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Tuesday 23 April 2024
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“Sarto per signora”: un capolavoro del teatro comico francese di Feydeau alla Sala Umberto di Roma | Fuori le Mura



sarto-per-signora-Dal 16 febbraio, al Teatro Sala Umberto di Roma, la regia di Nucci Ladogana presenta “Sarto per signora”. Flavio Bucci  è protagonista della messa in scena di questo capolavoro del teatro comico francese, commedia in tre atti, nata dalla penna geniale di Georges Feydeau.

L’opera racconta di una coppia di novelli sposi che dorme in camere separate. Lui, Moulineux, (Flavio Bucci), è un medico  sposato da soli sei mesi con la giovane e graziosa Ivonne, (Monica Belardinelli), ma è un inguaribile marpione che intrattiene una relazione clandestina con una sua finta paziente, Susanna (Diana De Toni). Questa, però, ha un marito, Aubin (Roberto Della Casa), il quale ha a sua volta un’amante, Rosa Pomponette (Anna Casalino). Quest’ altra, oltre ad essere l’attuale amante di Aubin, si rivela anche una ex amante del medico Moulineux.

Aubin, una volta  scoperto il suo tradimento dalla moglie Susanna, convince Bassinet, un borghesuccio decisamente poco sveglio che affitta appartamenti, a fingersi marito della sua amante. La matassa si annoda sempre di più: a complicare gli equivoci e i rivelati tradimenti ci si mette il cameriere un po’ impiccione del dottor Moulineux (Giorgio Carminati), ma l’apice della comicità si tocca con l’arrivo in scena, sempre sul più bello, della signora Aigreville, la madre protettiva di Yvonne, suocera invadente e guastafeste per Moulineux (Anna Cianca). Tutti gli incontri e le agnizioni accadono nell’ex atelier di una sartina, dove  la situazione esplode in un imbarazzante e surreale carosello che sembra non poter trovare una soluzione. E invece…

I personaggi dell’ opera sono quelli tipici della commedia degli equivoci. E in effetti, in “Sarto per signora” le incomprensioni, casuali e volute, non mancano di certo. Feydeau preparava i suoi testi secondo schemi geometrici in cui le uscite e le entrate, gli incontri impossibili, le false scoperte, i rimandi e le coincidenze, disegnavano figure impeccabili. Il suo gioco di agnizioni, però, i congegni comici, si rivelavano strutture costruite appositamente per riempire il vuoto di valori di una società borghese fondata solo sull’apparenza. La follia catastrofica senza senso rivelava alla fine sulla scena un crollo totale dei valori. In tutti i testi di Feydeau vi era un’implicita  critica e un giudizio impietoso sulla realtà borghese della sua epoca.

L’attualità di questo commediografo francese, sta nel fatto che il pubblico di oggi, rivedendo i suoi vaudevilles, non li considera affatto come figli di un’epoca determinata, passata e superata, ma  coglie in essi una relazione con il presente e con la società attuale. Nelle sue opere, dove la parabola degli equivoci porta quasi ad un’assurda comicità tragica, vi è la chiave per capire molto teatro contemporaneo, le logiche conseguenze, i contraltari, le appendici deliranti, i commenti, i corollari, in autori fra i più disparati come Cechov, Wedekind, Beckett, lonesco, e Brecht stesso (in “Nozze piccolo borghesi”).

Anche in questa messa in scena di “Sarto per signora” al teatro Sala Umberto, lo schema iniziale proposto è quello classico della commedia, ma lo sviluppo esponenziale di giochi di parole, ambiguità e malintesi, che dovrebbe portare pian piano ad un climax crescente di scoppiettante comicità, potenziale presente già nella natura del testo scritto da Feydeau, sembra venir soffocato dalla recitazione difficoltosa di alcuni attori. Lo spettacolo si rivela più lento del dovuto, troppo fiacco, considerato il potenziale comico ed espressivo fornito da un testo teatrale come questo. I tempi comici, solo a tratti indovinati da alcuni personaggi, mostrano il volo di un gabbiano che stenta a decollare. In questo “Sarto per signora”, qualcosa nell’ingranaggio della macchina comica si è inceppato.

La presenza di un grande attore, che ormai è entrato a far parte della storia dello spettacolo italiano, come Flavio Bucci, purtroppo, forse a causa dell’età e di problemi di salute, non giova a far decollare la commedia, che qui e là viene risollevata solo dalle gag di due bravissimi attori come Roberto della Casa, nel ruolo di Aubin, Gino Nardella, nel ruolo di Bassinet, ed una spumeggiante Anna Cianca, nel ruolo di Aigreville. Poco convincenti le interpretazioni degli altri personaggi femminili, che rimangono un po’ sbiaditi, o impigliati nei loro stereotipi. Lo spettacolo, nell’insieme, risulta piacevole e divertente, ma dai toni pacati, sommessi; non si caratterizza certo per quella comicità delirante che un pubblico di Feydeau si aspetterebbe.

Titolo: Sarto per signora

Autore: Georges Feydeau

Regia: Nucci Ladogana

Scene: Nicola Delli Carri

Musiche: Susanna Suriano

Interpreti: Flavio Bucci, Monica Belardinelli, Anna Cianca, Giorgio Carminati, Diana De Toni, Roberto Della Casa, Gino Nardela, Anna Casalino.

Prezzi da € 35,00 a € 15,00

Info: www.salumberto.com; tel 06.6794753

Orario botteghino: Lunedì-sabato 10.00/19.00; domenica 14:00/17:00;
Via della Mercede, 50 – 00187 Roma

Dal martedì al venerdì ore 21.00, sabato ore 17 e 21.00 domenica ore 17.30. 2° mercoledì  ore 17.00