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Addio a Tonino Guerra, addio alla poesia che si fece cinema | Fuori le Mura

Addio a Tonino Guerra, addio alla poesia che si fece cinema

26 marzo 2012

di Maria Cristina Costanza

Mercoledì 21 marzo la cultura italiana ha perso per sempre un pezzo della sua storia

A meno di una settimana dal compimento di 92 anni, Tonino Guerra, poeta e sceneggiatore, ha lasciato il mondo. Lo ha fatto, mercoledì 21 marzo, nella città di Santarcangelo, in provincia di Rimini, che gli diede i natali il 16 marzo del 1920, consegnando all’Italia una perdita di inestimabile valore culturale.

La poesia e la sceneggiatura, la parola ricercata e poi scritta fanno di Antonino Guerra il professionista che abbiamo apprezzato negli anni. Tuttavia, sono state le modeste origini e, ancor più, la detenzione in Germania ad aver fatto di Guerra l’uomo grandissimo che abbiamo perso. La poetica di Guerra, infatti, è tutta influenzata da quella esperienza, un appuntamento con il destino un giorno del 43. Quando già aveva insegnato alla madre a scrivere, su richiesta del padre, torna alla vecchia casa di Via verdi, sempre nel paese di nascita, per dare da mangiare a un gatto rimasto lì. Quel giorno, gli vengono scovati dei volantini di propaganda partigiana in tasca, viene catturato dai tedeschi e deportato nel campo di concentramento di Troisdorf nella Renania settentrionale, in Germania.

Durante la terribile esperienza detentiva, durata fino alla Liberazione, intrattiene i tanti italiani, e romagnoli, prigionieri con poesie, scritte e decantate nell’originario dialetto. Una vena, quella poetica, al centro anche della sua tesi di laurea in pedagogia, conseguita nel 44 all’Università di Urbino, e di una prima pubblicazione, I scarabocc, precedente al romanzo La storia di Fortunato, che fu pubblicato nei Gettoni einaudiani da Elio Vittorini. Il volume è solo il primo di circa 40 scritti pubblicati fino al 2012, quando, pur non sapendolo, consegnava al mondo il suo ultimo dono letterario con Polvere di sole. 101 storie per accendere l’umanità.

Federico Fellini e Tonino Guerra

Dei primi anni 50, a circa trent’anni, l’incontro “fatale” di Tonino Guerra con il mondo del cinema, allora popolato da quei nomi che fecero del grande schermo un miracolo tutto italiano. Solo pochissimi artisti e scrittori, in Italia, possono vantare una cotanta illustre lista di collaborazioni, con oltre 100 sceneggiature all’attivo. Per Fellini lavora ad Amarcord (1973), E la nave va (1983) e Ginger e Fred (1986). Per Antonioni, con il quale si istaura la più fruttuosa alchimia artistica, scrive numerosi film. Fra i più noti, Blow-up (1968) e Zabriskie Point (1970). Scrive anche per Monicelli con Casanova ’70 (1965), Caro Michele (1976) e Il male oscuro (1989), per De Sica con Matrimonio all’italiana (1964) e I girasoli (1970), per i fratelli Taviani in Kaos (1984). Collabora, inoltre, con Andrej TarkovskijTheodoros Angelopuolos ed Elio Petri.

Completano il quadro di conoscenza della straordinaria esistenza di Guerra l’esperienza della pittura, che lo ha visto protagonista di mostre permanenti intitolate I luoghi dell’anima, e i numerosi premi fra cui tre David di Donatello:  per Tre fratelli di Francesco Rosi nel 1981, per E la nave va di Federico Fellini nel 1984 e per Kaos dei fratelli Taviani nel 1985. Statuette a cui se ne è aggiunta un terza alla carriera, riconosciutagli nel 2001.

Le celebrazioni per la dipartita del poeta Guerra hanno interessato, in primis, la cittadina natale, ma hanno risuonato nel Paese e fuori da questo, come in Russia, paese a cui Guerra era particolarmente legato per sentire politico e anche

Vittorio Gassman e Tonino Guerra

grazie alla moglie Lora. Il leader del Cremlino Dmitri Medvedev ha espresso, infatti, le sue condoglianze al presidente Napolitano. Come apparso sul sito della presidenza, Medved scrive: “è una grande perdita per l’intero mondo della cultura. La vita e il lavoro di Tonino Guerra era strettamente legato al nostro Paese. Il suo contributo al rafforzamento delle relazioni culturali bilaterali è stato valutato altamente. Il suo ricordo come brillante figura artistica e autentico amico della Russia resterà per sempre nel cuore di milioni dei nostri cittadini”.

Queste le parti, i pezzi di vita che si sono amalgamati nell’esistenza di Tonino Guerra. Questi nostri sono giorni di cordoglio, di contributi passati in tv per dare l’ultimo saluto a un grande poeta, sceneggiatore e italiano. Un uomo che ha fatto della cultura l’elemento interno e propulsore della sua esistenza e che nella cultura ha vissuto tutta la vita. Un’energia propagata al mondo, un testamento alle future generazioni che, si spera, resterà significativo per sempre.

 

 

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