Telegraph Avenue di Michael Chabon
A volte non si trovano le parole per descrivere la perfezione delle parole. Ma purtroppo devo “inventarmi” qualcosa per raccontare – e stavolta sarò volutamente molto conciso perché spero non perdiate tempo a leggere me, ma corriate subito a procacciarvi l’oggetto di questo articolo – l’esperienza che è stata Telegraph Avenue, del grande straordinario, immenso, celeberrimo Michael Chabon, letto, amato, apprezzato, stra-premiato scrittore di terra americana. Figura eccentrica, lo scrittore rappresenta il mito di quella letteratura perfetta del suo Paese imperfetto. Libri di cui non sappiamo fare a meno, Chabon è fra gli autori della sua generazione, che raccontano il mondo postmoderno attraverso una forma, una struttura linguistica che deve essere per forza postmoderna, vagamente sopra le righe, ricca di autoreferenzialità culturale, ma estremamente affascinate come operazione narrativa.
Nostalgia è la parola d’ordine, fra dischi di vinile non a caso vivono i protagonisti di questo nuovo e bellissimo romanzo, eterni adolescenti ricchi di problemi, in particolare quello della paternità, fra identità culturali, uomini bianchi e uomini neri, ricchi e poveri, belli e brutti. Tutto questo è fagocitato nella prosa del vincitore del Premio Pulitzer per la narrativa con Le fantastiche avventure di Kavalier e Clay. Il mondo fumettistico, musicale e cinematografico si mescola in questa nuova avventura che è direttamente proporzionale sia alla storia che alla sua estetica narrativa pop e in questo Chabon si rivela caposcuola di una serie di autori e fenomeni che hanno proclamato la riscrittura non solo della formula nostalgica dei tempi andati, un misto di pensieri e parole che si infiocchettano nelle frasi, nei paragrafi, nei capitoli e nei libri, di cui sono debitori anche personaggi come Wes Anderson, regista visionario de I Tenembaum e di Moonrise Kingdom.
Chabon è così, dicevamo, capofila ormai da una quindicina d’anni della produzione letteraria statunitense a cui hanno fatto seguito l’ineguagliabile Jennifer Egan con Il tempo è un bastardo e Guardami, lo sconsolato Chad Harbach con L’arte di vivere in difesa, Dana Spiotta con Vivere un segreto e soprattutto Versioni di me, ma di esempi potremmo farne tanti altri. La letteratura americana si distingue per essere un unico tassello di multiforme maniera, ricco, divertente, spesso logorroico, che intrattiene con la forma e diventa grande scrittura. Questo Telegraph Avenue lo fa ampiamente; sembra quasi, e non vorremmo dire blasfemie, la versione intellettuale dei film di John Hughes dove il ritratto della giovinezza prende vita attraverso i ricordi di un tempo passato non necessariamente legato ad una questione di tempo quanto piuttosto ad uno spazio memoriale. Che è una cosa diversa.
Telegraph Avenue
Autore: Michael Chabon
Casa editrice: Rizzoli, 2013
Collana: La Scala Stranieri
Pagine: 592
Prezzo: 20,00 €
Category: Libri