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Antica Spezieria di Santa Maria della Scala, tra arte e tradizione medica | Fuori le Mura

Antica Spezieria di Santa Maria della Scala, tra arte e tradizione medica

9 gennaio 2012

di Rachele Mannocchi

Istituita in origine per le necessità dei frati ed aperta al pubblico nel Seicento, la più antica farmacia di Trastevere rappresenta oggi uno dei tanti capolavori poco conosciuti che caratterizzano la Capitale, tra testimonianze artistiche e antichi medicamenti

ingresso farmacia Santa Maria della Scala

Chissà quali sarebbero stati nel Settecento i rimedi ai mali di stagione che stanno costringendo al letto, proprio in questi giorni, circa 150.000 italiani? Di certo moltissimi romani, non avrebbero disdegnato i preziosi consigli di Fra Basilio della Concezione, noto farmacista del tempo che dispensava ricette e medicamenti nell’antica Spezieria di Santa Maria della Scala, situata al primo piano del Convento dei Carmelitani Scalzi, sopra la farmacia ancora in funzione, nel cuore pulsante di Trastevere. Qui il tempo sembra essersi fermato; gli ambienti, intatti e immutati, conservano preziose testimonianze storiche ed artistiche sottraendo al presente il visitatore.

Nata per soddisfare le esigenze dei frati, che coltivavano nell’orto le piante medicinali necessarie alla loro salute, nel Settecento la spezieria fu aperta ai pontefici ed alle loro famiglie, godendo di privilegi ed esenzioni fiscali. Ben presto divenne più popolare e vi accorrevano anche i cosiddetti viperai che portavano il sangue e la carne delle vipere come antidoto ai morsi dei serpenti. Negli scaffali settecenteschi della sala delle vendite, arricchita da tendaggi dorati sia dipinti che reali, ricettari ed erbari sono disposti come se la spezieria fosse tutt’ora attiva. Sembra di vedere all’opera dietro il bancone Fra Basilio, di cui si conserva un prezioso cimelio, il Trattato delli semplici, rarissimo erbario di piante medicinali risalente al 1755. Il più famoso speziale del tempo è raffigurato in un quadro di Pier Leone Ghezzi, conservato nell’atrio d’ingresso, in atto di insegnare ai suoi discepoli chimica, botanica e farmaceutica. La sua fama è inoltre attribuita all’invenzione di celebri medicamenti come l’acqua antipestilenziale, che sembrava proteggere dal contagio con i malati, e quella contro l’isterismo ancora riposte nelle loro ampolle. Sulle ante degli armadi sono ricordate alcune visite celebri, come quella di Vittorio Emanuele I nell’ottobre del 1802, ed i fondatori delle scienze mediche: Ippocrate, Galeno, Avicenna. Una copia della tela raffigurante Santa Teresa, riformatrice dell’ordine carmelitano, conservata a Siviglia e dipinta da frate Giovanni della Miseria, è esposta sopra il bancone.

sala delle vendite

Testimone delle gloriose tradizioni italiane in materia farmacologica, la spezieria conserva oggetti e strumenti utilizzati per la preparazione di rimedi e medicinali: alambicchi, tempietti per le bilance, mortai e pestelli, barattoli in ceramica e brocche in cristallo ancora pieni di sali e liquori. Tra i cimeli più singolari si conserva il vaso della theriaca – dal greco “therion” usato per indicare la vipera o gli animali velenosi in genere –  un farmaco inventato da Mitridate, re del Ponto, infallibile contro i veleni. Composta da ben 57 sostanze diverse, con alla base carne di vipera, e perfezionata dal medico di Nerone Andromaco il Vecchio,  la theriaca era il rimedio sovrano per molteplici malattie: dalle coliche addominali all’insonnia, dalle febbri maligne all’emicrania. Alcuni di questi decotti sono stati artigianalmente prodotti fino al XX secolo, quando le medicine allopatiche e industriali hanno sostituito quelle naturali.

armadio originale della spezieria

Nell’adiacente laboratorio liquoristico, risalente alla prima metà dell’Ottocento, si trovano centrifughe, imbottigliatrici, strumenti usati per la distillazione, presse per la spremitura, torchi, setacci e una pilloliera che trasformava gli impasti in pillole di cui negli ultimi anni, per motivi di adeguamento alle norme, il convento ha sospeso la produzione. Nonostante le tante difficoltà, la spezieria della Scala ha continuato il suo servizio fino al 1978, distribuendo genuini medicinali a prezzi moderati tenendo aperto al pubblico un ambulatorio gratuito.

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