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Breaking Dawn – Parte I | Fuori le Mura

Breaking Dawn – Parte I

21 novembre 2011

di Susanna D’Aliesio

Piccoli vampiri crescono e lo splatter invade la saga

E’ l’ inizio della fine anche per la saga di Twilight, l’epopea emozionale che è stata uno dei fenomeni di massa cinematografici maggiori degli ultimi anni. L’algido vampiro e l’efebica Bella si accingono finalmente a congiungersi in un apoteosi di piacere e di dolore che scatena il voyerismo dei fan. L’attesa più spasmodica è per le notti che seguiranno il matrimonio e gli incassi al botteghino lasciano trapelare quanto sia stato atteso il capitolo che glorifica e mostra ciò che era il momento della saga più sognato dai fan. I quasi 3 milioni di euro incassati in Italia da Breaking Dawn – Parte I nelle prime 48 ore incastonano il film non tra le perle cinematografiche ma tra quella schiera di pellicole viste solo per guardare un piano sequenza. Non so quanto un regista possa sentirsi lusingato da questo dato certo è che Bill Condon ha giocato troppo su questa consapevolezza  tralasciando ciò che succede dopo oltre il secondo piano.

Come a volte accade le cose tanto sospirate hanno la spiacevolezza di deludere. Il film è lento e non trasporta. Bill Condon si dilunga in alcuni punti arenando il ritmo narrativo e scorre troppo velocemente su passaggi emotivamente complessi che richiederebbero spiegazioni maggiori. Il libro è quasi indispensabile per decriptare una trama trattata in maniera banale e semplicistica. Si ha la netta sensazione che il libro sia troppo piccolo per essere diviso in due film perchè nella prima metà di Breaking Dawn – Parte I si allunga il brodo soffermandosi su dettagli irrilevanti fino ad arrivare al momento catartico. Dopo che Edward e Bella finalmente si concedono l’un l’altro e vivono il momento che tutti aspettavamo il resto ovviamente è poco importante, trascurato. La scelta di Jacob di lasciare il branco sembra buttata li, come l’imprintig con Renesme,  girato in maniera talmente banale da perdere ogni credibilità. Ed infine il parto di Bella in cui si piomba nello splatter  più inutile. Il film si conclude con la morte di Bella come umana e il risveglio da vampira.

Che la saga punti ad un target di teenager si sa ma in questo capitolo si restringe ulteriormente il campo ai soli fan che hanno letto i libri. Mi chiedo quanto la scelta di avere l’autrice Stephenie Mayer per la prima volta ogni giorno sul set abbia giovato. E’ facile che questo abbia condizionato il regista non rendendolo libero appieno di esprimersi ma legandolo a rispecchiare l’idea di qualcun altro. E’ anche vero che ci sono alcune differenze tra il libro e la trasposizione e nei passaggi in cui il regista ha la possibilità di imprimere maggiormente la sua firma si butta anima e corpo sull’horror e sullo splatter. La pellicola sembra meno credibile delle altre, per quanto è possibile parlare di credibilità in un mondo di morti ma sessualmente attivi e di licantropi senza camicia.

La nota positiva è che il film è a tratti talmente carente che spinge a leggere il libro semplicemente perchè guardando certe scene ci si domanda“E’ possibile che sia davvero scritto così?”. Il quarto capitolo della saga non sorprende e non incanta, il magnetismo che trasudava il Twilight di Catherine Hardwicke è ineguagliato. New Moon di Chris Weitz è ancora ben bilanciato, le scelte registiche garantiscono il coinvolgimento emotivo dello spettatore. Con Eclipse forse inizia un lieve declino per culminare nella prima parte di Breaking Dawn soporifera e insulsa, solo i fan potranno uscirne leggermente soddisfatti.

Immagine anteprima YouTube

 

Breaking dawn – Parte I
Regia: Bill Condon
Cast: Kristen Stewart, Robert Pattinson; Taylor Lautners; Billy Burke; Peter Facinelli; Elizabeth Reaser; Kellan Lutz, Nikki Reed; Jackson Rathbone; Ashley Green
Produzione: Summit Entertainment
Durata: 117′
Distribuzione: EaglePictures

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