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Il Cielo di Adelita | Fuori le Mura

Il Cielo di Adelita

11 giugno 2012

di Rachele Mannocchi

Il prossimo 13 giugno alle ore 18,00, presso la Biblioteca degli Incontri Internazionali d’Arte di Roma, si inaugura Il Cielo di Adelita Husni-Bey, un progetto site specific a cura di Marcello Smarrelli

 

l’artista Adelita Husni-Bay

Dalla commistione mai persa, a partire dal 1968 ad oggi, tra pensiero filosofico e protesta di strada nasce il progetto di Adelita Husni-Bey per Il Cielo, giovane artista Italo-Libica vincitrice, insieme con Elisa Strinna, della seconda edizione di 6ARTISTA, concorso promosso dalla Fondazione Pastificio Cerere e dall’Associazione Civita, grazie al contributo di Allianz, che intende investire in un percorso formativo di alto profilo culturale per il futuro dell’arte in Italia.

Nel suo progetto, dal titolo Signs of Protest – from Page to Street avviato nel 2001, Adelita prende una chiara posizione nei confronti dei recenti tagli alla cultura e all’educazione che hanno caratterizzato i governi di tutta Europa, provocando un’onda di protesta e il risveglio dei movimenti studenteschi. Per testimoniare l’importanza della cultura e della diffusione del sapere molti sono scesi per le strade reggendo cartelli (la parola ‘sign’ in inglese è sinonimo sia di segno, di marchio che di cartellone), che riportavano citazioni di testi sull’educazione, l’abuso di potere, l’ineguaglianza. Tra questi anche il movimento dei ‘Book Block’, ragazzi che reggono gigantografie di copertine di libri che sono stati influenti per delineare i contorni della contestazione, disegnate su scudi fai-da te che solitamente aprono i cortei. La cultura diventa, così, un mezzo fisico e non solo metaforico con il quale esercitare un’azione di lotta.

Signs of Protest – from Page to Street – di Adelita Husni-Bey per il ciclo ” Il Cielo”

Concentrandosi su alcuni testi filosofici e teorici che figurano nella collezione, l’artista inserisce nelle pagine di alcuni volumi, conservati nell’archivio degli Incontri Internazionali, dieci disegni che rappresentano azioni di protesta svoltesi recentemente, realizzati ad inchiostro su carta trasparente. I disegni si integreranno all’interno del libro senza impedirne la fruizione, interrompendo solo temporaneamente il flusso della lettura e riportando il lettore all’utilizzo di quello stesso pensiero in un altro contesto, spostando la lettura da un piano privato e personale ad uno pubblico e di “azione”. L’invisibilità è una parte centrale del lavoro, gli studiosi che normalmente frequentano l’archivio degli Incontri Internazionali potrebbero trovarsi improvvisamente davanti a questi strani reperti incongrui. I testi scelti sono dei richiami agli ideali generalizzati del movimento i cui titoli richiamano la logica di lotta al capitalismo che sottintende l’atto fisico della protesta: da Giovani all’opposizione, mutamento, benessere, violenza di Keniston (Einaudi Pepaerbacks 1972) a La crisi della civiltà di Johan Huizinga (Einaudi Editore 1970), da Contro l’industria culturale, materiali per una strategia socialista di Hans Magnus Enzensberger (Guaraldi editore 1971) a L’azzurro del cielo di Georges Bataille (Einaudi Letteratura 1969) fino a I dannati della terra di Frantz Fanon (Einaudi Editore 1970), a La morte della famiglia, il nucleo familiare nella società capitalistica di David Cooper (Nuovo Politecnico Einaudi 1972) e molti altri.

Adelita Hunsi-Bey

La ricerca della giovane artista si basa principalmente sulla riscoperta di frammenti di utopie praticabili e del loro contesto storico. Una pratica che richiede lunghi periodi di ricerca teorica e archivistica, ma soprattutto implica partecipazione attiva, sia di coloro che detengono tale memoria sia dei documenti che ne custodiscono la narrazione. Gli studi di sociologia, oltre a quelli dell’Accademia di Belle Arti, hanno permesso ad Adelita di sviluppare un forte senso d’impegno e coerenza, portandola a sviluppare progetti che si pongono in maniera critica rispetto ai prevalenti sistemi organizzativi delle società capitaliste in ambiti specifici quali il lavoro, l’educazione e l’edilizia abitativa.

L’iniziativa, in corso fino al prossimo 30 settembre presso Palazzo Taverna, vuole essere un omaggio a Graziella Lonardi Buontempo, fondatrice degli Incontri Internazionali d’Arte e ideatrice del ciclo Il Cielo che ha sempre profuso il suo impegno nella promozione e nell’incremento dell’arte contemporanea in tutte le sue forme.Gli Incontri Internazionali mettono a disposizione per il progetto 6ARTISTA una residenza presso la Cité Internationale des Arts di Parigi, oltre che dare la possibilità di realizzare un intervento site – specific, come nel caso di Adelita, all’interno della biblioteca di Palazzo Taverna, sede storica degli Incontri Internazionali.

Signs of Protest- from Page to Street
Palazzo Taverna
via di Monte Giordano, 36
Durata: dal 14/06/2012 al 30/09/2012
Orario: dal lunedi al venerdì dalle 10,00 alle 14,00. La biblioteca rimarrà chiusa nel mese di agosto

 

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