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Friday 26 April 2024
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I movimenti uniti del Lazio presidiano la regione | Fuori le Mura



6-marzo_ss-apostoliUna sola, grande vertenza. «Per la difesa della salute, dell’ambiente e per l’autogoverno dei nostri territori», i movimenti contro le nocività del Lazio manifesteranno venerdì 11 giugno, dalle ore 10, sotto la sede della Regione, in via Rosa Raimondo Garibaldi a Roma. L’appuntamento viene dopo mesi di costruzione di un percorso unitario che ha visto il suo battesimo ufficiale il 6 marzo, giorno in cui tutti i comitati e i movimenti impegnati contro grandi opere e impianti nocivi si sono radunati in piazza Santi Apostoli, davanti alla Prefettura di Roma, restituendo, nel cuore della Capitale, il disegno di una regione «sotto scacco da chi vuole fare profitto sulla salute e sull’ambiente delle persone». Numerosi i comitati e i movimenti che hanno deciso di far sentire la propria voce.

A partire dall’Assemblea permanente No Fly, che chiede una riduzione dei voli dell’aeroporto di Ciampino, attualmente circa 200 al giorno, anche nelle fasce d’orario notturne in cui sarebbe proibito volare, ma che, secondo gli studi di impatto ambientale, non dovrebbero superare i 60. Nella zona di Fiumicino due grandi vertenze, iniziate da pochi mesi, si oppongono alla cementificazione da una parte delle tenuta di Maccarese per il raddoppio dell’aeroporto (Comitato Fuoripista), dall’altra quella del litorale con un mega porto turistico (Comitato Fiumicino resiste No al Porto).

«Connessi a queste» il commento di alcuni cittadini «la prospettiva di sempre nuovo cemento, dal litorale alla costa, di cui prima testimonianza sono i palazzoni di Parco Leonardo, il cui simbolo e cuore pulsante è il centro commerciale che gli sorge accanto e nuove strade, come il corridoio C5». Non molto lontano, una battaglia decennale, quella del Comitato No Corridoio Roma-Latina, si oppone all’autostrada che dovrebbe sorgere accanto al tracciato della Pontina. «Un tracciato che non ha bisogno di nuovo asfalto» denunciano i cittadini «che metterà in crisi la natura agricola del territorio, che necessiterebbe di una messa in sicurezza della Pontina e di una linea ferroviaria efficiente, meno costosa per le casse pubbliche e più rispettosa dell’ambiente». Proseguendo lungo il tracciato della Pontina è attiva, nella città simbolo della lotta per la ripubblicizzazione dell’acqua, Aprilia, la Rete dei Cittadini contro la Turbogas.

E ancora: Coordinamento contro l’inceneritore di Albano, Rete per la tutela della Valle del Sacco, e Comitato Risanamento Ambientale di Guidonia. Qualche chilometro a nord di Roma, la centrale a carbone di Civitavecchia, contro cui si è mobilitato, dall’inizio del 2000, il Movimento No Coke dell’Alto Lazio. Un territorio che combatte da anni contro quella che i cittadini, costretti a vivere «una situazione di emergenza sanitaria continua», chiamano “servitù energetica”: centrali a olio combustibile, poli chimici, centrali a carbone, centrali nucleari. Sono molti i movimenti e i comitati di cittadini che, «in maniera autorganizzata si sono mobilitati contro le multinazionali che si nascondono dietro a ogni grande opera». Ma la piattaforma è destinata ad allargarsi: i movimenti invitano «le reti sociali, i coordinamenti territoriali, le assemblee permanenti, i comitati di quartiere e i tanti e le tante cittadine che in questi anni si sono mobilitati contro scelte sbagliate calate dall’alto».