Search
Friday 26 April 2024
  • :
  • :

Titulus Lucinae: misteri e segreti degli antichi sotterranei | Fuori le Mura

Titulus Lucinae: misteri e segreti degli antichi sotterranei

30 aprile 2012

di Rachele Mannocchi

Un incredibile viaggio dall’età adrianea fino al XVII secolo. Questo il percorso che attende i visitatori dei sotterranei della Basilica di San Lorenzo in Lucina: ben cinque fasi edilizie raccontate attraverso i resti de archeologici di una delle aree più antiche della Capitale

interno della Basilica di San Lorenzo in Lucina

Oltre mille anni di storia si celano nei sotterranei dei palazzi, delle strade e delle chiese di Roma. Una città che nel corso dei secoli anziché cancellare il passato lo ha stratificato in maniera sorprendente, conservando nel sottosuolo pagine preziose da raccontare. Come l’antico titulus Lucinae, un centro della comunità cristiana, su cui fu costruita la Basilica di San Lorenzo in Lucina che costituisce, tra l’altro, uno degli oltre 80 luoghi storico-artistici visitabili gratuitamente nel weekend del 5-6 maggio 2012 in occasione di Open House, prima edizione romana della celebre manifestazione internazionale che svela i luoghi più affascinanti e segreti della città.

Ubicata nella zona occupata anticamente dal Campo Marzio settentrionale – un’area pianeggiante tra il Tevere e il Pincio nonché VII regione augustea dedicata all’addestramento dei militari in età romana – la chiesa si affaccia sull’ampia piazza-salotto dallo stesso nome. Qui l’imperatore Augusto vi aveva fatto erigere il proprio Mausoleo ed anche l’Ara Pacis, come manifestazione simbolica della sua potenza e a celebrazione di un periodo di grande prosperità. Accanto alla sagrestia un corridoio detto “Laurentina” guida ai sotterranei, svelando ai visitatori le complesse fasi edificatorie e le vicende storiche di questa basilica di antichissima origine.

resti pavimento a mosaico risalente al II secolo d.C.

In corrispondenza della navata centrale, gli ambienti presentano un pavimento a mosaico bianco e nero decorato con disegni geometrici, tipici del II secolo d.C. Il muro perimetrale dell’abside, di epoca precedente, poggia su un rettilineo affrescato con motivi vegetali. Dagli scavi è stato appurato che proprio sotto la basilica si trovava un’insula romana risalente al III secolo, destinata ad abitazioni e attività commerciali. Una di queste residenze apparteneva alla matrona Lucina, che aveva ospitato le prime comunità cristiane durante le loro adunanze trasformandola in un titulus. I locali vennero aperti al pubblico culto da papa Sisto III nel 432 che vi edificò una basilica dedicata a San Lorenzo. Sotto la cosiddetta sala dei Canonici, una cappella laterale sul lato ovest, è stato ritrovato un battistero databile al V secolo d. C. situato allo stesso livello della prima basilica. Di esso rimangono unicamente i resti di due vasche; quella battesimale vera e propria interamente circolare, il cui bordo è stato demolito per la costruzione della cappella rinascimentale, ed un’altra più piccola, bassa e di forma rettangolare. Quest’ultima poteva essere impiegata per il battesimo dei bambini, per la raccolta o per la benedizione dell’acqua.Oltre ai resti della domus e del battistero è visibile un frammento dell’ horologium Augusti, una gigantesca meridiana pavimentale lastricata in travertino risalente al 10 a.C., la cui asta era costituita dall’obelisco attualmente sito in Piazza Montecitorio. La parte della pavimentazione rinvenuta conserva ancora alcune delle parole scritte con lettere di bronzo che forniscono indicazioni astronomiche e metereologiche.

uno dei numerosi corridoi sotterranei della Basilica

Il luogo di culto originario fu trasformato con la sovrapposizione della costruzione voluta da papa Pasquale II nel XII secolo, e nel Seicento si ebbe la radicale ristrutturazione delle tre navate ad una unica con soffitto a cassettoni e diverse cappelle gentilizie. L’area archeologica della basilica di San Lorenzo in Lucina rappresenta una chiara dimostrazione di come il passato continua a raccontarsi attraverso le testimonianze che tornano alla luce evidenziando, inoltre, la forte continuità di vita nella zona attraverso i secoli.

 

Share