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La mia unica amica di Eliana Bouchard : Fuori le Mura


La mia unica amica di Eliana Bouchard





6 maggio 2013 |



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La mia unica amica_BouchardL’amicizia fra due persone spesso può nascere da un incontro fortuito, da una decisione casuale di qualcun altro. In un giorno come tanti, come può esserlo una mattina d’ottobre quando due ragazzine entrano in una nuova scuola elementare, sita in un paesino di montagna del nord d’Italia, di alcune decadi fa. Per forza maggiore sono costrette a condividere un banco vicino alla cattedra, lontano dal resto della classe. La protagonista, che è anche la voce narrante della storia e non ha un nome, e Stella, l’altra, si guardano con diffidenza, si scrutano con fierezza e timidezza; l’inizio non è dei più facili ma poi cominciano a piacersi, a condividere piccole gioie e segreti della vita nel corso di quei nove mesi del quale è composto l’anno scolastico, fra le piccole scoperte di quell’età infantile, l’indifferenza e la meschinità dei compagni e una grande eclissi che sembra l’evento più importante della loro vita nonché un momento per imparare qualcosa divertendosi. Purtroppo però la vita non è sempre bella, allegra, divertente, ma può portare con sé anche dolori che scuotono e fanno cambiare per sempre…

Dopo aver esordito nel 2007 con il romanzo storico Louise – Canzone senza pause (Bollati Boringhieri), finalista al Premio Campiello 2008, Eliana Bouchard costruisce un’altra vicenda di intensa sensibilità, che però trae spunto da un passato molto più prossimo e considerate le sue note biografiche probabilmente la riguarda in prima persona. Ne La mia unica amica, presentato quest’anno da Bollati Boringhieri a concorrere al Premio Strega, la natura principale della sua forma narrativa è caratterizzata dalle scoperte della personalità, dall’analisi del carattere delle due protagoniste. Ma soprattutto Bouchard ritrae un’infanzia intelligente, brillante, che si pone gli interrogativi della vita, curiosità verso quello che accade loro intorno. Che è lo sfondo di una natura incontaminata, pura, innocente, legata al respiro dell’esistenza, alla gioia, alla fede, all’amore verso tutto quello che si scopre giorno per giorno. L’autrice sceglie i toni di una fiaba gotica e grottesca: descrive i personaggi di contorno come fossero all’interno della prosa del Lewis Carroll di Alice nel paese delle meraviglie.

La protagonista non ha nome e tutti gli altri sono definiti con appellativi che rispecchiano i propri comportamenti e/o i propri tratti distintivi. Solo la migliore amica e compagna di banco della voce narrante, di questa saggia coscienza, che prende piede nella forma delle parole un nome ce l’ha: si chiama Stella, un nome che sembra illuminare il cammino di colei che la considera la sua unica amica; il faro della sua esistenza, la forza della propria conoscenza, la sua guida inconsapevole. Eliana Bouchard costruisce un romanzo articolato sui ricordi, sulle sensazioni e sulle emozioni impresse dentro di lei, cristallizzate nel tempo, un tempo lontano e che poggia su un mondo che non c’è più, che si è eclissato – a questo anche il riferimento dell’eclissi –, come l’infanzia che in qualche modo è finita per sempre, ma che resta perfettamente cesellata nello spazio della memoria. Gli eventi di quell’inverno, di quell’anno, sullo sfondo della solitudine della provincia italiana, restano impressi come un ritratto perfettamente stilizzato. Ed è così la scrittura dell’autrice, che redige un’opera malinconica e sincera, arricchita dalle verità di un’amicizia con i suoi pregi e i suoi difetti, i suoi alti e bassi perché in nessun rapporto nulla è mai perfetto.

La mia unica amica
Autrice: Eliana Bouchard
Casa editrice: Bollati Boringhieri, 2013
Collana: Varianti
Pagine: 242
Prezzo: 16,50 €



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Category: Libri