Opera prima di Bruno Oliviero: un omaggio a Milano da parte sua, degli attori e della produzione
Nel giro di pochi giorni, dagli inviti allâincontro con la stampa, lâopera prima di Bruno Oliviero, ha già cambiato nome, dopo una settimana dallâinizio delle riprese. Da La strada per casa è diventata La variabile umana e forse, chissà , dicono gli autori, cambierà ancora prima della fine dei lavori, prevista per metà agosto.
Siamo alla scuola Paolo Grassi e ânon sembra neanche di essere a Milanoâ. à Silvio Orlando, protagonista del film, a ricordarci una frase tutta milanese, che i milanesi pronunciano quando si trovano davanti a luoghi e situazioni particolarmente gradevoli. Brutta affermazione, che questa storia ora vuole contraddire. âEâ un film su Milano e per Milanoâ, dice Lionello Cerri, produttoredi Lumière & CO, “città difficile, ma è da qui che si può, se si vuole, ricominciareâ. Significativo i lcoinvolgimento di attori, collaboratori artistici e tecnici della stessa scuola Paolo Grassi, nella qualesi è formato anche Giuseppe Battiston, co-protagonista del film.
Ripartire da qui, da un luogo caro a tutti; a Sandra Ceccarelli (milanese); a Silvio Orlando che con la città ha un forte debito di gratitudine per la visibilità artistica di cui è stata generosa, e a Giuseppe Battiston, che ora insegna proprio qui, nella stessa scuola di cui è stato allievo. Ripartire da qui, dalla âstrada per casaâ, simbolica e reale. Le location riprendono appunto gli aspetti più reali, ma anche misteriosi, della città , in una metaforica primavera battuta metaforicamente dai temporali, mentre racconta una storia privata che si fa universale. Silvio Orlando è Monaco, un poliziotto oramai rinunciatario che, dopo la morte della moglie, si è rintanato nella finta sicurezza delle carte in ufficio. A riportarlo nel mondo: lâintraprendenza del suo collega e amico Levi (Battiston); un omicidio oscuro ed eccellente di un certo Ullrich (Sandra Ceccarelli è nel ruolo della moglie); ma soprattutto i problemi della figlia e con la figlia (Alice Raffaelli, giovanissima allieva del teatro danza del Grassi). Ã, insomma, la storia di una rinascita, dice il regista, dopo che i temporali hanno simbolicamente richiamato la favola della Regina delle nevi di Andersen, la storia di un ragazzo divenuto cattivo per una scaglia di ghiaccio negli occhi.
Câè molto calore, invece, in questa conferenza stampa, dovuto ad amicizie nate e consolidate nei tanti lavori precedenti, a vecchie intese che si rinnovano. Lionello Cerri ha collaborato quattro volte con Silvio Orlando (e lui accenna ad Un posto nel mondo); sei volte con Battiston, altre quattro con la Ceccarelli. Gli attori tra loro hanno ricordi di film particolarmente intensi. Per Orlando La passione con Battiston e Luce dei miei occhi con la Ceccarelli; a loro volta Ceccarelli e Battiston ricordano Guarda il cielo di Piergiorgio Gay.
Altro legame, lâattenzione per Milano, che anche il regista condivide. Bruno Oliviero, infatti, è al suo primo lungometraggio, ma ha vi già girato ben quattro documentari (Milano 55,1, MilanoMafia, Un amore, Milano): âDovevo conoscerla per raccontarla beneâ.
Ultimamente, lâabbiamo vista spesso Milano al cinema. Non lâabbiamo chiesto al regista, e quindi non sappiamo se verso la fine del film i temporali finiscono. Speriamo di sì. Che ci verranno offerti cieli più sereni e immagini più colorate, a riscattare quelle troppo gelide che Marina Spada lâanno scorso ci ha comunicato con Il mio domani.
Il film, girato questâestate, non uscirà prima della prossima primavera. Ci piacerebbe anche poter ripetere quella frase stupida âNon sembra Milanoâ, con un poâ dâironia, ora che Silvio Orlando celâha ricordata, ma anche un poâ sul serio, come tutte le abitudini dure a morire.