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The Help | Fuori le Mura

The Help

16 gennaio 2012

di Erminio Fischetti

L’atavico e razzista sud degli Stati Uniti negli anni dei diritti civili attraverso l’ironia e il riscatto delle voci delle cameriere afro-americane

Campione d’incassi, apprezzato dalla critica e dal circuito dei premi, già pronto a fare incetta di nomination agli Oscar, arriva finalmente in Italia il tanto atteso The Help, secondo lungometraggio dell’attore Tate Taylor, tratto dall’omonimo romanzo bestseller omonimo di Kathryn Stockett (pubblicato da Mondadori), che scandaglia i diritti civili nell’arretrato Mississippi degli anni Sessanta dal punto di vista delle donne afro-americane. La storia prende piede con il ritorno a Jackson della neolaureata Skeeter Phelan, giovane di buona famiglia con il desiderio di diventare scrittrice e giornalista. Ma lì vi trova tutte le sue coetanee sposate, con prole e un mondo fatto di razzismo e atavici silenzi. Al suo ritorno la domestica che l’ha cresciuta e le ha voluto bene come una vera figlia non c’è più perché si è trasferita a Chicago dalla figlia, ma un mistero si nasconde dietro questo repentino avvenimento. Così, Skeeter, che pur inesperta nel campo cura una rubrica di economia domestica cerca l’aiuto di Aibileen, la fedele e dolce domestica dell’amica Elizabeth. Pian piano le due donne cominciano a conoscersi e a fare amicizia e ben presto nasce in Skeeter l’idea di raccontare la storie vere di tutte le donne come Aibileen… Siamo all’inizio degli anni Sessanta e in quel clima così teso per i diritti civili, il mondo stava per cambiare.

A sorpresa uno dei campioni d’incasso della scorsa estate negli USA (surclassando blockbuster commerciali costati centinaia di milioni di dollari), The Help trova il suo elemento peculiare nella sua straordinaria capacità di affrontare un tema già a lungo trattato come quello del razzismo e dei diritti civili in America con una prospettiva diversa, originale, ovvero quella del sorriso e dell’ironia. Il dramma pur presente ed evidente viene smorzato dal carattere straordinario di questi personaggi, costruiti con grande spessore umano e morale, che trovano le loro radici in capisaldi molto più cupi come Il colore viola di Steven Spielberg e La lunga strada verso casa di Richard Pearce. Ne viene fuori una commedia drammatica capace di fare ridere (spesso anche con trovate di grana grossa) e piangere senza troppi ricatti, senza mai perdere di vista l’essenzialità a tutto tondo del periodo storico in questione raccontando non solo delle vite lacerate e dolorose delle due protagoniste afro-americane, rappresentanti tutte le cameriere che lavoravano a quei tempi per le famiglia bianche da cui percepivano paghe inadeguate per pulire le loro case, crescere i loro figli, spesso trascurati e poco amati dai genitori, e assistere i loro anziani malati e disprezzati; dietro il tema sociale di ampio respiro si intravedono le ipocrisie di altre realtà come quelle di matrimoni infelici, dell’abuso di alcool, la relegazione del ruolo della donna alle condizioni di soprammobili, prive di un’identità che non fosse quella di moglie e madre, troppo giovani e poco adatte comunque alla rappresentazione che volevano dare di loro stesse, ma ancora l’ostracismo delle classi sociali, il falso perbenismo.

The Help racconta le donne e il sud degli Stati Uniti a tutto tondo, senza dimenticare nulla e con la capacità non indifferente di riuscire a mantenere la matassa del racconto senza mai perdere mordente, nonostante la sua lunga durata di quasi due ore e mezza, che mai stanca o arenarsi in tempi morti. La pellicola si aggrappa letteralmente alla bellezza narrativa dell’opera di origine e il regista e sceneggiatore Tate Taylor dirige il traffico attoriale con grande disinvoltura e competenza, come solo un attore come lui può fare, ma senza troppi guizzi estetici lasciandosi totalmente fagocitare dalla storia e dai personaggi, tessuti con calore umano e una sensibilità rara. L’unico difetto che si può imputare al regista è quello forse di non essere riuscito a caratterizzare e dare maggiori sfumature ai personaggi negativi, che restano a tratti troppo imprigionati nei loro cliché. Ma la parte del leone nel film la fanno le incredibili protagoniste di questo cast quasi totalmente al femminile. Il loro è un lavoro di straordinaria caratura che si proietta direttamente verso la notte degli Oscar, a cominciare dalle due protagoniste, le cameriere Abileen e Minnie, interpretate da una Viola Davis (già nomination agli Oscar come migliore attrice non protagonista per Il dubbio) e Octavia Spencer in stato di grazia, seguite da una Jessica Chastain, che dipinge il ritratto di una donna volgarotta e ostracizzata dalla comunità delle signore borghesi, e da una Bryce Dallas Howard, che conferisce alla sua “cattiva” tutta la carica di meschinità che merita. Ma non mancano neppure all’appello una Allison Janney, nel ruolo di una gretta madre provinciale che deve fare i conti con le idee di una figlia progressista, ma che in qualche modo è anche capace di riscattarsi, e una inossidabile Sissy Spacek, nelle vesti di una ilare nonna con i primi sintomi del morbo di Alzheimer, ma ancora capace di ironia: le poche scene nelle quali è presente difficilmente si dimenticano.

Oltre a tutto questo, Taylor sottolinea la legislatura di uno Stato che non consentiva neppure di poter parlare di diritti civili figurarsi metterli in pratica, un mondo dove l’amicizia fra una donna bianca e una afro-americana non era possibile, un mondo dove c’erano donne che crescevano i figli degli altri mentre i loro venivano lasciati soli a casa senza una guida e senza amore, una condizione piuttosto attuale se si riflette sulle nostre badanti lontane da casa, che assistono i nostri genitori, i nostri nonni e crescono i nostri figli e non possono farlo con i propri. Tutto questo dovrebbe portarci a riflettere grazie a quest’opera che risulta straordinariamente attuale e fresca.

Immagine anteprima YouTube

The Help
Regia: Tate Taylor
Interpreti: Emma Stone, Viola Davis, Bryce Dallas Howard, Octavia Spencer, Jessica Chastain, Ahna O’Reilly, Allison Janney, Sissy Spacek, Mary Steenburgen, Cicely Tyson, Anna Camp, Chris Lowell, Brian Kerwin, Mike Vogel
Produzione: USA, 2011
Durata: 146′
Distribuzione: The Walt Disney Company Italia, 20 gennaio 2011

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