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Estate in giallo con Giano : Fuori le Mura


Estate in giallo con Giano





23 luglio 2013 |



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i_morti_lo_sannocivettaEstate è sinonimo di leggerezza, di riposo, divertimento. Estate è anche sinonimo di libri gialli. Chissà perché poi non possono andare di moda tutto l’anno! Tante splendide e ben congegnate storie che fanno accapponare la pelle. Se un tempo Agatha Christie dominava insieme ad un’altra manciata di colleghi la “piazza”, negli ultimi decenni il quadro si è infittito attraverso una serie di autori dalle trame più complesse, dalle psicologie sempre più analitiche di personaggi disturbati, difficili, infelici. Non è più il maggiordomo l’assassino, è però ancora molto spesso una questione di soldi o di sesso che spinge il prossimo a commettere atti criminali orribili, ma il compito degli autori di oggi è quello di rilevare la realtà di un mondo complesso. Il realismo nei thriller è sempre più apprezzato e non sempre la forma della sua scrittura è liquidabile con l’espressione “di genere” così come si faceva con quegli straordinari autori che sono stati Dashiell Hammett e Raymond Chandler. È toccato, per dire, a James Ellroy fare giustizia dei loro meriti. Fra le case editrici ad alta distribuzione di thriller e gialli in Italia una realtà interessante la rappresenta Giano, che sta compiendo, come la casa editrice madre Neri Pozza con una forma letteraria più ampia, sia un’operazione di lancio di autori contemporanei sia una di “recupero” di classici sconosciuti o dimenticati. E questa in tal senso si rivela certamente un’estate interessante perché la casa editrice vicentina ripropone nella collana “I libri della civetta” fra i tanti titoli tre dei suoi più importanti, alcuni dei thriller più noti del panorama internazionale degli ultimi anni, e rilancia un autore degli anni Quaranta che fu sommerso dal successo di suoi più noti colleghi. Opere che si incasellano nel macrogenere in oggetto, ma che sfornano varie prospettive e sfumature.

A cominciare dal romanzo pluri-premiato dell’americana Laura Lippman I morti lo sanno; ambientato nella Baltimora odierna affonda le radici del suo racconto nella storia delle due sorelle Bethany di 12 e 15 anni scomparse trent’anni prima ai tempi del rapimento di Patty Hearst, quando una donna afferma di essere una delle due ragazze. Un avvocato e un detective si metteranno alla scoperta della verità come nel più classico degli intrecci, tutto giocato su ricerca ed intuito perché la scienza a differenza di CSI non può fare nulla in proposito, test del DNA sono impossibili perché dei genitori delle ragazze non se ne sa più nulla e poi comunque le avevano adottate, quasi tutte le persone coinvolte nel caso sono morte … Come nella migliore tradizione giallistica inglese e nordeuropea, Laura Lippman si affida ai canoni della scrittura seriale attraverso la caratterizzazione di un detective che segue casi all’apparenza di impossibile risoluzione ma che con il suo ingegno trovano una loro risoluzione. Il nostro detective si chiama Kevin Infante e questa è per lui la sua terza avventura grazie alla penna di Laura Lippman. L’uomo ha, come tutti i detective della letteratura, dei tratti caratteriali molto spiccati e precisi che contraddistinguono la forza del suo personaggio e delle sue storie. Infante non è malinconico e tormentato come Wallander, ma è il ritratto del bellimbusto affascinante e piacione, sessista e un po’ troglodita. Trama complessa, citazione biblica del titolo, uso abbondante di flashback per raccontare la vite della famiglia Bethany, complicata e difficile come tutte le famiglie, colpo di scena finale per una scrittura fine di una ex-giornalista della cronaca di Baltimora, che di crudezza e fatti di violenza ne ha visti certamente tanti in quella che è una delle città a più alto tasso criminale degli USA.

