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Federico Scoppio ci racconta Morgan e J-Ax : Fuori le Mura


Federico Scoppio ci racconta Morgan e J-Ax





9 giugno 2014 |



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ScoppioFederico Scoppio, giornalista, scrittore, autore, regista radiofonico ed evidentemente persona assai poliedrica, ama la musica, e ha dedicato due recenti volumi editi da Gargoyle ad altrettanti protagonisti del panorama italiano delle sette note, Morgan e J-Ax.

Perché Morgan e J-Ax?
Perché hanno qualcosa da raccontare. Entrambi sono sempre stati trattati dai media soprattutto per i loro vizi, le loro stranezze. Invece Morgan e J-Ax sono due personaggi che musicalmente hanno cose da raccontare, hanno capacità, creatività. Entrambi sono stati protagonisti di piccole rivoluzioni musicali, sicuramente Morgan più con i Bluvertigo che nella carriera solista. Hanno carisma. Questo credo sia l’aspetto principale dei due. Poi J-Ax che piange in tv e si commuove è davvero una meraviglia.

Come descriverebbe queste due figure? Quali sono i loro punti di contatto e le differenze che li separano?
Punti di contatto molto pochi, forse la creatività li accomuna. Le differenze tutto: Morgan è sempre al centro dell’attenzione mediatica, J-Ax un caso insolito, soprattutto negli ultimi anni, da quando ha trovato la donna della sua vita ha subito una maturazione completa, anche artistica ma soprattutto caratteriale.

Quali sono stati gli argomenti più interessanti di conversazione?
Appunto, mi piace dire che quando i due parlano di musica e di aspetti musicali ne sanno molto. J-Ax non è considerato un musicista da molti, ma uno che sa fare rime. Invece è un fine intenditore. Morgan conosce il secolo passato, musicalmente parlando, alla perfezione.Cover_Morgan_Layout 1

Che ruolo ha l’immagine nella musica contemporanea?
Purtroppo, è tutto. Per questo mi hanno colpito i due: oltre l’immagine, che innegabilmente è forte e funziona, c’è uno spessore artistico non indifferente.

Qual è la situazione dell’industria discografica italiana? Qual è il ruolo dei cosiddetti talent show? E delle radio? Come mai spesso si dice che in televisione la musica non funzioni?
Disastrosa. Una macchina lentissima, con neuroni che non trasmettono informazioni con i tempi dell’evoluzione tecnologica, che invece viaggia molto veloce. I talent show creano fenomeni passeggeri, il più delle volte. Raramente, figure uscite dai talent sopravvivono più di una o due stagioni, vedi Noemi. Però questi sarebbero come usciti prima o poi, anche senza i talent. Innegabile che i talent siano molto divertenti, ma niente più di questo.
Le radio si dividono in due: quelle assoggettate alle pressioni delle case discografiche e quelle libere. Ce ne sono molte, di ancora libere, posso dire che Radio2 e Radio3 lo sono, ma anche molte altre.
La musica in tv non funziona più, una volta non era così. Scelte sbagliate nei palinsesti, aggiornamenti mancati di chi detiene il controllo delle reti televisive: sono molti i problemi della nostra tv. Non è solo la musica a non funzionare più, sono tante cose che non vanno.

Il Festival di Sanremo è un valido specchio della situazione musicale nostrana?
Per niente. Anche se devo dire che ultimamente, purtroppo, i talent hanno avvicinato un nuovo pubblico. Questo stesso pubblico, con l’arrivo delle nuove “icone” uscite dai talent a Sanremo, si è riversato anch’esso sul festival. Però c’è tutto un altro mondo musicale italiano che il festival snobba da sempre.cover_j-ax_web_97_140

Quali sono le realtà più interessanti in Italia? E all’estero?
Realtà in che senso? Realtà musicali? Se ho capito il senso della domanda, direi che ce ne sono un’infinità, per fortuna. Oltre Vasco, Ligabue e Jovanotti c’è un mondo.

Che consiglio darebbe a chi volesse diventare critico musicale?
Una cosa che manca troppo spesso: la perfetta conoscenza della lingua italiana, il postulato su cui un professionista del giornalismo e della critica dovrebbe costruire il proprio percorso. La capacità di narrare e il saper interpretare sentimenti e simbologie della musica subito dopo. E poi tanto coraggio: la critica musicale, come il mercato musicale, è molto cambiato, sta attraversando una fase un po’ buia. Ma non voglio scoraggiare nessuno, ogni fase è destinata a finire e nuovi momenti dovranno per forza arrivare.



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Category: Libri, Musica