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Sette opere di misericordia | Fuori le Mura

Sette opere di misericordia

16 gennaio 2012

di Tania Marrazzo

Opera prima dei fratelli De Serio che raccontano il salvifico incontro spirituale fra una giovane immigrata e un vecchio disabile nell’epoca della spersonalizzazione

Come un dipinto del ’600 di Caravaggio si intitola il primo lungometraggio dei fratelli gemelli Gianluca e Massimiliano De Serio, artisti e registi di vari documentari e cortometraggi. Sette opere di misericordia, in concorso all’ultimo Festival del cinema di Locarno, è già stato richiesto da numerosissime manifestazioni internazionali che lo hanno spesso fregiato di premi e riconoscimenti. Distribuito in appena quindici copie, destinate per ora soltanto agli schermi delle principali città italiane, arriva in sala un film che si potrebbe definire quasi controcorrente rispetto a ciò a cui ci ha abituato la cinematografia italiana contemporanea. Una pellicola d’autore, coraggiosamente sperimentale non tanto per quel che concerne il discorso stilistico e poetico in sé (che non è nulla di particolarmente originale), ma per come quest’ultimo si pone nei confronti dello spettatore comune spesso non avvezzo alla contemplazione passiva di un’opera che si lascia ammirare sovente come la tela di un dipinto, suggerendo cioè una storia definita solo a grandi linee lasciando poi a chi guarda il compito  di conferirgli un’umana profondità e continuità.

Sette opere di misericordia è il punto di arrivo di una ricerca intorno ad alcuni temi su cui abbiamo lavorato nei nostri cortometraggi, nei documentari e nella nostra attività artistica con installazioni, mostre e lavori d’arte. Al centro dei nostri film precedenti vi è la questione dell’identità e della sua crisi nell’epoca contemporanea. (…) Il titolo del film richiama le sette opere di misericordia corporale che un cristiano, secondo la Chiesa Cattolica, deve affrontare nella sua vita”. Sette opere annunciate da sette cartelli che, come affermano i fratelli De Serio, più che dividere la pellicola in capitoli scandiscono “il compenetrarsi e il legame tra le azioni dei protagonisti e il tema della misericordia”. L’incontro fra le anime dannate di Luminiţa (Olimpia Melinte), clandestina moldava che vive in una baraccopoli nella periferia torinese, e Antonio (Roberto Herlitzka), vecchio e povero invalido completamente solo, è il racconto di un violento percorso di redenzione morale non tanto religiosa ma umana, derivante da quell’innata pietas che spinge due individui al margine a prendersi cura ognuno del corpo dell’altro.

Paragonato erroneamente a quello dei fratelli Dardenne lo stile dei De Serio non va alla ricerca della componente realista del mondo, ma della sua natura metafisica mostrata attraverso i corpi simbolici dei personaggi. Il fine non è sociale né politico, quello che importa non è mostrare il degrado delle baraccopoli nelle quali sopravvivono centinaia di famiglie di immigrati, né la squallida solitudine di un vecchio, ma le conseguenze che tali condizioni possono avere su un corpo umano riflettente. Lo sguardo della macchina da presa è ossessivamente immobile, ridondante, non segue i suoi attori ma lascia che le cose avvengano passivamente davanti ad essa, mostra le azioni in tempo reale, anche le più banali, creando quella che è stata definita dai registi, in maniera un po’ pretenziosa, una “suspense spirituale” in cui è l’intimità della quotidianità a legare sempre più i due sconosciuti. Allo stesso modo i silenzi, i dialoghi ridotti all’osso, i rumori di fondo, i tanti “non detti” e “non visti” riescono a produrre una tensione emotiva che va oltre l’umano sfociando nello spiritualmente universale. Sette opere di misericordia è un film di non facile fruizione, un’opera prima da cui emerge fortemente tutto il background artistico dei suoi autori forse però troppo fiduciosi che un testo del genere possa essere letto e apprezzato dal grande pubblico.

 

Immagine anteprima YouTube

Sette opere di misericordia
Regia e sceneggiatura: Massimiliano De Serio, Gianluca De Serio
Cast: Roberto Herlitzka, Olimpia Melinte, Ignazio Oliva, Stefano Cassetti, Cosmin Corniciuc
Paese: Italia 2011
Durata: 103ʹ
Produzione: La Sarraz Pictures srl
Distribuzione: Cinecittà Luce
Data di uscita: 20 gennaio 2012
Sito italiano

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