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“Così in terra” di Davide Enia | Fuori le Mura

“Così in terra” di Davide Enia

6 febbraio 2012

di Margherita Fratantonio

Una narrazione mozzafiato tra fragilità e spavalderia

Ironico, violento, tenero, questo romanzo di formazione, in cui il protagonista Davide (Davidù per i familiari) ci racconta i suoi anni, dai nove ai diciotto, e i sedici soprattutto, fatti di allenamenti e incontri di pugilato, coerenza di un amore bambino prima e adolescente poi; rimpianto per un padre sconosciuto da ricordare nell’emulazione.
Scoperta della sessualità e del proprio posto nel mondo, in una Palermo martoriata dalle bombe del ’92 che richiamano quelle lontane, le stesse dello spettacolo “Maggio ‘43” dello stesso Davide Enia. Il ritmo e il montaggio sono serrati per tutta la narrazione, serratissimi alla fine, quando la storia alterna solo vicende personali (e presenti), non più il passato di Davidù e degli altri. Oggi c’è lui, Davide, che deve vincere le scommesse con la vita, mentre ieri erano le persone della famiglia (lo zio, i genitori, i nonni) a fronteggiarne cadute e risollevamenti.

Quando la posta in gioco si fa così alta, le frasi s’inseguono veloci. D’altra parte, l’autore dice che la recitazione per lui è nata dalla scrittura, perché “la parola scritta si fa suono e ritmo”. Le sequenze prevalentemente dialogate di Così in terra, infatti, fanno quasi sentire la voce di Davide Enia – questo moderno cantore del Sud – e si leggono in fretta, con qualche rallentamento solo per le parole in siciliano. E’ un dialetto che accarezza, ma soprattutto impreca, che contamina la lingua alta (quella della nonna maestra) con un linguaggio volgarissimo, di un maschilismo che ripugna. L’atto sessuale è ficcare, l’omosessuale è garruso, la buttana e la minchia sono le parole più frequenti. Valerio Magrelli sostiene che “rispetto ad un simile abbassamento gergale, ancor più problematici appaiono gli inserti alti, che stridono con il resto del materiale verbale” e che alla fine della lettura si rimane divisi tra “l’indiscutibile maturità dell’impianto narrativo e le riserve circa alcune scelte stilistiche”.
In realtà, ci sono due mondi nella vita di Davide: quello della boxe e del doversi difendere a Palermo (appreso dallo zio), e quello della cultura (della nonna): l’uno dà senso all’altro. Non compare la scuola, per esempio, ma si capisce che i buoni voti al liceo gli danno serenità e soddisfano appieno il lato riflessivo del suo carattere, ereditato ai nonni. Forse per Davide, cresciuto senza padre, la parte femminile del Sé è priva di problemi, ma quella dell’appartenenza di genere è ancora irrisolta. E ha bisogno, quindi, di parole dure, che colpiscano come pugni.

Pugni allo stomaco sono anche le scene di prigionia del nonno Rosario (detto il Muto per il suo rifiuto della parola). E non ci risparmia nulla l’autore, degli umori del corpo e dell’anima. Il sangue dei combattimenti sul ring, il vomito delle giostre dei ragazzini, l’urina bevuta dai prigionieri di guerra assetati, le lacrime della mortificazione amorosa e sportiva. E i dolori dell’anima! Come dice lo zio Umbertino: “Le ferite della carne, ago e filo e non sanguinano più. I tagli dell’anima, invece, sono fontane di sangue”.

Lo zio Umbertino! Che nelle prime pagine sembra solo un bullo di quartiere palermitano frustrato, dalla parola e dalla conquista facile, indurito dalla boxe, e poi lo riscopriamo gigante buono, filosofo a suo modo; come Gerruso, tra i bambini il più “sfigato”, quello che le prende pur di stare nel gruppo, e rivela poi, nel suo essere naive fino in fondo, una logica sincera, spiazzante, ma non per questo meno vera. Anche lui, usa la metafora del linguaggio che conosce: “I pugni invisibili colpiscono diritto al cuore e fanno male uguale”.

E così, tra personaggi troppo silenziosi o troppo loquaci, tra perfidie e solidarietà che commuove, tra passati lontani e vicini, si snoda una vicenda di tre generazioni che incanta dalla prima pagina all’ultima e merita i successi annunciati. Il romanzo infatti è già stato già acquistato in ben quattordici paesi stranieri.

Così in terra
Autore: Davide Enia
Casa Editrice: Dalai, 2012
Pagine: 302
Prezzo: € 17,5

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