Effetti collaterali – buco nell’acqua per l’ultimo Soderbergh
Dal mondo degli spogliarellisti di Magic Mike al thriller psichiatrico, rispetto allo scorso anno Steven Soderbergh cambia registro e porta con sé l’ultimamente presentissimo Channing Tatum (nelle sale anche con G.I. Joe – La vendetta ) oltre a includere nel cast Rooney Mara, lanciata dal noto Millennium – Uomini che odiano le donne, e un Jude Law un po’ attempato e sottotono. Dulcis in fundo compare anche Catherine Zeta-Jones non più panterona di un tempo e nelle insolite vesti di una subdola psichiatra omosessuale che, a volerla dire tutta, poco le si addicono.
Sceneggiato da Scott Z. Burns, che aveva già lavorato con il regista in Conatgion e in The Informant, Effetti collaterali inscena un plot macchinoso che ricerca arrancando la giusta “matematica del racconto” e mette sul tavolo una serie di personaggi che si fa fatica a incasellare in un ruolo ben definito. Classico di chi vuole sfruttare l’effetto sorpresa, il ribaltone che quando meno ci si aspetta arriva a rovesciare tutte le idee che l’ignaro spettatore si è creato nella sua testa. Purtroppo l’ingranaggio costruito da Burns/Soderbergh si inceppa presto.
La pellicola si basa su una struttura palesemente hitchcockiana facendo ruotare tutto intorno ad un omicidio. Quando il marito di Emily Taylor (Rooney Mara) viene arrestato per insider trading la donna vede la sua vita cambiare radicalmente e dal lusso a cui era abituata è costretta a trasferirsi in un angusto appartamento di Manhattan e trovarsi un lavoro. Quattro anni dopo Martin Taylor (Channing Tatum) esce di prigione ma la moglie non è più la stessa. Emily cade in depressione, tenta il suicidio e in seguito per evitare il ricovero si affida all’illustre Dr. Jonathan Banks (Jude Law) che le prescrive un nuovo farmaco sperimentale che si dice abbia effetti quasi miracolosi. Poco dopo però la donna commette un delitto. Perché lo ha fatto, chi o cosa l’ha causato?
Apparentemente confusionario,
Effetti collaterali punta tutto sull’ambiguità sia della trama che dei personaggi, gioca con la fragilità umana, con le perversioni e le turbe psichiche tentando continuamente di confondere e deviare. Si addentra nei meandri della effettiva o presunta malattia mentale e detiene in fondo anche una denuncia sull’uso di alcuni tipi di farmaci di cui la società sembra non riuscire a fare a meno. Purtroppo se l’architettura della prima parte della pellicola risulta abbastanza coinvolgente e ben strutturata man mano che la matassa si sbroglia l’intreccio si banalizza e il racconto perde gradualmente tensione risolvendosi in uno scioglimento semplicistico e prevedibile. Gli stessi protagonisti, Mara soprattutto, appaiono difficilmente compenetrabili e troppo freddi per un film che vuole scavare nel profondo dell’animo umano. Quasi noioso.
Effetti collaterali
Side Effects
Regia: Steven Soderbergh
Sceneggiatura: Scott Z. Burns
Cast: Channing Tatum, Rooney Mara, Jude Law, Catherine Zeta-Jones, Vinessa Shaw, David Costabile
Paese: USA 2013
Durata: 106ʹ
Produzione: Di Bonaventura Pictures, Endgame Entertainment
Distribuzione: M2 Pictures
Data di uscita: 1 maggio 2013
Category: Cinema