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Ospiti estranei di Verena Stefan : Fuori le Mura


Ospiti estranei di Verena Stefan





27 maggio 2013 |



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ospiti-estranei-verena stefanL’associazione culturale Leggere donna presieduta da Luciana Tufani con sede a Ferrara si occupa ormai da decenni di promuovere la cultura delle donne in maniera trasversale: del passato, del presente e di molti angoli di terra. Autrici di notevole pregio di oggi e del secolo scorso sono state pubblicate dalla casa editrice derivante dal progetto della signora Tufani. Nomi straordinari che hanno rimodulato il femminismo, hanno raccontato storie di donne, forti, affascinanti, straordinarie, ma anche di uomini, di vite in generale, di sogni. Anne Hébert, Michèle Roberts, Margaret Drabble, Alecia McKenzie, sono solo alcuni dei grandi nomi internazionali pubblicati. Ultimo in ordine di tempo, ma non certo di importanza, fra i volumi dalla Tufani editrice è quello della scrittrice elvetica Verena Stefan, che nel volume Ospiti estranei racconta se stessa per portare alla luce una condizione universalmente riconosciuta, quella degli immigrati, dei senza patria, di coloro che devono adattarsi ad un Paese che gli è estraneo, differente nella lingua, negli usi e nei costumi. Accade questo alla nostra autrice, come era accaduto a suo padre durante la guerra, un tedesco trapiantato in Svizzera, guardato con sospetto da vicini e da un governo che lo ha controllato per tutta la vita perché straniero. Sua figlia Verena molti anni dopo compie l’atto contrario, torna in Germania, va a vivere a Berlino, dichiara la propria omosessualità senza farsene troppo un cruccio, con dignità, con serenità. Ma sarà ancora dopo molti anni che l’autrice compirà una nuova migrazione, verso il Canada francese, a Montréal.

Lontana dall’Europa, Verena Stefan incontra un mondo totalmente diverso nel quale deve affrontare non poche difficoltà, a cominciare dal clima – una cosa certo non da poco passare delle “miti” temperature dei zero gradi svizzeri ai meno venti del Quebec -, dallo stile di vita, nonostante il Canada si riveli sin dal principio uno sfondo molto più gentile, molto più sensibile, nei diritti, nell’accettazione del suo legame con una donna, nella vita che lì si rivela, anche se lei non lo ha ancora compreso, in qualche modo più dolce, più serena. Nonostante la natura impervia, il freddo che contorce e sembra non finire mai. Ma è soprattutto la lingua la vera difficoltà, la mancanza di allineamento a quel mondo. L’autrice confonde parole, significati, non è più dentro la realtà di una lingua unica, lontana dal rigore del tedesco; ora è in una patria divisa in due fra l’inglese e il francese. E alla fine comprende che, a differenza del padre bistrattato, il suo è un disagio interiore, che proviene dal corpo, che percorre una linea dualistica: non solo psicologica, ma anche fisica, la scoperta dolorosa di un tumore al seno, che in qualche modo la spinge a lottare in quella terra straniera. È in quel momento che finalmente comprende di trovare affetto e attenzioni, nel sistema sanitario, nei diritti civili. Se la Svizzera aveva messo da parte suo padre cinquant’anni prima, il Canada nella sua natura selvaggia, nel suo freddo polare si rivela molto più caldo, molto più attento, molto più solare. La malattia è combattuta, schiacciata, ma anche il suo timore di “ospite estranea”.

Un racconto sull’identità, sulle sensazioni della vita, sulle differenze, che molto sembra avere in comune per delicatezza e temi con il romanzo della sua “connazionale” elvetica – ma di nascita serba – Melinda Nadji Abonji , che in Come l’aria (edito da Voland) narra, sempre in chiave autobiografica, della vita in Svizzera della sua famiglia, in cerca lì di una situazione economica più agiata, di una vita migliore. Qui le due figlie – Melinda e sua sorella – si sentono estranee, come si sentono estranee nella patria di provenienza, dal conflitto balcanico che impera all’inizio degli anni Novanta e che sentono lontano, come nella lingua, sia di origine che acquisita. Verena Stefan compie in maniera diversa un percorso simile alla collega Melinda Nadji Abonji. Sia nella scrittura che nella vita. L’autrice costruisce una storia attraverso un racconto lirico e al tempo stesso rigoroso, forte e ritmato, fra ricostruzioni naturalistiche di tre mondi differenti, fra lingue, comportamenti e situazioni che tornano sempre in un circuito narrativo che racconta l’essenzialità dell’esistenza e dei sentimenti personali.

Ospiti estranei
Autrice: Verena Stefan
Traduzione: Emanuela Cavallaro
Casa editrice: Luciana Tufani Editrice, 2012
Collana: Elledi
Pagine: 169
Prezzo: 12,00 €

 



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Category: Libri