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The Bourne Legacy e il suo nuovo interprete nella capitale | Fuori le Mura

The Bourne Legacy e il suo nuovo interprete nella capitale

23 luglio 2012

di Michele Ponte

All’hotel Hassler sopra piazza di Spagna si è svolto un incontro con Jeremy Renner, Edward Norton e il regista Tony Gilroy

Quando un film fa parte di un franchise di sicuro successo, i produttori non si fanno problemi e spender soldi, e così capita che dopo un’anteprima stampa di soli 25 eccitanti minuti (hanno appena finito il montaggio del resto del film) i giornalisti vengano invitati all’hotel Hassler a Roma per intervistare i due protagonisti di The Bourne Legacy, Jeremy Renner e Edward Norton, e il regista e sceneggiatore Tony Gilroy.

Questo Bourne è il nuovo James Bond? Cosa ne pensa dei film che vanno a comporre una serie?

Tony Gilroy: Un sacco di persone hanno provato a scrivere questa storia, un sacco di persone intelligenti, e prima di riuscire a trovare il copione adatto abbiamo guardato a cosa avevamo e ci siamo accorti che c’erano un bel po’ di possibilità da esplorare. Però Bourne è diverso da Bond, ad esempio non è così cinico. Che dire? Le serie sono un nuovo modo di raccontare storie.

Come sceglie i suoi personaggi?

Edward Norton: Parlando generalmente, penso che ogni attore è fatto per interpretare caratteri che sono complicati. Personaggi con difficoltà, personaggi che sono difficili da inserire in una qualsiasi categoria. In The Bourne Legacy mi era piaciuto molto quello che aveva scritto Tony Gilroy in questo triangolo tra i protagonisti, un triangolo dove ognuno fa le proprie scelte e decisioni in base alle proprie idee. Ognuno di loro farà delle scelte che non sempre saranno buone. Di solito la gente che fa cose cattive si dice che sta facendo la cosa giusta o per la ragione giusta, non crede di sbagliare.

Come mai ci avete fatto vedere solo i primi 25 minuti?

Tony Gilroy: Mi sarebbe piaciuto mostrarvi l’intero film, ma abbiamo finito il lavoro solo venerdì scorso (il 13 luglio 2012, ndr). Comunque credo che troverete un bel po’ di personaggi familiari, e molti con una prospettiva più ampia ed altri con delle analogie e problemi differenti.

C’è un confronto molto forte tra il personaggio interpretato da Renner e quello interpretato da Norton.

Jeremy Renner: Sì, ma abbiamo girato insieme per un solo giorno di riprese…

Quando intepreta un personaggio qual è la cosa che le importa di più?

Jeremy Renner: Quello che mi interessa è che i miei personaggi siano onesti, non voglio che siano degli eroi, voglio che siano onesti. In questo film, nascosta dietro tutta questa grande azione c’è una grande intelligenza, un dibattito sulla moralità, sul come queste persone arrivano al punto in cui combinano queste cose.

Com’è stata affrontata l’uscita di Matt Damon?

Tony Gilroy: Premetto che impossibile sostituire uno come Damon, quindi all’inizio è stato molto difficile cercare di capire cosa fare con il suo personaggio e come continuare la storia. Poi però ci siamo resi conto che sarebbe stato interessante cercare di fare un film che esplorasse cosa fosse accaduto in precedenza, e non alla “squadra” di Damon, bensì in un’altra che aveva compiti simili.

Come si vede come attore?

Edward Norton: Non sono una di quelle persone che recita per scoprire qualcosa di se stesso, invece sono uno di quelli che lo fa per scoprire le altre persone. Molto di tutto ciò esce fuori dalla qualità della sceneggiatura, specialmente quando ti portano con la mente in posti che sono difficili da capire.

La scena dell’inseguimento in moto l’ha girata interamente lei?

Jeremy Renner: Per il 90% sì, però ho avuto paura quando dovevo avere un’attrice seduta sul seggiolino dietro al mio. Il fatto che possa mettere in pericolo qualcuno mi preoccupa più del fatto che io possa farmi male. Ho dovuto fare molta attenzione.

La farebbe una commedia romantica?

Jeremy Renner: Non ho idea di cosa farò in futuro. La potrei fare, ma non so se sono così interessato. I personaggi delle commedie sono un pochino “leggeri”, il loro carattere non ha bisogno di essere così curato.

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