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Primavera Latino-americana: Habanastation | Fuori le Mura

Primavera Latino-americana: Habanastation

9 aprile 2012

di Simone Arseni

Alla Casa del Cinema è stato presentato il primo lungometraggio del giovane regista cubano Ian Padròn

Nell’ambito dell’iniziativa Primavera latino-americana, il 30 marzo scorso  è stato proiettato presso la Casa del Cinema di Villa Borghese, a Roma, Habanastation, il primo lungometraggio del giovane regista cubano Ian Padròn.

Mario e Carlos sono due bambini, compagni di classe dal temperamento e dalla provenienza sociale profondamente diversa: Mario proviene da una famiglia benestante e affettuosa. Il padre è un noto musicista jazz sempre in giro per il mondo, generoso e assente, mentre la madre, affettuosa ma apprensiva, tiene il figlio in una campana di vetro nella quale cresce ben educato ma solitario. Carlos, invece, abita alla Tinta, un quartiere povero dell’Havana. È orfano di madre e vive con la nonna paterna perché il padre è in carcere per aver commesso un omicidio alcuni anni prima. Durante la sfilata del primo maggio, Mario perde di vista la maestra e i compagni di classe e si perde tra la folla dei manifestanti. Dopo esser salito su un autobus sbagliato, scende in preda alla paura e si ritrova a vagare per le strette vie della Tinta, timoroso e disorientato. Proprio lì incontra Carlos e gli chiede aiuto. Nel corso della giornata i due bambini stringono una amicizia e semplice e tenera, a partire proprio dalle differenze sociali che sino a quel momento li avevano allontanati.

Il film affronta molti temi: l’amicizia, le differenze sociali e il modo in cui queste si riflettono sul sistema  educativo, la relazione tra povertà e benessere, così decisiva per gli adulti e quanto superabile per i bambini. In particolare, viene sviluppato il tema della vitalità repressa di Mario, il bambino della famiglia benestante, che si affeziona in fretta agli amici di Carlos e riscuote la loro simpatia. Circondato dall’affetto apprensivo della madre e da quello un po’ assente del padre, isolato senza saperlo, Mario scopre nella Tinta una vitalità nuova e un gran desiderio di fare esperienza. In questo percorso è guidato dallo scaltro Carlos e dalla sua banda di amici scalmanati e svegli.

Il cast è formato dagli attori della Colmenita, una compagnia teatrale cubana che lavora con i bambini. La qualità delle interpretazioni lascia davvero stupiti. Non solo i piccoli protagonisti hanno una naturalezza sorprendente nel raccontarsi e nel mostrarsi davanti alle telecamere, ma riescono davvero ad emozionare con la loro espressività sincera. Un buon lavoro al quale non manca una ironia sottile che, riposta nei gesti e nelle parole di attori così piccoli, acquista una dolcezza durevole e densa.

La trama è avvincente e ben strutturata e si avvale del fascino delle atmosfere affascinanti dell’Havana,  delle strade sterrate della Tinta, dei personaggi strampalati e onesti di un quartiere povero. Il film è stato premiato a luglio dall’Istituto Cubano de Arte e Industria Cinematgraficos (ICAIC)  ed è già possibile visionarlo per intero e in lingua originale (anche se non sottotitolato). Insomma, non resta che augurare una buona visione.

Immagine anteprima YouTube

Habanastation
Regia: Ian Padròn
Cast: Claudia Alvariño, Andy Fornaris, Ernesto Escalona, Luis Alberto Garcia, Blanca Rosaro Blanco, Miriam Socarra, Omar Franco, Raul Pomares
Produzione: Cuba, 2011
Durata: 95′

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