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LIFE e il fotogiornalismo all’Auditorium Parco della Musica : Fuori le Mura


LIFE e il fotogiornalismo all’Auditorium Parco della Musica





6 maggio 2013 |



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Fort Peck Dam, Fort Peck, MT, 1936 by Margaret Bourke-White © Time Inc.

Fort Peck Dam, Fort Peck, MT, 1936 by Margaret Bourke-White © Time Inc.

È in mostra dal 30 aprile sino al 4 agosto 2013 nel nuovo spazio espositivo dell’auditorium parco della musica AuditoriumExpo, LIFE i grandi fotografi. La rassegna raccoglie gli scatti dei fotografi di staff della rivista, attorno alla quale spesso collaboravano anche professionisti esterni. Una selezione degli scatti più famosi che la rivista del Time.

La rivista Life fu fondata nel 1936 da Henry Luce, già noto editore. Le intenzioni erano dichiarate sin dall’inzio: raccontare l’America agli americani. In un periodo in cui il mezzo di comunicazione più diffuso era la radio, LIFE si poneva come obiettivo di dare visibilità ai grandi cambiamenti che gli Stati Uniti stavano affrontando. È la nascita del fotogiornalismo. Ogni avvenimento doveva essere raccontato: il progresso tecnologico, le guerre, la violenza, i movimenti sociali.

L’immagine che apre la mostra è la prima copertina di LIFE, una diga ripresa da Margaret Bourke-White. Figura di punta del fotogiornalismo della prima ora, insieme a Peter Stockpole hanno immortalato gli Stati Uniti dopo la grande depressione del 1929 durante la seconda fase del New Deal.

Il mondo si andava sempre più urbanizzando, e l’America ne era alfiere. Nuove abitudini e nuovi stili di vita che necessitavano di un terziario efficiente, di mezzi di trasporto, come vagoni ristoranti con i quali tornare a casa giocando a carte e bevendo un drink. Sono gli Stati Uniti del “sogno americano”, differenti dagli scatti del post ’29.

Non potevano mancare le fotografie dei presidenti: un giovane Nixon, i fratelli Kennedy e il corpo di Robert esanime tra le braccia di un cameriere.

L’attenzione al mondo di LIFE, la si ritrova nelle foto di guerra sempre con Bourke-White nel bombardamento di Mosca o il miliziano spagnolo di Robert Capa. Egli, però, è l’unico a non aver mai fatto parte dei fotografi di staff, ma ottenne durante la seconda guerra mondiale un contratto per documentare il conflitto. Prima in africa, poi seguì l’esercito degli alleati in Sicilia, stette ad Anzio attendendo l’ingresso a Roma, quando ebbe la notizia che il fronte caldo sarebbe stato in Normandia.

VJ Day a Times Square, New York, NY, 1945 by Alfred Eisenstaedt © Time Inc

VJ Day a Times Square, New York, NY, 1945 by Alfred Eisenstaedt © Time Inc

Con il conflitto in Vietnam, vengono introdotte le immagini a colori dall’inglese Larry Burrows, caratterizzate da una cromatura molto pastosa ed intensa. Per la prima volta la rivista pubblica dei veri e propri saggi d’immagine, i fotografi di staff venivano affiancati da redattori e fotoeditor, per creare uno storyboard. Ne è un esempio l’operazione yankee papa.

Numerose fotografie di LIFE hanno forgiato l’immaginario degli statunitensi di ogni epoca. Molti registi hanno affermato di ispirarsi alle foto di LIFE, o ne sono stati indirettamente. Le foto di Capa sul d-day sono state ispirazione per Steven Spieleberg in Salvate il soldato Ryan; gli scatti sul Vietnam sono stati la dichiarata ispirazione per Coppola ed e Kubrick; mentre Coney Island è ripreso in Requiem for a Dream da Aronofsky come luogo ameno e di pace.

 

LIFE- i grandi fotografi
1 maggio – 4 agosto 2013
Auditorium Parco della Musica, AuditoriumExpo.
Orari: dal lunedì al giovedì ore 14.30 – 20.30; venerdì ore 14.30 – 23; sabato ore 11 – 23; domenica: ore 11 – 20.30
Biglietti: 8 euro; Riduzioni: 7 euro (convenzioni, over 65, under 26); 6 euro Parco della Musica Card (importo non scalabile dalla card); 4 euro ridotto gruppi scolastici; Ingresso gratuito per disabili e invalidi.



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Category: Roma-Arte