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Doppio Assoluto: quando la voce è intorno al suono | Fuori le Mura

Doppio Assoluto: quando la voce è intorno al suono

26 marzo 2012

di Sandra Capitano

L’irraggiungibile Antonio Rezza improvvisa con il jazzista Antonello Salis, in un appuntamento unico al Teatro Vascello

Considerato da molti un genio assoluto, Antonio Rezza ha fatto sold out al Teatro Vascello di Roma lunedì scorso, esibendosi insieme al potente fisarmonicista Antonello Salis in Doppio Assoluto – La voce intorno al suono, una mini rassegna dedicata alla doppia improvvisazione. Percorsi musicali imprevisti si sono alternati, per più di due ore, alle parole e ai testi del funambolico fenomeno teatrale Rezza di fronte a una folla incantata e divertita.

Come per i suoi spettacoli passati, Rezza non ha portato in scena una trama e una storia certa a cui aggrapparsi, ma tanti pezzi tratti dal suo repertorio, brevi sketch in cui l’artista presta voce e corpo a uno sfaccettato ventaglio di esemplari di umanità, senza mai recitare in senso stretto, ma piuttosto mettendosi a nudo (letteralmente anche) e offrendo completamente se stesso allo spettatore.

A dominare il palco del Vascello lunedì, uno scivolo bianco posto al centro, in cui Rezza ha camminato, corso, rotolato.  Tutte intorno a lui, astratte corde colorate, mentre ai lati del soffitto, ganci ai quali Flavia Mastrella – moglie e da sempre collaboratrice di Rezza per le scenografie, – ha appeso teli bucati, veli da sposa, reti da pesca e drappi: tutti ‘oggetti di scena’ che l’artista utilizza da sempre nelle sue perfomances.  L’habitat in cui Rezza si muove è infatti determinante e influenza da sempre la sua drammaturgia. Contrariamente al teatro classico con il suo tradizionale rapporto attore-scenografia, l’ambiente qui è il segno di un linguaggio scenico personalissimo che si determina definitivamente quando la parola del performer e il suo corpo s’inseriscono nel contesto. Sì, il corpo. Un corpo a cui l’artista chiede una deformazione fino al parossismo, che non è estetico o fine a se stesso come per i circensi, ma è amplificato dal suo assurdo verbale. Così nascono i tipi umani da lui interpretati: il Nanetto che appare e scompare (lui nella posizione del ragno), Gidio l’uomo affranto dalla solitudine ma incapace di stare con gli altri, il palestrato, lo sposo-sposa, lo zoppo principe di Sassonia che rincorre il cerbiatto e poi la donna incinta e il prete. Tutti i personaggi sono estremi, assurdi e irresistibili nella loro naturale comicità.

Per chi conosce Rezza o lo ha già visto nel lungometraggio Escoriandoli (1996, recitava insieme a Valeria Golino, Isabella Ferrari, Valentina Cervi), il realismo surreale da lui esibito al Teatro Vascello non è forse nulla di nuovo. C’è da riconoscere che l’impatto è comunque molto forte, soprattutto per quella rabbiosa satira in cui l’artista si scaglia, giustamente e senza pietà, contro la politica che ci fa credere sull’unicità del voto, il finanziamento pubblico all’Opera, il teatro di narrazione e le ipocrisie della chiesa cattolica (il prete).

Parsimoniose e prive di conformismi sono state anche le sottolineature musicali del jazzista sardo Salis: piano, sintetizzatore e fisarmonica si sono inserite nelle performances senza mai sbavature aggressive. Insieme, Rezza e Salis sono stati accomunati da una forza magica, una potenza in grado di suscitare emozioni contrastanti e non lasciare niente come prima: tutto sarà differente da ora in poi, sembrano urlare i due artisti. Bellissima anche la provocazione finale, in cui Rezza, preparandosi a un bis improvvisato, ha invitato a luci spente il pubblico a tornare seduto perché tanto “a casa la speranza non vi attende”. Se ve lo siete perso, non saltate  il prossimo appuntamento di Doppio Assoluto al Vascello:  Nicola Piovani improvviserà insieme a Carlo Cecchi nell’unica data del 16 aprile.

Immagine anteprima YouTube

Doppio Assoluto – La voce intorno al suono
Antonio Rezza vs Antonello Salis
Scenografie: Flavia Mastrella
LSD PRODUZIONI
Teatro Vascello
Via Carini, 78 – Roma
Info: www.teatrovascello.it

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