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Due belle sfere di vetro ambrato di Giorgio Caponetti : Fuori le Mura


Due belle sfere di vetro ambrato di Giorgio Caponetti





16 settembre 2013 |



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due-belle-sfere-di-vetro-ambrato_caponettiA volte è l’ironia a fare la differenza, ma anche la smaccata comicità del nonsense produce i suoi buoni frutti. Lo sa bene Giorgio Caponetti che con Due sfere di vetro ambrato costruisce una storia che ha dell’incredibile e che è davvero un piacere leggere. Le due sfere di vetro ambrato del titolo sono i contenitori dei testicoli di un cavallo straordinario che è appartenuto addirittura al leggendario condottiero bergamasco Bartolomeo Colleoni nel XV secolo e con il quale l’uomo è raffigurato nella nota statua in bronzo sita presso il Campo San Zanipolo (Santi Giovanni e Paolo) a Venezia. Ed è dai resti perfettamente conservati di quei testicoli che Eva Kant, una sensuale biologa russa, che vive nella nostra contemporaneità, ha deciso di clonare il noto cavallo del gentiluomo Colleoni. Un’idea che diverte Alvise Pàvari, il discendente di una rinomata famiglia veneziana a cui appartengono le due sfere con i tessuti dell’animale, che la considera una follia bella e buona nonostante lui stesso sia uno stimato studioso di storia equina.

Caponetti mescola passato e presente alternando l’oggi alle vicende della famiglia Pàvari quando il primo avo Pàvaro, un trovatello del XV secolo senza nome, ben presto divenne un ottimo cavallerizzo e un commerciate di cavalli per i ricchi nobili del posto, tanto che in seguito riuscì egli stesso ad acquistare un titolo. Ma come tutte le storie gloriose di qualsiasi self made man anche quella di Pàvaro ha qualche scheletro nell’armadio, non ultima la follia di sua moglie Rossana – il cui fantasma secondo un’altra leggenda è ancora imprigionato nel palazzotto famigliare che affaccia sul Canal Grande – morta sola e folle dopo aver messo al mondo l’erede del casato che però ha tre testicoli come Bartolomeo Colleoni!

Storie affascinanti di affascinanti esseri umani, misteri all’apparenza inspiegabili dove c’entrano persino le figura intramontabili del Verrocchio e di Leonardo Da Vinci, quest’ultimo prode disegnatore di animali oltre a tutto il resto per il quale è grandemente conosciuto. Perciò chi è davvero interessato alla rappresentazione del maestro lasci perdere il postmodernismo volgarotto della serie americana Da Vinci’s Demons e si metta a leggere questo delizioso volume perché è molto più godibile e rappresenta, seppur in secondo piano, molto meglio sia da un punto di vista privato che storico la figura in questione. L’autore infatti riesce con grande leggerezza a ritrarre il tempo memorabile del nostro Rinascimento e lo stile di vita veneziano, non dimenticando un bel raffronto fra quegli anni e quelli nostri, nonché quello che conosce meglio: la storia dei cavalli in quanto docente di ippologia all’Università. È una disciplina? A quanto pare sì! Tra storie d’amore romantiche e violente, mogli fedifraghe, sessualità confuse un ritratto godereccio e sopra le righe di un mondo lontanissimo che ricalca schemi boccacceschi di caratteristiche umane. A conti fatti però, finale compreso, Due belle sfere di vetro ambrato è molto più serio di quel che appare e quindi alla fin fine la leggerezza risulta essere solo una maschera per parlare dei fatti importanti della vita.

Due belle sfere di vetro ambrato
Autore: Giorgio Caponetti
Casa editrice: Marcos y Marcos, 2013
Collana: Marcosultra
Pagine: 256
Prezzo: 12,00 €

 



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Category: Libri