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Se nell’ultima stagione i meccanismi malati del rapporto di coppia hanno scalato le classifiche dei bestseller con il buon L’amore bugiardo di Gillian Flynn, il merito (me ne rendo conto solo ora) è sicuramente dell’inglese Elizabeth Haynes che l’ha preceduta con l’affascinante Nell’angolo più buio. Analista di intelligence per la polizia, Haynes racconta la storia di una giovane donna, Catherine, che crede di aver trovato l’amore della sua vita, Lee, fino a quando questi un giorno torna a casa sporco di sangue. Il mistero si infittisce quando l’uomo cambia i suoi comportamenti e comincia a diventare violento, fino a che la situazione gli sfugge di mano … Attraverso tre spazi temporali diversi che si distanziano di pochi anni, Elizabeth Haynes narra il romanzo attraverso la voce terrorizzata della stessa protagonista che prende in esame tre momenti diversi della sua vita: quando conosce Lee, quando rischia di morire dopo l’ennesimo abuso e l’uomo viene arrestato e incarcerato, quando il terrore, anche se sono passati due anni e si è rifatta una vita, lede la protagonista ancora nel profondo. Ma quando scopre che Lee sta per uscire di prigione il terrore diventa ancora più palpabile … Opera che si contraddistingue in particolare per la raffinata eleganza psicologica della sua protagonista.

ritratto_di_una_spia_Di pasta spionistica è invece il più noto romanzo di Daniel Silva, Ritratto di una spia, che mescola lo scenario politico attuale con la più elevata tradizione alla John Le Carré, che è stato omaggiato recentemente anche da William Boyd con il classicheggiante Inquietudine. Silva mette in scena sfondi internazionali di Londra, Parigi, Amburgo dove scoppiano bombe. Kamikaze, terroristi, strategie antiterroristiche dietro le quali si nasconde la CIA, la politiche, complotti criminali di persone potentissime. Daniel Silva non brilla solo per le trame intricatissime tipiche di plot modernissimi, ma anche per l’eleganza stilistica che affonda le sue radici nella tradizione del genere spionistico.

9788862511414Concludiamo i nostri suggerimenti andando decisamente indietro nel tempo, fino agli anni Quaranta e alle inchieste del professor Gervase Fen, un ometto che si infastidisce facilmente con la passione per le indagini di omicidio. Mente e penna del personaggio è Edmund Crispin che lo ha creato a poco più di vent’anni nel 1944 con il primo volume della serie intitolato La mosca dorata. Gervase Fen è un Miss Marple in pantaloni che si diverte a risolvere crimini e che si trova sempre sulla scena. Jessica Fletcher docet ancora molti anni dopo in tv! Ne La mosca dorata. Le inchieste di Gervase Fen il classico è al massimo della sua eleganza e del suo splendore e dei suoi schemi: Inghilterra ricca, un’attricetta morta, lo sfondo del mondo teatrale, un capo della polizia non troppo brillante e desideroso di chiudere un caso in fretta etichettandolo come suicidio e Gervase Fen ovviamente incapace di farsi gli affari suoi. Eleganza e raffinata ironia per qualcosa che è molto più di un intrattenimento per Edmund Crispin fotografa con tono baroccho un mondo in declino.

I morti lo sanno
What the Dead Know
Autrice: Laura Lippman
Traduzione: Laura Piussi
Casa editrice: Giano, 2013
Collana: I libri della civetta
Pagine: 384
Prezzo: 12,00 €

Nell’angolo più buio
Into the Darkest Corner
Autrice: Elizabeth Haynes
Traduzione: Chiara Brovelli
Casa editrice: Giano, 2013
Collana: I libri della civetta
Pagine: 448
Prezzo: 12,90 €

Ritratto di una spia
Portrait of a Spy
Autore: Daniel Silva
Traduzione: Raffaella Vitangeli
Casa editrice: Giano, 2013
Collana: I libri della civetta
Pagine: 479
Prezzo: 12,90 €

La mosca dorata. Le inchieste di Gervase Fen
The Case of the Gilden Fly
Autore: Edmund Crispin
Traduzione: Mariapaola Dettore
Casa editrice: Giano, 2013
Collana: I libri della civetta
Pagine: 239
Prezzo: 12,90 €



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Category: Libri