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Le nomine scomode del governo Letta : Fuori le Mura


Le nomine scomode del governo Letta





13 maggio 2013 |



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Letta“Non so quanto dureremo, ma ce la metteremo tutta”. Le parole di Letta di giovedì 9 maggio all’associazione Rete Imprese suonano come l’ammissione della fragilità su cui si regge il suo esecutivo. Del resto gli eventi di questi ultimi giorni hanno già mostrato come la convivenza forzata tra Pd e Pdl stesse già scricchiolando in più punti mettendo a repentaglio non soltanto la tenuta del governo, ma quella dello stesso Paese.
A nemmeno due settimane dalla sua formazione, la squadra di Letta ha fatto discutere per alcune nomine di Sottosegretari e Commissioni Parlamentari, che hanno messo in forte imbarazzo soprattutto un Partito Democratico in forte emorragia di consensi. L’incarico dato ad un uomo di garanzia del Pd per formare un governo di larghe intese poteva servire da questo punto di vista a recuperare il terreno perduto, oltre a placare un disagio popolare di cui la sparatoria di Palazzo Chigi era stato uno dei segni più esplosivi.
Purtroppo la politica finora ha dato prova in più di un’occasione di scelte che non andavano in questa direzione e, cosa ben peggiore, proprio a causa delle tanto invocate larghe intese. Il primo episodio degno di nota è avvenuto il 3 maggio con la nomina a Sottosegretario delle Pari Opportunità di Michaela Biancofiore, deputata di forte impronta berlusconiana che in molti hanno visto come inopportuna sulla base delle sue precedenti dichiarazioni contro i diritti degli omosessuali. La stessa Biancofiore ha contribuito ad infiammare i toni con osservazioni non meno discutibili che hanno avuto il risultato di convincere Letta a togliergli subito l’incarico alle Pari Opportunità senza toccare quello di Sottosegretario per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione.
Pochi giorni dopo a far parlare di sé è stato invece il nuovo presidente della Commissione Agricoltura, Roberto Formigoni, ricordato per essere stato il capo quasi incontrastato della Regione Lombardia. Questo almeno fino allo scorso ottobre, quando aveva dovuto azzerare la giunta che era in buona parte indagata (lui compreso) dalla Procura di Milano per corruzione e finanziamento illecito dei partiti nell’ambito della sanità privata lombarda.
Nonostante la gravità della vicenda – per la quale Formigoni non era stato comunque condannato – il governo non ha esitato ad approvare la sua candidatura, vedendosi però recapitare il giorno successivo l’imbarazzante notizia che Formigoni stato rinviato a giudizio i reati che gli avevano attribuito, ai quali si era aggiunto a febbraio anche quello di associazione a delinquere.
Nitto PalmaSi dice che non ci sia due senza tre. Se per Formigoni il Pd non ha manifestato alcuna remora, le cose sono andare un po’ diversamente per un altro nome. Si tratta di Nitto Palma, magistrato particolarmente inviso alla sinistra per essere amico di Previti, favorevole all’immunità parlamentare e aver insabbiato secondo alcuni le indagini che coinvolgevano alcuni gruppi neofascisti o il gruppo paramilitare Gladio attivo all’epoca della guerra fredda.
Il Pdl aveva proposto di candidarlo alla Commissione Giustizia, incontrando da subito la forte opposizione dei democratici che si sono rifiutati di votarlo alle prime tre votazioni. Poi grazie all’appoggio di Scelta Civica e all’abbassamento del quorum Palma è riuscito a passare con grande smacco dei suoi oppositori. Come se non bastasse lo stesso giorno il principale interlocutore (oltre che avversario storico) del Pd, il leader del centrodestra Silvio Berlusconi, veniva condannato in appello per frode fiscale nel processo Mediaset.
Tutti questi elementi di tensione o d’imbarazzo stanno danneggiando ad una velocità disarmante la reputazione di un’unione che molti speravano fosse l’ultima spiaggia per resistere alla crisi. Si stanno invece avverando le peggiori previsioni con i soliti vizi della politica che potrebbero nascondere la strategia di qualcuno per tornare al voto liberandosi della scomoda convivenza. Con buona pace dell’accorato e pure tante volte applaudito discorso di giuramento alle Camere del Napolitano e della moltiplicazione da parte delle forze di sicurezza degli allarmi su eversione e malcontento sociale.



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Category: Politica