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Giornata dell’indignazione europea: è partito il count down | Fuori le Mura





Giornata dell’indignazione europea: è partito il count down

26 settembre 2011

di Ylenia Sina

Cresce di giorno in giorno la mobilitazione verso il 15 ottobre giorno in cui, anche a Roma, migliaia di persone scenderanno in piazza

“Noi il debito non lo paghiamo”. Sono queste le parole d’ordine che stanno guidando le mobilitazioni verso il 15 ottobre prossimo, giornata dell’indignazione indetta a livello europeo, quando, a Roma come nelle altre città euromediterranee, decine di migliaia di persone manifesteranno contro il “governo delle banche e le politiche di austerity imposte dall’Unione Europea”. Molte le realtà, i percorsi di lotta e le piattaforme messe in campo in preparazione di quella giornata. Difficile riassumerle se non sotto la necessità di affermare la volontà di un cambio di rotta rispetto alle politiche attuali. E se, dopo un’estate col fiato sospeso sull’andamento della borsa, l’autunno “caldo” italiano è iniziato fin dai primi giorni di settembre con numerose proteste contro la manovra finanziaria, il calendario di iniziative che ci dividono dal 15 ottobre è altrettanto intenso.

Il primo appuntamento in ordine temporale è per sabato prossimo (1 ottobre) per un’assemblea pubblica a Roma al Teatro Ambra Jovinelli (via G. Pepe 43, ore 9,30). “Dobbiamo fermarli” è il titolo, e il monito, dell’appello da cui è scaturito questo incontro e che è stato firmato da centinaia di personalità appartenenti a realtà del sindacalismo, della politica, dell’associazionismo, dei movimenti e del mondo dell’informazione e della cultura. L’appello è un vero e proprio manifesto programmatico “per dire no al governo unico delle banche e della finanza, alle sue scelte politiche, al massacro sociale e alla devastazione ambientale”. Nazionalizzazione delle banche, tassazione dei patrimoni, lotta all’evasione fiscale, taglio delle spese militari, abolizione del precariato, difesa dei beni comuni – e il Lavoro è tra questi – per la costruzione di un nuovo modello di sviluppo, difesa della democrazia. Questi alcuni dei punti inseriti all’ordine del giorno dell’assemblea dell’1 ottobre.

Quindi sarà la volta di un incontro “verso il 15” che si terrà il 6 ottobre all’università La Sapienza di Roma (Lettere, ore 17,30), indetto dalla rete Roma Bene Comune, che già il 10 settembre aveva riempito l’ex deposito Atac nel quartiere San Paolo di realtà di movimento, sindacati di base, studenti provenienti da tutta Italia. Anche qui sono chiari i punti all’ordine del giorno: “l’attacco ai diritti, la svendita ai privati e i tagli alla spesa pubblica” come politiche da combattere “con un processo indipendente e rifiutando qualsiasi ipotesi di alternanza di governance. Il debito che ci vogliono far pagare non è il nostro, noi non l’abbiamo contratto, noi non lo paghiamo” indicando con questa affermazione la strada della “riconquista della sovranità esercitando nuove forme di riappropriazione di reddito e di vita”.

Il 9 ottobre sarà la volta di un’altra assemblea “verso il 15” indetta dalla rete “Uniti per l’alternativa” che si terrà presso l’ex Cinema Palazzo nel quartiere San Lorenzo a Roma. “Siamo indignati contro i governi europei che, stretti tra la crisi e le politiche liberiste e monetariste imposte dalla Bce e dal Fmi, accettano di essere esautorati dalle funzioni democratiche per diventare semplici amministratori dei tagli della spesa sociale, delle privatizzazioni, della precarizzazione del mondo del lavoro e della costruzione di opere faraoniche, incuranti dell’ambiente e delle popolazioni” scrivono nell’appello che ha dato vita all’assemblea di sabato scorso (24 ottobre), “tappa fondamentale per la costruzione di un’alternativa politica e sociale”.

Queste le tre assemblee che prepareranno la giornata del 15 ottobre di Roma alla quale ha aderito anche il Coordinamento nazionale popolo viola che “parteciperà integrando l’appello generale con i propri contenuti e promuoverà la maggior partecipazione attraverso i propri canali e territori”.

Ma la protesta contro le politiche di austerity e contro il governo non dovrà aspettare il 15 ottobre: le realtà che hanno dato vita alla grande assemblea indetta da Roma Bene Comune dello scorso 10 settembre hanno già annunciato una settimana di lotta, dal 10 al 15 ottobre, nei territori, nei luoghi di lavoro, nelle scuole, nelle università e nelle città. Naturalmente le parole d’ordine saranno “noi il debito non lo paghiamo”.

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