Search
Saturday 27 April 2024
  • :
  • :

Il club dei cinque | Fuori le Mura

Il club dei cinque

27 febbraio 2012

di Elisa Carifi

In scena al teatro Manhattan i mitici anni ’80 attraverso gli occhi di cinque adolescenti

I mitici anni ’80, quelli delle spalline enormi, dei capelli cotonati, delle scarpe Nike Air Jordan e dei dischi di Madonna. Gli anni che risentivano ancora degli ultimi echi di un conflitto sociale che sfociava nelle nascita delle subculture di ribellione giovanile, dove la musica, con le sue sperimentazioni innovative, era capace di raccogliere i sogni e le speranze ma anche l’essenza di una generazione che doveva fare i conti con una nuova modernità ancora vincolata dal perbenismo e dal clima oppressivo degli anni di piombo. Gli anni ’80, ancora dietro l’angolo dei nostri ricordi ma che già si fanno rimpiangere nella fotografia un po’ ingiallita di una generazione che ancora fa fatica a rinunciare ai propri sogni.

Aula Magna del liceo ginnasio Quinto Ennio di Roma nel 24 marzo 1985. Questa è l’ambientazione scelta per Il club dei cinque, pièce diretta dal talentuoso e giovane regista Gabriele Cometa ed in scena al Teatro Manhattan dal 22 al 26 febbraio.                                                                                                                                     Uno spettacolo ricco di divertimento, di verve e di un’ironia dolce-amara che rispecchia luci e ombre di un’età difficile e al contempo magica come quella dell’adolescenza inserita in un’epoca rocambolesca, quella degli anni ’80 appunto. Il club dei cinque è un adattamento teatrale del film cult generazionale Breakfast Club di John Hughes, amato da critici e pubblico e che per molti riuscì a descrivere con delicatezza e stile la vita di cinque giovani studenti che sperimentano la loro esistenza facendo i conti con le loro paure, insicurezze e capacità confrontandosi tra loro e con se stessi, immersi completamente in un contesto storico che volente o nolente determina alcuni aspetti salienti della loro caratterizzazione.                                                                                                                                                             Cometa – già fattosi apprezzare dal pubblico con Oscuri Abbracci e precedentemente con Tre Giri di Giostra – fa emozionare gli spettatori mettendo in scena il caotico e variopinto mondo degli adolescenti, affrontando tematiche profonde ma con la leggerezza dovuta a una commedia. Il club dei cinque narra le vicende, come suggerisce il titolo, di cinque adolescenti, studenti dello stesso liceo, costretti – per diverse ragioni – a passare un’intera domenica in punizione. Chiusi nell’Aula Magna della scuola, devono svolgere un tema nel quale devono scrivere chi pensano di essere. Complici la noia, la curiosità e i loro stati d’animo un po’ turbolenti per via di un’adolescenza che li mette spesso sotto pressione, riusciranno a raccontarsi e a condividere i propri problemi, trovandosi infine molto più simili e vicini di quanto potessero immaginare.                                                                                                          

Cinque “tipologie” diverse, personaggi che rappresentano metaforicamente un cervello, un atleta, una disadattata, una principessa e un criminale, ma che si scoprono tutti legati dalle medesime emozioni e con percorsi di vita che se pur diversi per ognuno, trovano in comune  famiglie esigenti, distratte e talvolta anche negative che riescono a mettere in confusione i loro figli, già costretti a fare i conti con le paure, le angosce e i desideri timidi ma prorompenti dell’adolescenza. Questo spettacolo racchiude in se molte riflessioni, rintracciabili non solo nella retrospettiva generazionale, ma che ripercorrono i passi emotivi di una sensibilità verso l’universo intimo della giovinezza, i bisogni d’ascolto e condivisione che possono esprimersi dapprima con scaramucce o sfide ma che riescono alla fine a risolversi in un poetico senso dell’amicizia e della comprensione. Il club dei cinque riesce a rivolgersi a diverse tipologie di pubblico, dagli adulti, che possono magari ripercorrere con i ricordi i loro stati d’animo, le loro avventure e amori di quando avevano gli anni dei protagonisti, a un pubblico giovane che invece può divertirsi, sorridere o farsi coinvolgere dalle vicende dei personaggi, forse scoprendoli decisamente più vicini di quanto si possa immaginare.
Eccellente e attenta la scelta musicale che riprende le più popolari hit italiane dell’85, dalle sonorità a tinte punk di Tanz Bambolina di Albero Camerini alla spensierata Bravi Ragazzi di Miguel Bosè. Una colonna sonora colorata e vivace che si sposa perfettamente con i ritmi dello spettacolo e che riesce ad avvicinare scenicamente gli universi così lontani dei personaggi e nello stesso tempo a coinvolgere lo spettatore nei ricordi quanto nel divertimento. La recitazione del giovane cast risulta essere fresca e spontanea, sorretta da un buon talento da parte di tutti che fa emergere la ricerca registica di spingere gli attori a rispolverare le loro esperienze liceali e adolescenziali.

Crescere, diventare adulti, trovare un posto nel mondo facendosi accettare per quelli che si è non è mai una strada facile e per ognuno di noi ci possono essere o ci sono stati ostacoli che sembravano insormontabili. Ma nella vita c’è sempre anche un momento dove ci si ritrova per caso a condividere i propri passi con degli sconosciuti, persone strane o lontane dal nostro mondo che alla fine però scopriamo simili a noi, con le stesse tensioni o gli stessi sogni, e spesso sono proprio quelle persone a diventare i nostri migliori amici e a farci sentire meno soli in una società che troverà sempre più comodo appiccicarti addosso un ruoloIl club dei cinque fa pensare a tutto questo, senza voler dare lezioni di vita e punti di vista dogmatici, ma con la sincera ingenuità di voler divertire sopra ogni cosa raccontando una bella storia. Alla fine i cinque protagonisti scopriranno di stare bene nel loro ruolo di cervello, principessa, criminale, atleta e disadattata, resta al pubblico capire se si sta bene nel proprio ruolo!

Il club dei cinque
Diretto da: Gabriele Cometa
Cast: Pierpaolo Laconi, Elisa Rivelli, Simone Tromboni, Federica Siri, Andrea Riso
In scena dal: 22 al 26 febbraio 2012
Teatro Manhattan
Via del Boschetto, 58
Biglietto: Unico 11.00 euro. Tessera 2.00 euro

Share