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Berlusconi passato alla Storia | Fuori le Mura





Berlusconi passato alla Storia

28 marzo 2011

di Simone Arseni


Di Berlusconi si è discusso come di un fenomeno politico, sociale, mediatico. Ma ancora nessuno è riuscito a definirlo come un fenomeno storico. Ci ha provato Antonio Gibelli in Berlusconi passato alla Storia, un breve saggio edito da Donzelli Editore che tenta di definire alcune caratteristiche personali e della gestione del potere di Silvio Berlusconi. L’obiettivo del volume, reso esplicito dall’autore, è quello di consegnare alla Storia l’attuale presidente del Consiglio. Eppure, prendere le distanze da un personaggio tanto attuale si rivela un obiettivo ambizioso, specialmente se il  personaggio è Silvio Berlusconi, un uomo che sembra rinascere sempre dalle sue ceneri.

A testimonianza della difficoltà di inquadrare in maniera definitiva il fenomeno del cosiddetto berlusconismo troviamo nella seconda edizione, pubblicata a un solo anno di distanza dalla prima, un post scriptum titolato Colpi di coda nel quale Gibelli descrive e aggiorna gli avvenimenti politici accorsi nell’ultimo anno. Dall’esodo dei finiani, confluiti nel gruppo parlamentare di Futuro e Libertà, al voto di fiducia del 14 dicembre scorso che, sebbene con uno scarto di soli tre voti, ha riconfermato Berlusconi al suo posto di capo del governo.

L’agile volume di Gibelli passa in rassegna gli eventi storici salienti che hanno generato, nel panorama politico italiano, quel vulnus dal quale Berlusconi ha saputo trarre grandi vantaggi a partire dalla sua “discesa in campo”, come ha definito la propria candidatura nel 1994.

Gibelli dedica un capitolo ad ogni aspetto della personalità, della modalità di gestione del potere  e dell’immagine pubblica del Presidente del Consiglio italiano. Il suo presentarsi come uomo nuovo, campione dell’antipolitica, erede del moderatismo italiano emancipato dalle vecchie sovrastrutture ideologiche (ma non dallo spettro del comunismo, rispolverato demagogicamente nel corso delle campagne elettorali); il suo culto del corpo e dell’igiene personale; il suo utilizzo spregiudicato dei mezzi di comunicazione; l’esportazione di un modello di gestione aziendale e delle tecniche di marketing all’organizzazione interna di Forza Italia. Tutto ciò è analizzato in maniera originale da Gibelli.

Nel volume, inoltre, non è descritta soltanto la personalità pubblica del leader del centro destra. Viene analizzato anche il fenomeno del leghismo (essendo ormai la Lega Nord un fedele alleato politico di Berlusconi), l’incapacità delle forze riformiste italiane di contrapporsi in maniera decisa al leader del Pdl e il rapporto  dell’istituzione ecclesiatica con i partiti politici in generale e con il centro destra in particolare. A questo proposito, nel capitolo titolato La Chiesa e le destre, Gibelli afferma che “a far pendere l’ago della bilancia dalla parte di Berlusconi è stato anche l’atteggiamento della Chiesa cattolica”. E spiega che, “scomparsa la Democrazia cristiana (dopo le vicende di Mani Pulite) e venuta meno l’unità politica dei cattolici, la Chiesa […] ha iniziato a intervenire direttamente […] per difendere i suoi interessi e i suoi valori, accordando la propria preferenza al centrodestra guidato da Berlusconi, non solo per l’atteggiamento ossequiente e devoto sempre ostentato da quest’ultimo, ma per le maggiori garanzie offerte su temi considerati cruciali dalla gerarchia cattolica”.

Il saggio è sintetico e interessante, ma Gibelli non riesce nell’obiettivo di consegnare Berlusconi alla storia, pur desiderando analizzare il personaggio in maniera distaccata. Mancano ancora tasselli importanti  del quadro politico odierno e soprattutto dovranno passare in giudicato alcune vicende giusdiziarie in cui è coinvolto l’imprenditore milanese che aiuteranno a  rendere esaustiva e storicamente valida un’analisi che, per il momento, non può che risultare  un pò  animosa, per quanto originale.

Inoltre,  un fenomeno politico, quale è il permanere di Berlusconi sulla scena politica italaina, non può essere descritto in maniera completa prescindendo da un attento studio dei disegni di legge proposti dai governi di centro destra negli ultimi quindici anni. Berlusconi, in quanto Presidente del Consiglio, merita un’analisi politica che approfondisca i rilievi tecnico- giuridici dei provvedimenti di legge emanati  dai suoi governi. Nel libro, invece, non v’è alcun riferimento a questi aspetti. Il rischio è di consegnare alla Storia soltanto il volto mediatico  di Berlusconi, senza approfondire a dovere l’impatto politico che alcune riforme hanno avuto o potrebbero avere sul paese.

In conclusione, il volume di Gibelli è un tentativo, utile ma per necessità incompleto, di fornire un’analisi complessiva di  un personaggio politico.  Infatti, la sua permanenza sulla scena politica italiana e  il suo potere economico e mediatico, hanno influenzato e continuano ad influenzare la vita politica e culturale degli italiani.

Berlusconi passato alla storia
Autore: Antonio Gibelli
Casa editrice: Donzelli, 2011
Pagine: 168
Prezzo: 13 €

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