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Max. Un documetario di Luca Scivoletto | Fuori le Mura





Max. Un documetario di Luca Scivoletto

11 aprile 2011

di Simone Arseni


Mercoledì 23 marzo 2011, nella Sala Kodak della Casa del Cinema (Roma), è stato proiettato il documentario Max, di Luca Scivoletto (Pinup Filmaking). Ambientato a Modica, in provincia di Ragusa, il documentario racconta la storia di Mister Max, un cantante in voga a livello regionale, che deve il suo successo all’abilità nel parodiare in dialetto siciliano alcuni dei brani più conosciuti nel panorama musicale italiano e mondiale. Dal tormentone degli 883, Hanno ucciso l’uomo ragno, trasformato in Mi sfasciaru ‘u scaldabagnu, alla canzone Candela, di Noelia, trasformata in Carmela (‘a figlia ‘e don Pasquale).

Il gioco linguistico alla base delle composizioni di Mister Max è molto semplice, quasi infantile, misto di volgarità e termini che riesce ad utilizzare in maniera tanto innocente da divertire, nonostante la loro banalità. I testi delle sue canzoni sortiscono lo stesso effetto delle parolacce messe in bocca a un bambino troppo piccolo per capirne il significato. Fanno ridere. In questo Massimo Giuca, in arte Mister Max, ha un vero talento, forse aiutato anche dal dialetto siciliano.

Max fa questo lavoro da quasi vent’anni e le sue canzoni hanno raggiunto un discreto successo nell’Italia centro meridionale. In Sicilia, sua regione d’origine, molti lo amano, ma non sono pochi coloro che criticano i testi troppo succinti. Il documentario mostra il rapporto di odio amore con il pubblico, l’aspirazione di Max e dei suoi familiari a diventare un personaggio conosciuto a livello nazionale, le difficoltà e i limiti incontrati nel raggiungimento di un pieno successo. A condurci in questo viaggio nella Modica popolare e nella Sicilia dei concerti di piazza e delle reti televisive locali c’è un singolare personaggio, siciliano anch’esso, ma, contrariamente a Max, conun certo bagaglio culturale. Un professore di lettere antiche, che guida lo spettatore alla conoscenza di Mister Max non come personaggio, ma come persona. Le riflessioni esistenzialiste del professore si amalgamano, stonando, ai testi semplicioni ma genuini di Max.

 

L’oscillazione tra il tenore riflessivo e quello profano del documentario è dato proprio dall’accostamento di personaggi entrambi singolari, ma profondamente diversi per bagaglio culturale, stili di vita e preferenze: il professore, chino su libri di letteratura antica che sembra parlare in versi, tanto è aulico il suo vocabolario, amante del silenzio

Il regista Luca Scivoletto

e della campagna, “madre di tutto”, come dice lui stesso; e Mister max, assai meno istruito, che ama stare in compagnia e sembra imbarazzarsi di fronte ai lunghi discorsi del professore. Se la cava spesso con una battuta, Max, come è nel suo stile:“a me non piace la campagna. Troppo silenzio”, dice al professore, “se questa è la madre, preferiscu ‘u padri”.

 

Il risultato è un contrasto forte tra i caratteri e gli approcci alla vita dei due personaggi che risulta piacevole e suscita, in alcuni momenti, una certa tenerezza. Nel creare questo contrasto, Scivoletto appare attento e ragionatore. Forse è proprio questo l’aspetto più riuscito del documentario, anche perchè richiama l aprofonda spaccatura che divide gli abitanti di Modica, città natale del regista e di Max. Una città siciliana divisa tra la statica e immutabile parte vecchia, e la disordinata e caotica periferia. “Identità frantumete, multiple che non si integrano”, come si dice proprio in un intervista del documentario.

Volendo trovare dei difetti, si può dire che la trama manca un pò di mordente. Nello spettatore si crea spesso un’attesa ingiustificata di momenti decisivi. Ci si aspetta sempre di scoprire le motivazioni che hanno condotto il regista a sviluppare questo tema, ma la narrazione scorre percorrendo gli stessi binari fino alla fine, lasciando lo spettatore con i suoi interrogativi.

 

 

 

Max
Regia: Luca Scivoletto
Produzione: Italia, 2010
Durata: 52′
Tipologia: documentario                                                                                                                                                                                           Paese: Italia
Produzione: Pinup Filmaking

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