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Friday 26 April 2024
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L’esordio memorabile di Muriel Spark | Fuori le Mura


8845924068 Muriel Spark è stata ormai elevata in patria (per chi non lo sapesse è inglese) a vero baluardo della cultura britannica. Le sue opere sono un tesoro nazionale, che ancor di più negli ultimi anni vengono valorizzate e amate dalla critica e dal pubblico. Scrittrice non facile la Spark, sia per quanto riguarda la forma della sua scrittura, impeccabile, sia per i contenuti, complessi, spesso criptici dei suoi racconti. Divenuta famosa per la sua prosa asciutta, priva di fronzoli, Muriel Spark viene considerata narratrice dalle smilze confezioni: testimonianza che non occorrono mille pagine per fare un capolavoro. In genere, infatti, i suoi romanzi sono brevi, circa duecento pagine, ma molto corposi, intensi. È per merito della casa editrice Adelphi se in Italia si può avere accesso alla quasi totalità della sua opera – la più popolare senza alcun dubbio Gli anni fulgenti di Miss Brodie anche per merito della cassa di risonanza ottenuta dal suo adattamento cinematografico del 1969 diretto da Ronald Neame che fece guadagnare alla dama della recitazione Maggie Smith il primo dei suoi due meritatissimi Oscar. Lo scorso anno, per la prima volta, con ben cinquantatre anni di ritardo rispetto alla pubblicazione britannica, avvenuta nel 1956, la raffinata casa editrice italiana ha dato alle stampe il suo caustico esordio letterario, I consolatori.

Un’opera che nel suo complesso rivela la forte carica letteraria e la complessità di un’autrice certo fra le più originali, sia per stile narrativo che per analisi tematica, della sua generazione. I consolatori racconta di un gruppo di personaggi sopra le righe che compiono attività illecite, si improvvisano detective, credono di essere protagonisti di un romanzo, sono ricattatori timorati di Dio. Chi potrebbe dubitare di una nonnina che nasconde gioielli nel pane? O di una pia lavoratrice tutta casa, Chiesa e ricatti? O di un libraio satanista? O di un povero giovane paraplegico? O di una donna che crede di essere la protagonista di un romanzo? Quella di Spark è un’accusa dura e ironica, a tratti grottesca, nei confronti del mondo cattolico inglese.

Un racconto raffinato ed elegante che ricorda quasi la struttura cinematografica delle commedie ealing di quegli anni, che vuole prendersi gioco del piccolo mondo borghese che stava ancora venendo fuori dagli anni del duro razionamento della guerra. Come non paragonare la Louisa Jepp di questa storia con l’arzilla vecchietta de La signora omicidi, che la fa in barba con candore a cinque ladri che si credono dei furbacchioni. Ricostruzione precisa della società e degli ambienti descritti, I consolatori possiede quel crudo umorismo nero che nasconde dietro il sorriso una tragica ed intensa cupezza, che sta a sottolineare la follia di un gruppo di personaggi disperati, infelici e soli. A differenza di Evelyn Waugh – la mano che tracciò le righe di quel controverso capolavoro d’imperfezione che è Ritorno a Brideshead nonché altro importante autore che dissertò sul decadente cattolicesimo in Gran Bretagna – che ai tempi dell’uscita di questo libro lo osannò scrivendo che era geniale e i lettori avrebbero potuto confonderlo per una sua opera, anche la Spark realizza un ritratto anomalo e crudele della cieca morbosità della fede cattolica.

Ma la più interessante e originale particolarità di questa autrice è quella della struttura meta-testuale della vicenda, nella quale la protagonista, Caroline, scrittrice da poco convertitasi al cristianesimo – come la stessa Spark ai tempi del concepimento della sua storia – crede di essere il personaggio di un romanzo. È un mondo diversificato, pieno di soggetti crudeli e fuori da qualsiasi schema, sia all’interno che all’esterno del testo, quello di Muriel Spark, i cui protagonisti si nascondono dietro i precetti religiosi per celare le proprie frustrazioni e meschinità, ipocrisie violente di vite lacerate all’interno di un’Inghilterra ancora abbarbicata nel segno di un passato bigotto e retrogrado. Su tutti trova vita, in tal senso, nella veste della signora Hogg, emblema inquietante di caritatevole virtù e composta violenza psicologica. Perfetta ricattatrice. Controverso il tono con cui l’autrice dipinge questi ritratti proprio dopo la sua conversione alla fede cattolica. Lascia riflettere sulla sua visione del mondo e in particolare della scrittura, già matura al suo esordio, notevole, impeccabile.

I consolatori
The Comforters
Autrice: Muriel Spark
Traduttrice: Monica Pareschi
Casa editrice: Adelphi, 2009
Pagine: 256
Prezzo: 19 €

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