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Bella mia di Donatella Di Pietrantonio : Fuori le Mura


Bella mia di Donatella Di Pietrantonio





14 maggio 2014 |



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Bella miaLe ore prima dell’alba di quel lunedì mattina, che sono succedute a quella domenica delle Palme, nessuno le dimenticherà mai. Il 6 aprile 2009 la terra aveva tremato a L’Aquila e in tutte le zone attorno ad essa. Ingoiando le vite di tanti e le case di molti. Come la vita e la casa di Olivia, la cui scomparsa ha lasciato il vuoto intorno alle persone a lei più care: sua madre, suo figlio Marco, sua sorella gemella. Ma quel che il dolore non ha unito ci ha pensato la perdita per tutti e tre delle loro case, e così ora sono costretti a condividere il tetto prefabbricato assegnato loro dallo Stato in attesa di quella ricostruzione che forse non arriverà mai. Sono passati oltre due anni da quella tragica notte quando il racconto della gemella di Olivia prende piede raccontando il senso di perdita e il vuoto che hanno riempito le vite di chi non ha più una sua identità, una sua dignità, costretto a vivere nell’anonimato di una periferia dove non c’è più nulla, tantomeno la storia e la bellezza di L’Aquila, notoriamente definita città fantasma dopo che la terra ha tremato una volta di troppo e poi ha continuato ancora senza sosta per molto tempo ancora. Ma alla fine ha smesso e per chi è rimasto forse è stato anche peggio perché ha dovuto combattere con gli inganni delle promesse dello Stato, veicolo solo della vittoria di un’ennesima campagna elettorale approfittandosi della sciagura degli altri. Perché in fondo chi ha vissuto sulla sua pelle quella notte del 6 aprile 2009 tutto questo lo ricorda, tutti gli altri, a cominciare dai politici, lo hanno dimenticato in fretta festeggiando Pasqua in tranquillità quell’anno e in tutti gli anni a venire. Alle vittime del terremoto de L’Aquila è toccata la stessa sorte del terremoto in Irpinia del 1980. Gli errori della Storia si ripetono sempre.

Donatella Di Pietrantonio tutto questo lo racconta fra le righe di una storia privata, quella di Caterina, la gemella “minore” di Olivia, che a differenza sua era più solare, più bella, più intelligente e ora se ne è andata lasciandole quel figlio che amava tanto e che senza di lei è un uccellino ferito e rabbioso incapace di essere domato. La donna, sua madre e Marco si sono ritrovati nelle loro solitudini a darsi una mano, forse in un modo che nemmeno loro conoscono. E Caterina è non solo la mediatrice generazionale fra quella madre – che trova il suo unico conforto nel lasciare al fioraio mezza pensione ogni mese per comprare fiori freschi da sistemare sulla tomba della figlia perduta sulla quale si reca ogni giorno per togliere una polvere più fresca di quella posatasi sul loculo del marito perso anni prima e che ora è diventata una perdita di serie B – e quel nipote – che la guarda quasi volesse dirle che è morta la gemella sbagliata -, ma soprattutto colei che vive anche per Olivia, colei che è riuscita ad essere finalmente se stessa e non l’ombra di quella persona che l’ha sempre protetta e amata. Ora tocca a lei proteggere e amare.

Come il terremoto de L’Aquila, l’autrice alla sua seconda opera dopo l’apprezzato e premiato Mia madre è un fiume (pubblicato sempre da Elliot nel 2011), non concede sconti ai suoi personaggi, pur amandoli tutti indistintamente per la loro forza e la loro individualità, costruendo parimenti una vicenda cruda e dolorosa, asciutta e criptica. Il romanzo viene fuori secco anche nel racconto più generale dell’Italia di oggi, fatta di solitudini, di lontananze, di disgregazione umana e famigliare, pensiamo al rapporto fra Marco e suo padre Roberto, l’ex-marito di Olivia, a cui sua madre rimprovera neanche troppo velatamente la responsabilità della sua morte: se lui non l’avesse lasciata lei non sarebbe tornata a vivere a L’Aquila e non avrebbe incontrato la morte. Bella mia, tra i dodici finalisti al Premio Strega di quest’anno, possiede la sincerità della semplicità e la forza del dramma psicologico, regala al lettore personaggi veri, quotidiani, una storia che abbiamo sentito tante volte, i cui echi hanno rimbalzato troppe volte e in troppe famiglie quel 6 aprile 2009. Quel maledetto 6 aprile 2009. Lascia l’amaro in bocca, ma anche un forte senso di speranza attraverso un finale di meravigliosa sospensione umana e letteraria.

Bella mia
Autrice: Donatella Di Pietrantonio
Casa editrice: Elliot, 2014
Collana: Scatti
Pagine: 192
Prezzo: 17,50 €



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Category: Libri