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Il ponte di San Luis Rey di Thornton Wilder : Fuori le Mura


Il ponte di San Luis Rey di Thornton Wilder





27 maggio 2013 |



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Il ponte di San Luis ReyQuando Thornton Wilder pubblicò il suo capolavoro letterario Il ponte di San Luis Rey, che gli fruttò inaspettatamente anche il Premio Pulitzer nel 1928, aveva appena trent’anni. Era il suo secondo romanzo – il primo è The Cabala del 1926 – e il giovane insegnate fu catapultato dalla vita di un’Università di provincia a superstar del mondo letterario. Questo perché Il ponte di San Luis Rey fu un vero e proprio caso letterario che il suo editore Boni non aveva previsto e che pubblicava si era apprestato a dare alle stampe con una certa incertezza. Il libro era troppo sottile – come se un capolavoro si può definire o meno dal suo numero di pagine! Eppure nonostante tutto ben presto divenne richiestissimo e si succedettero in pochi mesi numerose ristampe. Quel piccolo libello di poco più di 100 pagine è diventato un classico. Questo perché i classici anche con il passare del tempo non invecchiano mai. Portano con sé elementi basilari di universale richiamo. E cosa lo è più del senso della vita e della morte?

Il ponte di San Luis Rey infatti racconta la storia di cinque persone morte nel crollo di un vecchio ponte nella città di Lima nel Perù all’inizio del ‘700. Luoghi e società molto diverse dall’America alle soglie della grande crisi economica del ’29. Un frate che stava per passare da quel ponte vuole analizzare e comprendere “scientificamente” perché Dio ha scelto proprio la Marquesa di Montemaryon, la sua domestica Pepita, Esteban, zio Pio e il giovanissimo figlio di una nota attrice dell’epoca, Camila Périchole, come protagonisti di quella tragedia. Così tenta di ricostruire le storie della vita di queste persone per trovare un segno divino dei peccati dell’uomo. Ovviamente il compito si farà molto più complesso e sfumato di quel che crede.

Una domanda che tutti noi ci siamo posti in simili circostanze? Perché lui? Perché loro? In realtà quelle cinque persone erano tutte in qualche modo legate alla Périchole, la cui vita grazie ai sentimenti positivi e/o meno di questi personaggi cambia per sempre. Affonda nella filosofia, nella morale, nella religione Il ponte di San Luis Rey cogliendone vari aspetti. Un piccolo romanzo da leggere per comprendere lo stile di un autore impareggiabile che è stato l’essenza stessa della letteratura americana, poliedrico e camaleontico, Wilder ha eccelso in qualsiasi forma o genere letterario al quale si è approcciato, dal romanzo alla sceneggiatura per il cinema (sua quella dello splendido capolavoro di Alfred Hitchcock L’ombra del dubbio, che riprende ancora una volta i suoi vecchi temi come quello del doppio), dal giornalismo al dramma teatrale, cui resta famosissimo per La nostra città – per il quale ricevette un altro Premio Pulitzer -, piece frutto di decine e decine di revival nei suoi quasi ottant’anni di vita, che ha visto tra gli altri impegnati anche Paul Newman in una delle sue ultime prove d’attore.

Thornton Wilder è una delle figure massime del mondo delle lettere statunitensi, icona di una scrittura metaforica le cui storie diventano veicolo del senso più universale dei suoi temi, che affrontano la morte e la vita, l’essenza dell’esistenza e della società non disdegnando il registro dell’ironia e a tratti del grottesco, della farsa e della caricatura psicologica. Un genio nel suo campo, ancora attuale nonostante molti detrattori considerino il suo stile superato. Eppure c’è un profondo senso di prospettiva nella scrittura di Wilder, lo dimostra il voler ambientare oltre due secoli prima e in un luogo a lui sconosciuto una storia scritta quasi un secolo fa costruendo l’essenza del reale sulle linee della leggenda, della favola, attraverso la magia delle sfumature di quei luoghi che avrebbe visitato solo molti anni dopo. Ancora una volta Elliot propone un’icona letteraria straniera non troppo conosciuta dai nostri contemporanei in Italia rimasto per un po’ troppo tempo nell’oblio di quelli fuori catalogo (cosa invece mai successa a questo libro in patria, un evento rarissimo). Il volume è corredato da una post-fazione di Tappan Wilder ricca di dettagli storici sulla pubblicazione e il successo dell’opera, ancora più nota grazie ai suoi tre adattamenti cinematografici, nessuno dei quali troppo rilevante, il primo del 1929 di Charles Brabin uscito all’epoca in Italia con l’assurdo titolo La danzatrice maledetta, il secondo del 1944, un’operazione piuttosto di genere, di Rowland V. Lee, l’ultimo del 2004 diretta da Mary McGuckian con un cast all-star come Kathy Bates, Robert De Niro, Gabriel Byrne, Geraldine Chaplin, Harvey Keitel.

Il ponte di San Luis Rey
The Bridge of San Luis Rey
Autore: Thornton Wilder
Traduzione: Maurizio Bartocci
Casa editrice: Elliot, 2013
Collana: Biblioteca
Pagine: 151
Prezzo: 16,00 €



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Category: Libri