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Exodus. Finding shelter. Anteprima al cinema l’Aquila | Fuori le Mura





Exodus. Finding shelter. Anteprima al cinema l’Aquila

21 marzo 2011

di Simone Arseni


Al cinema Aquila è stata proiettata l’anteprima del documentario Exodus. Finding shelter, di Tommaso d’Elia e Silvia Bonanni. Attraverso immagini, musiche e interviste si racconta della spiacevole necessità occorsa nel 2010, di spostare il Rototom Sunsplash Reggae Festival dal Friuli Venezia Giulia alla Spagna, dove avrà luogo dal 18 al 27 agosto di quest’anno.

Il Rototom Sunsplash Reggae Festival è un evento che per sedici anni ha richiamato in Italia un gran numero di giovani da tutto il mondo e che, per il successo ottenuto nelle ultime edizioni, era ben visto dagli amministratori locali del Friuli Venezia Giulia, in particolare di Udine e di Osoppo.
Era un’iniziativa ben vista perché, raggiungendo i 160 mila ingressi per edizione, costituiva una notevole fonte di turismo e quindi di guadagno, in un territorio prevalentemente industriale.

Nel documentario si racconta di come l’edizione spagnola dell’estate scorsa sia stata un gran successo. Le immagini live di musiche ed esibizioni, le interviste agli artisti e ai protagonisti del Festival, danno un’idea dell’aspetto culturale dell’evento, ma anche del perché non si è potuto rinnovare l’appuntamento nel nord Italia.

Le motivazioni sono eminentemente politiche e, secondo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanardi, di ordine pubblico. Si è infatti legato in maniera diretta l’esibizione di  musica reggae con la circolazione illegale di stupefacenti e droghe leggere, il cui possesso e spaccio è duramente proibito dalla legge 49/2006, cd Fini-Giovanardi. Si è dunque contestato al Presidente del Rototom Sunsplash Reggae Festival, Filippo Giunta, il reato di favoreggiamento dell’uso di sostanze stupefacenti, secondo quanto previsto dalla legge.

Attraverso interviste a politici italiani e spagnoli, a esponenti del mondo della cultura, a musicisti e partecipanti si ricostruiscono le vicende che hanno costretto  l’organizzazione del Festival a un vero e proprio esilio e l’ipocrisia latente e la cattiva informazione diffusa sul tema dai rappresentanti del governo.

Ciò che richiama l’attenzione sulla vicenda è il fatto che, per dare applicazione a una legge, si debba colpire un bersaglio prestigioso e facilmente attaccabile. Questa necessità cela l’impossibilità di rendere applicabile la Fini-Giovanardi in contesti più quotidiani, a meno di non costruire un apparato poliziesco che abbia ampie possibilità di controllo e sul quale si investano molte risorse. Tutto ciò non è stato fatto e le droghe leggere continuano a girare tra giovani e meno giovani. Spesso sono proprio le scuole i luoghi i ragazzi fumano per la prima volta droghe leggere. Che fare, allora?   Chiudiamo per coerenza anche le scuole? Le trasferiamo in Spagna?

Certo, le dichiarazioni dell’Onorevole Giovanardi, all’inizio del documentario, fanno riflettere. Egli afferma che “sbagliata era la pretesa degli organizzatori che le forze dell’ordine non facessero prevenzione, cioè facessero sì che la manifestazione […] non diventasse un’enorme cantiere di spaccio di droga, come dimostrano le centinaia di arresti fatti negli anni precedenti”. E ancora, di fronte all’obiezione per cui il Festival avrebbe portato vantaggi economici a quel territorio, Giovanardi ha detto che “anche la Mafia e la ‘Ndrangheta hanno grandissimi vantaggi dallo spaccio di droga e dal commercio, ma non c’è mica solo il dato economico, perché se uno guadagna cinque e i cittadini italiani devono pagare 10 mila per le conseguenze della circolazione della droga, il conto economico soddisferà alcuni […], ma danneggia tutti gli altri”.

Tuttavia, riflettendo, il parallelo tra il Festival e le associazioni criminali si rivela senza alcun fondamento: tra un aumento degli indotti dovuto a un incremento del turismo e i guadagni illeciti delle organizzazioni criminali c’è una differenza basilare. I benefici del commercio e dello spaccio di droga illeciti non hanno alcun beneficio per i cittadini, mentre la permanenza di un evento che richiama visitatori da tutto il mondo può comportare un maggiore benessere dei residenti, sia in termini di occupazione temporanea che di incremento del turismo.

Al termine della proiezione ci sono stati alcuni interventi, tra cui quello dell’avvocato Simona Filippi, dell’Associazione Antigone, difensore di Filippo Giunta. L’avv. Filippi ha ribadito la necessità di rivedere la legge 49/2006, in modo da renderla più coerente e, soprattutto, più credibile.

Exodus. Finding Shelter
Regia: Tommaso d’Elia e Silvia Bonanni
Produzione: Italia, 2011
Durata: 55′
Distribuizone: Ass. Cult. Exodus e Paneikon s.r.l.
Data di uscita: nd (presto saranno annunciate nuove date del “Film Tour”)
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