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Marigold Hotel di Deborah Moggach : Fuori le Mura


Marigold Hotel di Deborah Moggach





22 luglio 2013 |



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marigold hotelChi ha amato Marigold Hotel, la pellicola di John Madden con due straordinarie Maggie Smith e Judi Dench non può perdere la lettura del romanzo d’origine da cui è tratto il film pubblicato in Inghilterra nel 2004. Chi non ha amato particolarmente il film invece, come il sottoscritto, a maggior ragione non deve perdere il romanzo che finalmente esce in Italia per le edizioni Elliot, casa editrice sempre più raffinata ed elegante nelle sue scelte editoriali. Il romanzo di Deborah Moggach per ovvie ragioni commerciali viene distribuito con il medesimo titolo del film per supplire all’originale These Foolish Things e affronta con grande ironia, ma anche malinconia, il tema della vecchiaia. Ed è un modo per scoprire o riscoprire il talento delicato e ironico di un’autrice molto popolare in patria (anche per le sue sceneggiature per il cinema e la televisione, in particolare per il noto adattamento del 2005 di Orgoglio e pregiudizio di Joe Wright con Keira Knightley, Matthew Macfadden, Donald Sutherland e Brenda Blethyn e la miniserie della BBC del 2009 Il diario di Anna Frank firmato da Jon Jones), che in Italia fu in parte pubblicata da Garzanti alla fine degli anni Novanta, ma le cui edizioni attualmente risultano completamente fuori catalogo. Dopo il successo della pellicola di John Madden anche il cinema ha scoperto le doti letterarie, non solo di sceneggiatrice, di Deborah Moggach, tanto che presto verrà adattato anche il suo libro più famoso, Il sogno dei tulipani, romanzo in costume ambientato nel ‘600, che verrà diretto da Justin Chadwick.

Mariglod Hotel ha invece uno sfondo totalmente contemporaneo, anzi mette proprio in evidenza i cambiamenti sociologici del Terzo Millennio. A Bangalore, una delle città più popolari e gremite dell’India c’è il Best Exotic Marigold Hotel, un antico hotel che richiama alla mente lo splendore autarchico del periodo coloniale. È così che viene pubblicizzato dal suo eccentrico e giovane proprietario che vuole accaparrarsi soprattutto clienti del vecchio mondo nostalgici e non più giovanissimi. Infatti, saranno soprattutto pensionati inglesi a rispondergli, che decideranno di trasferirsi all’altro capo del mondo nel suo hotel e per le più disparate ragioni: solitudine, ricerca di una persona amata, cure, godere del sole e dell’affascinante luogo nel quale credono di andare. Ma in realtà non è così: l’albergo si rivela un luogo decadente, privo dei più basilari comfort.

Non era certo quello che si aspettava Evelyn, curiosa e brillante signora ormai sola per la perdita dell’amato marito, o Muriel, ciarliera e razzista signora in là con gli anni, costretta a operarsi in India perché le cure in patria sono troppo costose e il sistema sanitario pessimo, o Douglas e Jean, coppia sposata che ha problemi economici e sono in crisi da anni, o Madge e Norman, che nonostante non siano più affascinanti come un tempo non vogliono lasciarsi la loro vita sessuale alle spalle, etc. etc. La delusione è notevole, ma presto attraverso le esilaranti traversie e i malinconici avvenimenti quotidiani capiranno quali sono le cose davvero importanti della vita e potranno capire che, in fondo, la loro non è ancora finita, possono ancora amare, sognare e provare la gioia della scoperta. Anche se il mondo intorno a loro è completamente cambiato. Anche se l’India non è più quella dei romanzi classici di Kipling a cui sono stati abituati.

L’India non è certo più quella raccontata da David Lean in Passaggio in India, tratto da Forster, non è nemmeno quella più realistica della prima cinematografia tardo anni Sessanta di James Ivory (pensiamo a titoli come Shakespeare Wallah, The Householder, Il racconto di Bombay). L’India oggi è fatta di megalopoli sporche e confusionarie, che sembrano aver perso il loro antico fascino, di call center, ma è anche un Paese che rappresenta una delle più veloci e interessanti rinascite economiche degli ultimi decenni. Infatti, dopo una prima delusa e negativa impressione e scovando bene nelle varie realtà della città, i nostri protagonisti trovano in quel meraviglioso Paese altre virtù insospettabili, altre ricchezze, altre forme di bellezza. Moggach ritrae perfettamente il cambiamento sociale e culturale dell’India, vittima del colonialismo, che analizza proprio in relazione a questo fattore. La scrittrice inglese scardina proprio attraverso i suoi personaggi, coloro che ricordano ancora un’Inghilterra che ha vissuto in parte quel periodo, le false consapevolezze degli inglesi sul paese in questione, un elemento essenziale del romanzo che invece nel film era stato completamente tralasciato. Delicato, commovente, intenso ritratto di personaggi che imparano a cambiare le proprie idee, a maturare, a crescere e ad accettare il cambiamento. Un romanzo assolutamente delizioso, che si nasconde dietro un impianto leggero per raccontare la vita e le sue naturali trasformazioni.

Marigold Hotel
These Foolish Things
Autrice: Deborah Moggach
Traduzione: Paolo Gessini
Casa editrice: Elliot, 2013
Collana: Scatti
Pagine: 360
Prezzo: 18,50 €



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Category: Libri