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La perdita della verginità delle illusioni | Fuori le Mura

La perdita della verginità delle illusioni

19 dicembre 2011

di Michele Ponte

George Clooney, regista, sceneggiatore e attore di Le idi di marzo, un film che sarà sempre attuale

Un thriller politico che appassiona, questo è il grande pregio de Le idi di marzo. Tutto ciò che George Clooney, per la quinta volta nei panni da regista, ci vuole mostrare sono i meccanismi dietro le elezioni americane – anche se nel resto del mondo non dovrebbe essere poi così differente – e alcuni dei “giochetti” cui un politico ricorre per essere eletto, e non importa se questo politico è una brava persona o meno, la brama di potere trasforma tutti, nessuno escluso.

Stephen Meyer (Ryan Gosling) è il più giovane ragazzo ad aver mai avuto la possibilità di avere un ruolo di alto rilievo nella campagna delle primarie nelle presidenziali del governatore Mike Morris (George Clooney). Meyer è un ragazzo dai valori e dagli ideali molto forti, crede davvero che Morris sia la persona giusta per guidare gli USA e per lui scrive discorsi in grado di arrivare a toccare il cuore degli elettori. Nella prima parte del film il governatore Morris ci viene mostrato come un uomo a cui dar fiducia, ma quando il successo nello stato dell’Ohio non sarà più scontato, dovrà scegliere se andare a patti con il diavolo/uomini che pretendono qualcosa in cambio di voti, o perdere.

La vera protagonista di questa pellicola è la campagna elettorale, tutti i personaggi si muovono intorno ad essa. Dalla giovane stagista interpretata da Evan Rachel Wood, al responsabile della campagna il cui ruolo è stato affidato a Philip Seymour Hoffman. Voltafaccia e intrighi si uniscono in una trama ben congeniata, con colpi di scema che non solo cambiano la situazione, ma che portano a una evoluzione dei personaggi, e Ryan Gosling diviene un perfetto esempio di recitazione su più livelli, dove il suo ruolo, inizialmente fatto di sorrisi e strette di mano, va piano piano a spostarsi su un silenzio necessario che trasmette inquietudine, quasi a ricordare il suo ultimo film, Drive.

Basata sul lavoro teatrale Farragut North di Beau Willimon, “la trasposizione cinematografica ha dovuto apportare una serie di cambiamenti” racconta Clooney. “Ad esempio, nel testo teatrale il governatore Morris viene citato, ma non appare mai sul palcoscenico, e di conseguenza non aveva battute. Per creare una narrazione forte, abbiamo quindi  ideato un personaggio, un candidato a cui Stephen e tutti gli altri credono, per poi rimanere sconvolti quando scoprono la verità.”

Quello di Clooney non è un attacco alla politica, è solo un’analisi delle componenti meschine a cui essa si lega e una visione generale di come essa possa influenzare le persone (curioso che il film sia stato fatto proprio mentre c’è Obama al potere…). Infatti tra i personaggi “cattivi” potremmo collocare la giornalista interpretata da Marisa Tomei, donna che sin dal primo istante ci viene mostrata come un essere pronto a tutto per uno scoop. Da non dimenticare il personaggio di Paul Giamatti nel ruolo del responsabile della campagna elettorale dell’avversario di Morris, lui e gli altri ci fanno capire che il momento da vivere è adesso, bisogna vincere ora – almeno in quel campo.

Prodotto da Leonardo DiCaprio, Le idi di marzo è costato solamente 12 milioni di dollari e ne ha finora incassati 40 solo negli USA, e si prevede come minimo un raddoppio degli incassi quando arriverà nei botteghini di tutto il mondo. Oltretutto è già nota la candidatura a 4 Golden Globe e si vocifera in tema Oscar senza sollevare troppi polveroni.

Immagine anteprima YouTube

Le idi di marzo

The Ides of March
Regia: George Clooney
Sceneggiatura: George Clooney, Grant Heslov, basata sul lavoro teatrale Farragut North di Beau Willimon
Interpreti: Ryan Gosling, George Clooney, Evan Rachel Wood, Marisa Tomei, Paul Giamatti, Philip Seymour Hoffman, Max MinghellaJeffrey Wright
Durata: 98′
Produzione: USA, 2011
Distribuzione: 01 Distribution, 16 dicembre 2011

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