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Gola di Pietra di Luigi Lambertini : Fuori le Mura


Gola di Pietra di Luigi Lambertini





29 aprile 2013 |



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Gola di PietraIl compito della letteratura è forse quello di cristallizzare il tempo delle sue storie in tanti piccoli frammenti che insieme costituiscono le esistenze dei suoi protagonisti. Luigi Lambertini conosce bene il modo di utilizzare il tempo, come dimostra nel suo romanzo Gola di Pietra, pubblicato dalla casa editrice trentina Reverdito e tra i 26 libri presentati all’edizione di quest’anno del Premio Strega (ma non rientrato nei 12 concorrenti). L’autore infatti si focalizza in un momento storico – o meglio in più momenti – che fa parte anche di coloro che non lo hanno vissuto perché insito nella Storia della nostra repubblica, nell’evoluzione di una società cangiante. Un racconto sul ricordo: gli ultimi mesi del secondo conflitto mondiale, gli anni della ricostruzione, la gioiosa felicità dei primi anni del boom economico.

Filippo, pur essendo ancora molto giovane, è un giornalista che vive la sua età adulta con il peso di un passato ricco di memoria emotiva e affettiva, quella nei confronti della madre Maria, morta per un problema al cuore subito dopo la sua laurea, quella per lo zio Cesare, a sua volta compagno di lei – mai sposato per conservare una piccola pensione -, che l’ha raggiunta poco dopo, ma soprattutto quella di Laura, sua coetanea, amata negli ultimi giorni della seconda guerra mondiale durante gli anni del liceo quando, per sfuggire al conflitto, Filippo rimane con la famiglia in Val Poiane (una località immaginaria, ma che sembra molto simile a quei tranquilli posti di montagna del Trentino), dove la madre e lo zio gestiscono una pensione estiva. La guerra è ormai agli sgoccioli, ma sono i suoi mesi più feroci e dolorosi, pertanto saggiamente Maria e Cesare decidono di rimanere nella cosiddetta Gola di Pietra, un luogo che conserva, pur sullo sfondo di quel periodo, una tranquilla serenità. Per Filippo quei luoghi, quelle bellezze naturali, rappresentano il tempo della formazione, la scoperta dell’amore, della prima esperienza sessuale, delle gioie della vita, subito spezzate quando Laura e sua madre Ernesta fuggono via. A Filippo così non resta che un breve e poco esaustivo addio su un pezzo di carta che custodisce gelosamente. Passano così gli anni, il nostro protagonista ormai diventato adulto vive nel ricordo di lei, ma soprattutto in un passato fatto di dubbi, interrogativi, che forse mai verranno chiariti. Sarà l’incontro con la giovane Giulia, sbarazzina e brillante studentessa universitaria che arriva dalla provincia a far cambiare a Filippo la prospettiva e guardare al futuro, ad un mondo diverso, che cresce e che cambia.

Sviluppato attraverso una lunga serie di flashback e flashforward, il passato e il presente degli eventi si confondono volutamente per creare una narrazione che vuole definire il tempo non attraverso la sua cronologia bensì attraverso il vissuto che riempie la vita del protagonista. Luigi Lambertini racconta un tempo che è anche il suo tempo – è nato nel 1932 -, racconta di un uomo che sembra, almeno dalle sua note biografiche, lui – giornalista particolarmente legato alla terza pagina e ai colori dell’arte -, racconta di luoghi dove lui ha vissuto e amato – il Trentino e le Alpi. Ma fra sentimenti di delicato spessore, che emergono da solitudini dovute ad una morigerata vita di provincia al tempo in cui le relazioni amorose dovevano essere trattate con tatto e discrezione, il Lambertini scrittore fa molta attenzione nella ricostruzione storico-sociale di quegli anni, attraverso pennellate sottili che caratterizzano i personaggi di contorno, ritratti di un’Italia operosa che non c’è più (dalla portinaia e domestica Linda, intrigante e discreta al tempo stesso, al tabaccaio che illustra il valore intrinseco del fumare la pipa, al bidello della facoltà universitaria capace di accattivarsi gli studenti, passando per ristoratori, commesse, cassiere di piccoli cinema).

Ma è soprattutto la grande passione per la cultura, per il cinema, per l’arte, per la letteratura e la poesia a scandagliare l’animo del suo protagonista, che si avvicina alla sua futura amata Giulia con la spavalderia di un colto Renato Salvatori o di un elegante Maurizio Arena. È l’Italia della ricostruzione, dei primi anni di benessere, di quei tardi anni Cinquanta operosi, vitali, che stavano andando verso la crescita, la ricchezza, pur con la consapevolezza dei dolorosi anni appena passati. Così quella felicità, quell’opulenza di una nuova classe borghese non poteva che essere velata di una vetusta malinconia. Verso il passato. E il gioco si fa doppio considerando che Lambertini racconta il tutto con ironica gioia verso quegli anni che molto presto sarebbero stati distrutti dalla politica, dalla vita, dagli anni di piombo e anche dalla nostra attuale crisi economica. Un romanzo scritto con delicatezza da un raffinato uomo del suo tempo, con gli stilemi estetici del periodo e la consapevolezza dell’ oggi: quel mondo non esiste più, ma la letteratura forse rende ancora quei ricordi veri e reali.

Gola di Pietra
Autore: Luigi Lambertini
Casa editrice: Reverdito, 2012
Pagine: 189
Prezzo: 11,80



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Category: Libri