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I Costa. Ritratto di una famiglia fra burrasche e vento in poppa | Fuori le Mura


I Costa. Ritratto di una famiglia fra burrasche e vento in poppa

9 luglio 2012

di Rachele Mannocchi

Il percorso di una famiglia che, nel corso del Novecento, ha rappresentato un caso emblematico di capitalismo familiare italiano, in cui si intrecciano vicende dinastiche, storia imprenditoriale e pagine significative di storia nazionale. Ce lo racconta Erika Dellacasa in un libro che potrebbe sembrare scontato ma che, al contrario, riserva non poche sorprese

I Costa. Storia di una famiglia e di un’impresa

Poteva essere una saga famigliare come tante; un complesso ritratto di famiglia fatto di nomi, date, successi e traguardi da ricordare. Ne I Costa. Storia di una famiglia e di un’impresa – edito da Marsilio – invece, c’è molto di più. Con uno stile vivace e mai banale l’autrice, la giornalista Erika Dellacasa, ricostruisce una storia utile, senza censure, capace di restituire una memoria non semplificata ma sfaccettata, complessa e ricca così come è stata nella realtà.

È il 21 novembre 1910 quando Giacomo Costa e i figli, imprenditori genovesi che, con esemplare semplicità, amano definirsi commercianti, costituiscono la Ditta Costa – come tutti chiamano l’impresa di famiglia – che, per i decenni successivi, sarà guidata da un binomio imprescindibile di valori, mai persi anche nelle vicende avverse: responsabilità imprenditoriale e fede cattolica. Su questo solco l’autrice ricostruisce le complesse vicende che hanno portato alla felice intuizione, in netto anticipo sui tempi, della crociera a portata di tutti, fino alla cessione, nel 1996, al marchio Carnival, segno della globalizzazione dei mercati.

In qualsiasi settore lavorativo – dall’olio al tessile, dall’immobiliare all’armamento fino alla solidarietà –  e nelle più diverse vicende, un unico filo conduttore, passato di generazione in generazione, ha sempre rappresentato la cifra distintiva della famiglia Costa: quello dei valori di base a cui ancorare la propria esistenza a cominciare dal senso di responsabilità che l’impresa nutre anche nei confronti della società.  Nonostante le due grandi crisi – la prima, iniziata negli anni Settanta del Novecento e la seconda negli anni Ottanta, in cui il Gruppo è costretto a rivedere le proprie strategie – lo stile dei Costa e il loro approccio alle situazioni non è mai mutato. Per uscirne i Costa non hanno dovuto rinnegare se stessi; al contrario hanno ricercato nella propria identità le risorse che li hanno portati ad andare avanti con ostinazione. L’etica dei Costa costituisce, pertanto, un valore che, in un momento di crisi come quello attuale, andrebbe riscoperto come quanto mai necessario ed attualo; in un Paese dal tessuto economico-produttivo come il nostro, la capacità innovativa di un’impresa di pensare al “benessere collettivo” può innescare un circolo virtuoso contribuendo a rilanciarne lo sviluppo.

Navi della Costa Crociere

Sono la dimensione quotidiana, le lettere, le testimonianze e i documenti che fanno emergere, con maggiore incisività, lo spirito di famiglia, un modo di vivere e, insieme, di lavorare. Come si evince dai testamenti morali che gli anziani della famiglia Costa hanno lasciato agli eredi – più volte citati nel volume – i rapporti interpersonali, la concordia e la sincerità sembrano ispirare un metodo di lavoro caratterizzato da una profonda umanità che ha condotto la famiglia Costa, nel duro riassetto societario degli anni Ottanta, a sacrificare i propri interessi a favore di quelli collettivi. A rappresentare la chiusura di un’epoca o, meglio, di un’esperienza, come molti la definiranno, sarà in primo luogo la chiusura della Sala Posta in piazza Dante, sede della società, in cui i vecchi Costa alla guida della società e i “giovani”, gli ultimi ad entrare, si incontravano per leggere la posta e i giornali, scambiarsi informazioni sul lavoro ma anche commenti sulla situazione economica generale e, perfino, sull’ultima partita del Genoa. Ancor più di un valore, la sala Posta ha rappresentato un metodo di lavoro che nel 1982, con il processo di trasformazione della Snc, dovrà necessariamente subire una trasformazione; d’ora in poi le decisioni saranno basate più sui consigli di amministrazione che sulle riunioni di famiglia.

Ciò che traspare dal volume – e che ne fa il punto di forza –  è che  la vicenda dei Costa non può avere una lettura puramente economica o finanziaria perché in ogni suo passaggio, in ogni decisione importante, il “sentimento” della propria identità è stato presente in questa famiglia, a volte con orgoglio, a volte drammaticamente come qualcosa da sconfiggere in favore della “ragione” per riuscire a prendere decisioni anche nei momenti più difficili. Nel volume, più volte, vengono citati economisti – quali Marco Vitale, consulente imprenditoriale nonché amico dei Costa –  che, in maniera inconsueta per il loro ruolo, parlano di “sentimento” personale nei confronti delle vicende di questa famiglia. Tuttavia, è proprio il binomio “ragione e sentimento” la chiave che meglio aiuta a capire la storia dei Costa, dalle origini fino all’uscita di scena come soggetto unico. Solo così si può comprendere la storia di quattro generazioni di Costa e, con loro, quella di una città Genova che, in quella famiglia, si è specchiata con le sue virtù e i suoi limiti.

Altro tema chiave è, senz’altro, il rapporto tra i Costa e la città di Genova; complesso, senza dubbio, ma di certo molto intenso. Pur in momenti cruciali, in cui forse la città ha mancato di slancio e generosità nei confronti della famiglia, Genova si è riconosciuta nell’operosità, nell’etica del lavoro, nell’understatment, nel rispetto degli anziani e persino in una certa forma di humor che porta a sorridere della propria parsimonia, ed ha visto, in tal modo, celebrare le proprie virtù in un successo imprenditoriale. Costa, quindi, non è solo vacanza o fatti drammatici ma, soprattutto, il lavoro di chi ha creduto che fare impresa fosse la ricetta per affermare capacità e valori morali.

I Costa. Storia di una famiglia e di un’impresa
Autrice: Erika Dellacasa
Casa Editrice: Marsilio, 2012 (collana Gli specchi)
Pagine: 315
Prezzo:  22,00 €

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