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Design ecocompatibile: con il cartone si può | Fuori le Mura

Design ecocompatibile: con il cartone si può

19 marzo 2012

di Chiara Poladas

Tavoli, sedie, armadi tutti rigorosamente fatti di cartone. Un inedito sodalizio tra estetica ed ecologia

Lo showroom P-One/Naj-Oleari

Da triste materiale da imballaggio usa e getta ad elegante e funzionale componente d’arredo. E’ questa l’ultima frontiera dell’uso del cartone? Sono tanti gli esperimenti nati dalla volontà di riciclare i materiali che fanno parte del nostro quotidiano e che sono il più delle volte destinati alla pattumiera.

Il cartone primeggia fra tutti perché estremamente economico, resistente e leggero. Notoriamente utilizzato per trasportare, gli oggetti nati dal suo recupero sono facilmente assemblabili, polimorfici e solidi. La tendenza dell’eco-design di connettere estetica, utilità e sostenibilità viaggia proprio in questa direzione.

La Naj-Oleari ha decorato con i suoi vivaci motivi tavoli, sedie, librerie costruite con il cartone dall’azienda veneta P-One. Il 17 febbraio quest’ultima,  nata dal sodalizio fra Pro-gest , produttore di carta e Publiremor, società impegnata nella comunicazione, ha inaugurato il suo primo showroom a Lanzago di Silea (Treviso). L’intuizione è quella di ripensare in modo nuovo e creativo alle materie prime impiegate.

Il tavolo in cartone di Roberto Giacomucci

Riciclare per l’appunto, senza perdere di vista l’aspetto estetico e quello funzionale. Infatti gli arredi sono tutti testati per sopportare le stesse tensioni e pressioni standard di un qualsiasi mobile in legno o altro materiale. In più, con il tocco allegro e accattivante dei disegnatori della Naj-Oleari il cartone diventa riciclato e riciclabile, garantendo la totale ecosostenibilità dell’intero ciclo produttivo. La P-One ha realizzato un sito e-commerce per aprire al grande pubblico la possibilità di visionare e acquistare gli eco-pezzi di arredo, tutti creati con il cartone: la sedia Giulia, il cassetto Qubo, l’armadio Quattro Stagioni.

Ma quello della P-One/Naj-Oleari non è certo un caso isolato. Roberto Giacomucci sostiene la medesima impresa. Il designer anconetano ha sempre creduto fermamente nelle enormi potenzialità del cartone e lo ha fatto allacciando l’innovazione tecnologica alla ricerca meccanica. Caparbiamente è riuscito a far accomodare le persone su sedute di cartone e a creare tavoli minimali e stilizzati sempre realizzati con il beneamato materiale da riciclo.

Gipsy, di Cristian Visentin

Le creazioni sono tutte concepite seguendo il principio della modularità, vale a dire la possibilità che gli arredi siano scomponibili e assemblabili secondo il gusto e le esigenze individuali, ponendo l’accento sulla semplicità dell’uso e sul ridotto ingombro di spazio.

Se ci si sposta in Lombardia si può trovare l’eclettismo di Cristian Visentin, che sa bene quanto design significhi talvolta saper combinare ciò che già esiste, per dare vita a nuove forme, sia nell’aspetto che nell’uso che se ne fa. E proprio sulla natura multifunzionale del cartone che l’artista crea oggetti altrettanto polivalenti. Un esempio fra tutti è Gipsy, contemporaneamente una sedia, un tavolino e una scaletta, più un vano da adoperare come porta libri o riviste. A differenza delle stampe Naj-Oleari, in questo caso è lo stesso cartone ha generare le decorazioni dell’oggetto, grazie alla sua stratificazione a doppia onda.

La vita delle scatole di cartone può essere rinverdita anche attraverso veri e propri eco-gadgets. Lo dimostra l’estro del progettista britannico Giles Miller, che ha trasferito i principi dell’ecologia anche nel mondo dell’oggettistica, arrivando a realizzare con il cartone l’impensabile: custodie per laptop, altoparlanti, scanner per documenti, dock per Iphone e chi più ne ha più ne metta.

Ecocompatibile, multifunzionale, resistente e riciclabile all’infinito. Chi lo avrebbe detto che chi trova un cartone trova un tesoro?

 

 

 

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