbe stata una conoscente stretta di Kaufmann, forse una convivente. L’uomo, invece, potrebbe essere stato un amico o un coinquilino. Entrambi avrebbero vissuto per un periodo nella stessa casa dell’indagato.

Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire le ultime settimane di vita delle vittime, raccogliendo testimonianze da vicini di casa, conoscenti e familiari. L’obiettivo è comprendere se vi fossero segnali di disagio, violenza o isolamento sociale che possano aver contribuito alla tragica fine.

Il contesto sociale e psicologico del caso

Il caso Francis Kaufmann solleva anche interrogativi di natura psicologica e sociale. Come è possibile che una persona viva per mesi con due cadaveri in casa senza che nessuno se ne accorga? Quali dinamiche mentali possono portare a un comportamento tanto estremo?

Secondo alcuni esperti, l’isolamento sociale, la paura di affrontare le autorità e una possibile instabilità mentale potrebbero aver giocato un ruolo chiave. L’uso di un alias, Rexal Ford, potrebbe indicare una volontà di dissociarsi dalla propria identità reale, forse per sfuggire a un passato difficile o per costruire una realtà alternativa.

La reazione del quartiere e delle autorità

Il quartiere di San Basilio, dove si trovava una delle scene del crimine, è rimasto sconvolto dalla vicenda. I residenti hanno raccontato di non aver mai sospettato nulla di strano, descrivendo Kaufmann come un uomo solitario ma educato. Tuttavia, alcuni vicini hanno riferito di odori sospetti provenienti dall’abitazione, che inizialmente avevano attribuito a problemi di igiene o a spazzatura accumulata.

Le autorità locali, tra cui la Polizia di Stato e il RIS, stanno collaborando per raccogliere tutte le prove necessarie. L’indagine è ancora in corso e non si esclude alcuna pista.

Implicazioni legali: i reati contestati

Francis Kaufmann è al momento indagato per occultamento di cadavere, un reato grave secondo il codice penale italiano. Se dovesse emergere che le morti non sono avvenute per cause naturali, l’uomo potrebbe essere accusato anche di omicidio volontario o colposo.

La sua posizione legale è delicata, soprattutto considerando il tempo trascorso tra la morte delle vittime e il ritrovamento dei corpi. Gli inquirenti stanno valutando anche la possibilità che l’uomo abbia ricevuto aiuto da terzi o che vi siano state omissioni da parte di altri soggetti a conoscenza dei fatti.

Il ruolo dei social media e dell’identità digitale

Un aspetto interessante del caso è l’uso dei social da parte di Kaufmann, che si presentava come “Rexal Ford”. Sui suoi profili si trovano post artistici, riflessioni filosofiche e immagini suggestive, che contrastano con la realtà dei fatti emersi. Questo dualismo tra immagine pubblica e vita privata è emblematico di come l’identità digitale possa essere manipolata per costruire una realtà parallela.

Gli investigatori stanno analizzando anche i dispositivi elettronici dell’uomo per verificare eventuali comunicazioni, ricerche online e contatti che possano fornire ulteriori elementi utili all’inchiesta.

Approfondimenti e sviluppi futuri

Il caso Francis Kaufmann è tutt’altro che chiuso. Le autorità stanno continuando a raccogliere elementi per chiarire ogni aspetto della vicenda. Nei prossimi mesi sono attesi i risultati definitivi degli esami medico-legali, che potranno confermare o smentire la versione fornita dall’indagato.

Nel frattempo, la comunità romana segue con attenzione gli sviluppi, mentre il nome di Rexal Ford continua a suscitare inquietudine e curiosità. La vicenda ha sollevato anche un dibattito più ampio sulla solitudine urbana, l’emarginazione sociale e le falle nei sistemi di controllo e assistenza.

Un caso che lascia interrogativi profondi

Il mistero che avvolge Francis Kaufmann, alias Rexal Ford, non riguarda solo i due corpi abbandonati, ma anche il lato oscuro dell’animo umano e le dinamiche psicologiche che possono portare a gesti estremi. Che si tratti di un uomo fragile travolto dalle circostanze o di un manipolatore consapevole, resta il fatto che due vite si sono spente nel silenzio e nell’indifferenza.

La speranza è che la giustizia riesca a fare piena luce sulla vicenda, restituendo dignità alle vittime e risposte a una comunità scossa da un evento tanto drammatico quanto surreale.

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Fonti esterne:


Francis Kaufmann alias Rexal Ford - Foto segnaletica



Giornalista, appassionato di marketing e vero e proprio "Tecnico Umanista", Simone Durante naviga nel mondo digitale fin dai tempi del modem a 56k.


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