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Mc Curry: nomade per scelta, pioniere per necessità | Fuori le Mura

Mc Curry: nomade per scelta, pioniere per necessità

23 gennaio 2012

di Francesco Sportelli

Viaggio tra le opere del fotografo americano. Finestre su mondi lontani, in mostra, fino al 29 aprile, al MACRO di Testaccio

Camminare tra le oltre 200 opere del fotografo americano Steve Mc Curry, negli spazi espositivi della Pelanda al MACRO di Testaccio, significa addentrarsi in un villaggio nomade. Storie e culture diverse abitano gli stessi ambienti, rese affini dall’assonanza di forme e colori. Si ripercorrono i sentieri che hanno portato, in tutto il mondo, uno dei protagonisti della fotografia del nostro secolo.

Premiato diverse volte con il World Press Photo Awards e insignito di tutti i massimi riconoscimenti nel campo della fotografia e del fotogiornalismo, Steve Mc Curry ha fatto del viaggiare, in particolare nel Sud-Est asiatico, la sua dimensione di vita. Nel 1979 arriva in Pakistan dall’India, dove si trova da oltre un anno in qualità di collaboratore free lance per diverse riviste americane. Travestito con gli abiti del luogo e senza documenti riesce a superare il confine per immortalare la guerra che si stava combattendo in Afghanistan. A neanche trenta anni, Mc Curry sarà uno dei primi a fotografare il paese prima dell’invasione sovietica. Torna con diverse pellicole cucite nei vestiti e le sue foto verrano pubblicate sui giornali di tutto il mondo.

Proprio in un campo profughi in Afghanistan, nel 1984, Mc Curry scattò quella che è diventata la fotografia emblema della sofferenza del popolo afgano e il suo scatto più celebrato: il ritratto di Sharbat Gula, la ragazza afgana dagli occhi verdi. Una foto “impossibile da rifare. Semplice ma potente” come ha raccontato l’autore. “Lei era se stessa, aveva esattamente quello sguardo, non rideva, non piangeva, non si arrabbiava, era assolutamente se stessa”. Nel 2001 Mc Curry è tornato nel Paese per raccontare la caduta del regime talebano e, aiutato da un’équipe del National Geographic, per ritrovare Sharbat.

Entrambi i ritratti fanno parte della mostra, in cui ogni immagine rivela la particolare ricerca espressiva del fotografo di Philadelphia. Colore, luce e composizione si intrecciano con storie autentiche, in cui non c’è spazio per compiacimento o compassione. Etica ed estetica trovano l’equilibrio perfetto, soprattutto nei tanti bellissimi ritratti, e svelano un’umanità sconfinata, profonda,universale.

L’esposizione, curata dal designer Fabio Novembre, prende spunto dalla frase “nomade per scelta, pionere per necessità” di Benoit Mandelbrot, padre della geometria dei frattali a cui l’allestimento d’eccezione si ispira. Figure differenti eppure uguali che creano connessioni tra di loro superando le variabili spazio-temporali, così come occhi e volti di latitudini e tempi differenti che sembrano compenetrarsi, riconoscendosi ognuno nell’altro.

I reportage realizzati negli ultimi trenta anni in Africa, in India, Birmania, Thailandia, Yemen, Stai Uniti, Cuba e in tantissimi altri angoli del mondo, sono affiancati dai lavori più recenti realizzati tra il 2009 e il 2011. Tra di essi una selezione di “fotografie italiane”, realizzate tra Venezia, Roma e la Sicilia e in omaggio al Bel Paese nell’anno del 150° anniversario dell’Unità, e il progetto “The last roll”: 32 scatti realizzati con l’ultimo rullino prodotto dalla Kodak.

Ritrattista “d’assalto” dato per morto in due occasioni, sopravvisuto ad un incidente aereo in Slovenia, aggredito da una folla di manifestanti a Bombay e arrestato in Afghanistan, Steve Mc Curry non ha mai perso la spinta a varcare la frontiera, a cercare e raccontare luoghi, costumi, tragedie e storie lontane di cui lo stesso fotografo è protagonista. “La sua vita – racconta Fabio Novembre –  assomiglia a un lungo viaggio in cui la residenza newyorkese su 5th Avenue è più un deposito bagagli che un rifugio per ritemprarsi, perché, senza alcuna retorica: la sua casa è ovunque.”

Steve Mc Curry
Macro Testaccio La Pelanda
Piazza Orazio Giustiniani 4
Dal 3/12/2011 al 29/04/2012
Mar – Dom 15-23
Intero € 10,00 ridotto € 8
www.macro.roma.museum

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