Search
Friday 19 April 2024
  • :
  • :

La solitudine dei luoghi di transito : Fuori le Mura


La solitudine dei luoghi di transito





6 maggio 2013 |



By




More


Share

COVER-PESCI-DEFAttraverso una sottile trama ambientata nella sala d’aspetto di un aeroporto in cui si muovono tre personaggi principali, la tedesca Angelika Overath costruisce un romanzo denso di atmosfere, sapori, profumi e dialoghi interiori da cui il lettore farà fatica a staccarsi.

Non ci sono eroi, né eroine in Pesci d’aeroporto, ma le vite apparentemente ordinarie dei personaggi scelti dalla Overath, accomunati tutti da un’enorme solitudine.

Tobias è addetto alla manutenzione del grande acquario posto al centro della sala d’attesa di un indefinito aeroporto di transito. In quel piccolo spazio, viaggiatori da tutti i continenti si raccolgono brevemente, per poi ripartire in altre zone del cielo. Mentre lui sminuzza foglie d’insalata e distribuisce cibo secco per le sue creature marine, pulisce i vetri e controlla che la temperatura dell’acqua sia corretta e salata al punto giusto, moltitudini di passeggeri ammirano la specie infinita e colorata di pesci dell’acquario. Qualcuno scatta foto, altri rimangono a osservare a bocca aperta quell’immensa vasca blu che si erge gigantesca all’interno di quel non-luogo. Da solo in quella zona di transito, Tobias ha imparato a riconoscere tutte le tipologie di passeggeri e di stanchezze: ci sono le famiglie o le coppie che sono stanche insieme, ma ci sono anche i viaggiatori solitari, che proprio perché soli, rifuggono la stanchezza vergognandosene. E poi nonni, nipoti, giovani madri, business man, sceicchi dalle vesti lunghe, indiani dalle barbe incolte e bianche, donne sole al bar dagli occhi tristi e annoiati. E poi c’è Elis, una fotografa per magazine e riviste, in crisi professionale, sola, stanca di viaggiare, malinconica, che si lascia andare al ricordo del suo vecchio amore, un pilota d’aereo che le faceva battere il cuore, “un amore finito senza essersi neanche lasciati”. Elis si sente serena solo in aereo o durante brevi ore di transito come queste, perché non ha responsabilità, non deve prendere decisioni, né scegliere, solo aspettare. Elis decide di rivolgere la parola a Tobias: è attratta da lui, forse per quel modo di pulire i vetri dell’acquario. Tra i due fiorisce l’amore o forse un’amicizia o una semplice intesa, mentre non poco distante da loro un uomo, un fumatore, ordinario di biochimica e preside di facoltà, fa il triste bilancio del suo matrimonio agli sgoccioli: la bellissima moglie lo ha lasciato e lui non sa nemmeno il perché. E’ così che quelle ore di attesa passano per tutti e tre: il fumatore ricorda ripiegato su se stesso, Tobias ed Elis invece si incontrano, tra cenni fugaci, chiacchiere sui pesci e sguardi silenziosi.

Ci sono tre buoni motivi per leggere questo romanzo pubblicato di recenteimages in Italia dalla giovane casa editrice Keller (nata nel 2005 a Rovereto e distintasi per la traduzione e la diffusione in Italia di autori stranieri). Primo, per il linguaggio cristallino con cui la Overath restituisce minuzie di particolari apparentemente insignificanti. Impossibile non calarsi nei punti di vista raccontati, dove anche una banale osservazione dei passanti diviene lezione antropologica e sociale, parallelismo col mondo marino per narrare quanto accade all’essere umano nei cosiddetti “luoghi di transito”. Ecco un esempio: “Tra gli altri c’erano tre donne sole. Due bevevano champagne, una vino bianco. Che ore si erano fatte? Potrei unirmi a loro, penso’. Potrei essere un’amica. Ragionò su quale delle tre scegliere. Rivolse lo sguardo alla donna magra dai capelli scuri, spolverino nero, colletto di dimensioni ridotte, nessun gioiello. Un’insegnate forse. Ai suoi piedi c’era una borsa portadocumenti in pelle”.

Il secondo motivo, sono le riflessioni toccanti sulla nostalgia, la giovinezza, la morte. Come nelle parole del fumatore: “non posso più morire bambino né giovane rampante ma solo nei panni della persona che ancora non sono”.

Il terzo, è la deliziosa scelta della Overath di raccontare personaggi solitari di fronte alle danze dei pesci gialli, azzurri e rossi di un acquario d’aeroporto. Il silenzio delle creature marine è un lucido richiamo all’intimità e alla solitudine richieste al lettore per rendere possibile un incontro approfondito con il romanzo. Il silenzio, così semplice ma a cui è difficile abbandonarsi in questi tempi moderni, è qui chiave d’accesso, condizione essenziale per assaporare  quei tre mondi che si sfiorano nell’anonima hall.

Pesci d’aeroporto
Autore: Angelika Overath
Casa editrice: Keller Editore, 2013
Traduzione: Laura Bortot
Pagine: 182
Prezzo: 14,00 €

 



Tags: , ,

Category: Libri